Su invito del comune di Bordeaux, del CIVB e del Conseil de Grands Crus Classés en 1855, i giuristi specializzati in diritto vitivinicolo dialogheranno sul tema "Il diritto vinicolo nella pratica: rispetto delle leggi, negoziati e risoluzione delle controversie".
Divenuto ormai globale, il settore vitivinicolo ha dato vita a un diritto specifico che richiede le competenze internazionali garantite dall'AIDV (Associazione internazionale dei giuristi della vite e del vino), dai suoi membri e dalla sua rete.
All'avvocato tedesco Thomas Schmitz, presidente dell'AIDV, piace pensare che Montesquieu, magistrato e viticoltore, senza dubbio uno dei primi giuristi del vino, che all'epoca si oppose alle restrizioni degli impianti, avrebbe apprezzato particolarmente questa tematica, che consente di dibattere sui metodi alternativi di composizione delle dispute e sull'attuazione dei controlli viticoli e che, per la prima volta, offre a un panel di giudici francesi, australiani e canadesi la possibilità di confrontare le modalità atte a stabilire la validità delle prove.
30 anni dopo la prima conferenza, tenutasi nella Champagne nel 1987, il direttore del Conseil des Grands Crus Classés en 1855, Sylvain Boivert, membro attivo dell'AIDV, accoglie nel Palais de la Bourse questa due giorni di conferenze. Boivert è orgoglioso che, dopo la Toscana nel 2016 e prima della Napa Valley il prossimo anno, sia Bordeaux a ricevere l'élite del mondo giuridico del vino per questi appuntamenti annuali che registrano nel 2017 un successo senza eguali, grazie alla compresenza della competenza giuridica, del fascino della città e dell'ottima accoglienza di alcuni dei Grands Crus Classés.
Formatosi al Master in Diritto vitivinicolo di Bordeaux, Sylvain Boivert è altrettanto entusiasta per l'apertura mostrata dall'AIDV, che ha consentito a circa cinquanta studenti dei master vitivinicoli di Bordeaux e di Reims di assistere gratuitamente alla conferenza e di incontrare i migliori esperti internazionali del settore.
Come sottolineato dal segretario generale dell'AIDV Yann Juban, giurista e assistente al direttore generale dell'OIV, Organizzazione che patrocina l'evento: "a seguito della creazione di una scienza enologica nel XIX secolo e allo sviluppo di un vigneto mondiale dopo l'epidemia di fillossera del XX secolo, è andato delineandosi un vero e proprio diritto specifico della vite e del vino, sia a livello nazionale, che regionale e internazionale". Citando Montesquieu, ha quindi aggiunto che anche nell'ambito vitivinicolo: "le leggi inutili indeboliscono le leggi necessarie".
-------------------
L'AIDV (Associazione internazionale dei giuristi della vite e del vino) è stata fondata nel 1985 da giuristi europei e americani al fine di creare un luogo di studio e discussione sulle questioni giuridiche concernenti la comunità viticola e il commercio del vino nel mondo. L'AIDV si compone oggi di oltre 300 membri, tra privati e istituzioni, provenienti da 30 paesi e cinque continenti.
L'AIDV mira ad associare ai propri lavori gli organismi competenti al fine di informarli sul diritto vitivinicolo di altri paesi e di contribuire così al suo sviluppo puntando a un'armonizzazione a livello internazionale, in special modo mediante il suo statuto di osservatore presso l'OIV (Organizzazione internazionale della vigna e del vino) e dell'OMPI (Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale).
Tra i membri dell'AIDV si annoverano avvocati, magistrati, funzionari, notai, docenti di facoltà di legge, studenti, dirigenti di aziende o di organizzazioni professionali e associazioni. L'AIDV si occupa di questioni di diritto agrario, proprietà intellettuale e contraffazione, contratti, commercio, diritto dell'economia e frodi, pubblicità, ambiente, giurisprudenza, contenziosi, arbitraggio e ogni altra questione giuridica che possa interessare il settore vitivinicolo, in un'ottica comparativa e internazionale.
Dopo una breve introduzione dell'OIV e delle sue attività offerta dai vari capi unità, gli studenti sono stati accolti dal direttore generale, Jean-Marie Aurand, che ha ribadito il carattere originale di questo corso di formazione e le opportunità che offre, grazie alla rete di università e aziende associate.
La specificità del corso di formazione è di essere allo stesso tempo monosettoriale, multidisciplinare, itinerante, internazionale, esperienziale e di avere a disposizione una delle reti più sviluppate del mondo del vino. Dal 1987, oltre 500 attori e decisori del settore vinicolo hanno frequentato questo corso di formazione.
Prima di congedare gli studenti, Jean-Marie Aurand ha sottolineato la dimensione internazionale del master, che si esprime attraverso un percorso accademico che conduce ogni anno gli studenti alla scoperta di oltre 20 paesi fondamentali dell'enologia mondiale, sparsi per i 5 continenti.
In occasione di questo 30ª anno accademico, l'OIV MSc in Wine Management festeggerà i suoi 30 anni con una giornata speciale di conferenze e degustazioni che si terrà venerdì 13 ottobre presso la sede dell'OIV.
Questo evento riunisce per tre giorni, nel cuore dei vigneti borgognoni, i diversi attori del mondo vitivinicolo (accademici, ricercatori, viticoltori, commercianti, ecc.) per riflettere su temi ogni volta diversi.
L'edizione del 2017 è stata dedicata alla sostenibilità nel vigneto e in cantina e ha visto dibattere durante la tre giorni diverse decine di partecipanti, molti dei quali non francesi.
Su invito della presidente della cattedra UNESCO, Jocelyne Pérard, il direttore generale dell'OIV ha tenuto il discorso conclusivo. Jean-Marie Aurand ha presentato le attività dell'OIV in materia di sostenibilità, poste in essere attraverso un nuovo approccio olistico a partire dal 2015.
Ricordiamo che la cattedra UNESCO dell'Università di Borgogna ha presentato la richiesta di iscrizione del vigneto borgognone nel Patrimonio mondiale, culturale e naturale dell'umanità, per i suoi siti vitivinicoli. Tale riconoscimento è stato concesso nel 2015.
Nel mondo, sono stati riconosciuti altri circa 15 siti viticoli o associati alla coltura della vite. Tali siti illustrano egregiamente l'influenza dell'attività umana mediante i segni che imprimono al territorio e alle tradizioni culturali che vi sono associate.
Durante la conferenza stampa che si è tenuta presso la sede dell'Organizzazione internazionale della vigna e del vino, Jean-Marie Aurand, direttore generale dell'OIV, ha presentato i primi dati sulla produzione viticola mondiale del 2017.
- Produzione molto scarsa in Europa: in Italia (39,3 Mio hl), in Francia (36,7 Mio hl) e in Spagna (33,5 Mio hl) i livelli sono particolarmente bassi.
Anche la Germania (8,1 Mio hl) registra una produzione scarsa.
Il Portogallo (6,6 Mio hl), la Romania (5,3 Mio hl), l'Ungheria (2,9 Mio hl) e l’Austria (2,4 Mio hl) sono i soli paesi ad aver conosciuto un incremento rispetto al 2016.
- Il livello di produzione rimane elevato negli Stati Uniti d'America (23,3 Mio hl).
- Il Sud Africa (10,8 Mio hl) conserva un livello di produzione sostenuto.
- In America del Sud la produzione è in crescita rispetto allo scarso livello del 2016, in special modo in Argentina (11,8 Mio hl) e in Brasile (3,4 Mio hl). In Cile (9,5 Mio hl) la produzione vinificata si conferma bassa.
- La produzione australiana (13,9 Mio hl) è in crescita e la produzione neozelandese (2,9 Mio hl), sebbene in leggera flessione, conserva un livello molto buono.
La cerimonia di consegna dei Premi dell'OIV 2017 si è svolta nei saloni dell'Organizzazione a Parigi, in presenza di numerosi rappresentanti del corpo diplomatico, della presidente dell'OIV, Monika Christmann, del direttore generale dell'OIV, Jean-Marie Aurand, del presidente della Giuria dei Premi dell'OIV, František Lipka, e del segretario scientifico della Giuria dei Premi, Jean-Luc Berger.
Numerosi protagonisti e personalità del mondo del vino hanno assistito a questo importantissimo evento dell'OIV, tra gli altri, rappresentanti delle case editrici, giornalisti, professionisti del settore ed esperti dell'Organizzazione.
Il crescente successo di questo "Premio Nobel della letteratura vitivinicola" (nelle parole di Jean-Marie Aurand, direttore generale dell'OIV) mira a fornire ai lettori informazioni aggiornate e diversificate sulla vigna e sul vino negli ambiti della tecnica e della scienza (enologia e viticoltura), dell'economia e del diritto, della storia, delle belle arti e della letteratura, della salute, del legame tra vino e gastronomia, della scoperta e della presentazione dei vini e delle regioni viticole di tutti i continenti.
Il lavoro rigoroso dei numerosi lettori specializzati di tutto il mondo che hanno valutato queste opere ha consentito alla Giuria internazionale, riunitasi a Sofia (Bulgaria) il 31 maggio scorso e presieduta da František Lipka, di procedere a una selezione imparziale tra le 65 opere provenienti da 19 paesi diversi. Il palmarès 2017 comprende 10 premi e 8 menzioni speciali attribuite a lavori originali, di grande qualità, all'avanguardia degli ultimi avanzamenti tecnologici e delle più recenti scoperte scientifiche.
Questa ricca edizione 2017 conferma il prestigio dei Premi dell'OIV e il riconoscimento da parte dell'intera filiera vitivinicola mondiale. Le opere premiate interessano anche le regioni la cui produzione vinicola è ancora poco nota e paesi che non sono attualmente membri dell'OIV.