25 Mag 2021
Che a livello globale, regionale e locale le risorse idriche siano soggette a uno sfruttamento eccessivo è oggi un fatto ampiamente riconosciuto. In tutto il mondo, l’uso sostenibile delle risorse idriche è diventato imperativo per la società, l’ambiente, l’industria e le imprese, e rappresenta un fattore cruciale per le politiche di numerosi governi, settori industriali e soggetti commerciali. Il consenso sociale dipenderà sempre di più dalle solide credenziali ambientali di tutti gli attori coinvolti nella catena di approvvigionamento e l’uso sostenibile dell’acqua sarà un tema centrale.In molti vigneti delle regioni aride o semiaride di più recente sviluppo, le precipitazioni annue non soddisfano pienamente i bisogni dei moderni sistemi viticoli. Analogamente, in altre regioni dove la viticoltura si è insediata da tempo, le piogge sono insufficienti o mal distribuite ed è quindi difficile garantire un’offerta produttiva adeguata in termini qualitativi e quantitativi.Grazie all’esperienza e alla R&S in questo ambito, i sistemi di produzione sono stati ulteriormente diversificati e adattati alle condizioni locali, alle risorse disponibili (compresa l’acqua) e alle richieste di un mercato in continua evoluzione. Il documento è stato redatto dal Gruppo di esperti “Protezione della vite e tecniche viticole”(PROTEC) della Commissione “Viticoltura”In questo senso, il documento “Sustainable Use of Water in Winegrape Vineyards” (Uso sostenibile dell’acqua nei vigneti di uva per la vinificazione) intende delineare principi fondamentali specifici e universalmente accessibili per la coltura dell’uva destinata alla produzione di vino, senza dimenticare la spiccata eterogeneità in termini di risorse regionali, considerazioni ambientali, caratteristiche proprie del sito e situazioni dei produttori, e la conseguente necessità che tali principi vengano adattati, nella pratica, alle singole realtà. Il documento è stato redatto dal Gruppo di esperti “Protezione della vite e tecniche viticole”(PROTEC) della Commissione “Viticoltura” ed è stato riveduto da altre commissioni dell’OIV.*Organigramma del Comitato scientifico e tecnico dell’OIV
Il documento è disponibile gratuitamente qui [EN]Un altro passo in direzione della sostenibilitàNel 2018 l’OIV ha adottato la risoluzione OIV-VITI 569-2018 “Protocollo dell’OIV per l’uso sostenibile dell’acqua in viticoltura”, il cui obiettivo principale è definire delle buone pratiche di gestione idrica basate sui principi di sostenibilità stabiliti dalla risoluzione OIV-CST 518-2016 “Principi generali dell’OIV sulla vitivinicoltura sostenibile – aspetti ambientali, sociali, economici e culturali”.L’OIV, consapevole del fatto che questa risoluzione doveva essere accompagnata da un testo che precisasse alcuni aspetti tecnici e scientifici, ha deciso di elaborare un documento di competenza collettiva in seno al Gruppo PROTEC. Questo documento vuole essere un riferimento e una guida per il settore nell’ambito dell’uso sostenibile dell’acqua. Intende inoltre rispondere agli obiettivi del Piano strategico 2020-2024 dell’OIV, in particolare alla linea 1 “Promuovere una vitivinicoltura rispettosa dell’ambiente” e ai relativi punti B e C: “Migliorare le prestazioni ambientali” e “Tutelare le risorse naturali”.Un riferimento e una guida per il settore*I documenti di competenza collettiva dell’OIV non rientrano nella procedura per fasi per la disamina delle risoluzioni e non possono in alcun modo essere considerati al pari delle risoluzioni. Solo le risoluzioni adottate dagli Stati membri dell’OIV hanno carattere ufficiale.
10 Mag 2021
La crisi sanitaria aveva infatti interrotto attività importanti quali il mantenimento dei contatti diretti con gli Stati membri nel loro contesto professionale. I segnali positivi dell’evoluzione della situazione sanitaria permettono di tornare agli incontri in presenza, sempre nel totale rispetto delle misure di prevenzione. La visita ufficiale del direttore generale dell'OIV Pau Roca in Portogallo la scorsa settimana ne è la riprova, ed è solo la prima di molte altre visite che farà a vari paesi al fine di ribadire l’importanza delle relazioni tra i 48 Stati membri dell’OIV.Portogallo: uno dei membri fondatori dell’OIV dal 1924 Durante i due giorni trascorsi in Portogallo, Pau Roca ha partecipato a diverse iniziative con i rappresentanti del settore. Il 5 maggio, accompagnato dal presidente dell’Istituto della vite e del vino portoghese (IVV) Bernardo Gouvêa, il direttore dell’OIV è stato ricevuto dalla ministra dell’Agricoltura portoghese, Maria do Céu Antunes. Durante l’incontro è stata evidenziata la stretta collaborazione con il Portogallo e l’alta partecipazione di questo paese ai lavori dell’Organizzazione.Incontro con la ministra portoghese dell'Agricoltura, Maria do Céu Antunes© Ministero dell'Agricoltura del PortogalloIl giorno seguente, l’Associazione dei produttori di vino e bevande spiritose del Portogallo (ACIBEV) ha tenuto una conferenza ibrida nella quale il direttore generale ha presentato la situazione congiunturale del settore vitivinicolo mondiale nel 2020. Una presentazione seguita da una sessione di domande e risposte che ha visto la partecipazione di esponenti del settore vinicolo portoghese. Nel suo intervento di apertura, il presidente dell’ACIBEV Jorge Monteiro ha dato il benvenuto al direttore dell’OIV, ringraziandolo per la sua presenza e per il suo contributo al settore. Considerazioni condivise da Bernardo Gouvêa nel suo discorso di chiusura, in cui ha espresso grande apprezzamento per il lavoro svolto dall’OIV e per le strette relazioni mantenute con il Portogallo. A coronamento del calendario, Pau Roca ha avuto l’opportunità di visitare il Centro per la conservazione della variabilità delle viti autoctone, gestito dall’Associazione portoghese per la diversità della vite (PORVID*) nell’ambito di un partenariato siglato con il ministero dell’Agricoltura.La ricerca portoghese riconosciuta nelle risoluzioni dell'OIV Questo centro, gestito da PORVID, possiede un’infrastruttura pionieristica dedicata alla conservazione integrale della diversità delle varietà di vite (diversità intravarietale), mirata ad apportare valore, adattabilità e sostenibilità alla vitivinicoltura. A dieci anni dalla sua fondazione, vi sono già conservati 30.000 dei 50.000 genotipi che si prevede di raccogliere di tutte le 250 varietà autoctone del Portogallo.Questa banca genetica vivente crea innovazione a partire dalla conoscenza, mettendo a disposizione selezioni policlonali sia ai viticoltori che ai vinicoltori, grazie una nuova metodologia creata in Portogallo e riconosciuta dall’OIV nel 2019 con una risoluzione approvata all’unanimità dai paesi membri. Tale riconoscimento ha reso la metodologia accessibile a livello globale, aprendo il cammino alla conservazione della diversità originale delle antiche varietà di vite nei vigneti di tutto il mondo. Risoluzione OIV-VITI 564B-2019Un esempio del lavoro svolto dal centro si è potuto apprezzare al termine della visita, quando è stato possibile degustare dei vini creati sperimentalmente da vitigni portoghesi poco noti. La degustazione è stata condotta da António Graça, segretario del Gruppo di esperti ENVIRO dell’OIV e rappresentante di Sogrape presso PORVID. Sercialinho, Tinta francisca e Touriga fêmea, che hanno fatto parte della degustazione, sono varietà che secondo Graça “sarebbero ormai estinte se questo lavoro di conservazione non fosse stato avviato 40 anni fa”.Pau Roca ha ringraziato per la visita e la presentazione del progetto, dichiarando che “il futuro della vitivinicoltura mondiale risiede in questo tipo di approccio alla conservazione della biodiversità e alla comprensione della natura”. Il direttore generale dell'OIV ha concluso complimentandosi con i responsabili per i risultati già ottenuti e per aver coinvolto l’Organizzazione nella loro divulgazione su scala globale.Sercialinho, Tinta francisca e Touriga fêmea, che hanno fatto parte della degustazione, sono varietà che secondo Graça “sarebbero ormai estinte se questo lavoro di conservazione non fosse stato avviato 40 anni fa”.*A proposito di PORVIDPORVID è un’associazione senza fini di lucro istituita nel 2009 al fine di conservare e valorizzare la diversità genetica e le popolazioni di vite selvatica. Nel 2010, il ministero dell’Agricoltura portoghese ha siglato un protocollo con PORVID per la creazione di un Centro sperimentale per la conservazione della variabilità delle viti autoctone, assegnandogliene la gestione per un periodo di 50 anni. Costituita da una municipalità, istituzioni pubbliche, università, associazioni tecniche, aziende private e singoli imprenditori, PORVID ricerca e raccoglie varietà a rischio di estinzione da vecchi vigneti, dando priorità a quelle che sono destinate allo sradicamento, e le conserva in collezioni in base alla diversità di ciascuna varietà, per essere infine studiate. Le conoscenze generate da questi studi forniscono la base di selezioni policlonali che consentono ai viticoltori di piantare vigneti in grado di coniugare efficienza economica, resilienza e sostenibilità. Grazie al considerevole corpus di articoli scientifici pubblicati, PORVID sostiene gli sforzi per la conservazione della diversità anche oltre i confini portoghesi.
19 Apr 2021
Parlando in una conferenza stampa online dalla sede parigina dell’OIV, il passato 20 aprile il direttore generale Pau Roca ha presentato i dati sulla produzione, il consumo e il commercio internazionale di vino relativi al 2020. Comunicato stampaNota de congiuntura vitivinicola mondialePresentazione PPT [EN]Replay
07 Apr 2021
Per assistere a questa conferenza stampa, i giornalisti sono pregati di registrarsi con il proprio nome e di inserire i propri contatti di lavoro qui.Data: martedì 20 aprile 2021 Ora: 15:00 CETLuogo: Zoom, YouTube live streamingLingue: EN, FR, ES
05 Apr 2021
Scopo generale e come sarà organizzato il corso?L'obiettivo principale è sia quello di formare professionisti ed esperti nel campo della "Ampelografia e Risorse Genetiche", sia quello di creare una rete di centri ed esperti che possano scambiarsi continuamente intorno a questo importante tema per il settore vitivinicolo. Per raggiungere questo obiettivo, i corsi sono stati progettati in collaborazione con attori internazionali e l'OIV ha fatto affidamento sulle conoscenze ed esperienze di importanti centri tecnici, di ricerca e di formazione di Francia e Spagna:
- Francia - Montpellier, con la collaborazione dell’IFV (Istituto francese della vigna e del vino), dell’INRAE (l’Istituto nazionale di ricerca per l’agricoltura, l’alimentazione e l’ambiente) e dell’Istituto Agro Montpellier SupAgro -, con la sua grande esperienza in questo settore, era inizialmente previsto che il corso si tenesse nel luglio 2021. Dato il contesto sanitario internazionale e al fine di offrire le migliori condizioni ai partecipanti, questo importante centro mondiale di ampelografia ha deciso di rinviare il corso per cause di forza maggiore a luglio 2022.
- Spagna – Madrid. Per la sua prima edizione1 il Corso Internazionale di Ampelografia dell'OIV dovrebbe svolgersi all'inizio di settembre 2021 con la Collezione di varietà di vite di “El Encín” (Madrid), appartiene all’IMIDRA (Istituto madrileno di ricerca e sviluppo rurale, agricolo e alimentare). È un importante centro di riferimento nella Comunità di Madrid e in Spagna dove si realizzano progetti di ricerca agroalimentare e agroambientale.
- Lingue: spagnolo/inglese/francese
- Partecipanti: 15, per garantire la distanza di sicurezza
- Durata del corso: 5 giorni
- Conoscenze pratiche, allo stato dell’arte
- Insegnanti altamente qualificati di vari paesi
- La garanzia di una rete internazionale di esperti nel campo
- Iscrizione annuale (in ciascun paese il corso avrà una specifica procedura di iscrizione)
- Un certificato dell’OIV in ampelografia
Notizie correlate
23 Mar 2021
A 33 anni dalla sua prima edizione, torna il prestigioso Corso di ampelografia dell’OIV. Questo corso di ampelografia dell’OIV, punto di riferimento scientifico e tecnico del mondo della vigna e del vino, permetterà ai partecipanti di acquisire un’ottima conoscenza nel campo, per riconoscere e comprendere a fondo le varietà di vite e avere una migliore preparazione alle sfide future del settore vitivinicolo (le ultime tendenze riguardo alle risorse genetiche, il cambiamento climatico, le aspettative della società in fatto di ambiente, ecc.).La storia del corsoIl Corso internazionale di ampelografia dell’OIV ha una lunga storia, iniziata nel 1938, quando il termine “ampelografia” venne per la prima volta citato dall’OIV. Nel 1949, quasi 10 anni dopo, venne creata una commissione di ampelografia allo scopo di guidare il lavoro relativo alla creazione di un Registro ampelografico internazionale.Negli anni ‘90, considerando l’importanza di identificare le varietà nel settore vitivinicolo internazionale e la necessità di diffondere in modo più ampio il lavoro tecnico e scientifico svolto in questo ramo delle scienze viticole, l’OIV ha lanciato un primo ciclo di corsi di ampelografia: nel 1988 in Italia (ISV Conegliano), nel 1990 in Francia (ENSA Montpellier) e nel 1992 in Germania (BZWG-IR Geilweilerhof). Oggi l’OIV sta lanciando di nuovo questa iniziativa con un ciclo di corsi internazionali di ampelografia. Questo corso, con conoscenze pratiche e all'avanguardia, sarà animato da specialisti di diversi paesi.Scopo generale e come sarà organizzato il corso?L'obiettivo principale è sia quello di formare professionisti ed esperti nel campo della "Ampelografia e Risorse Genetiche", sia quello di creare una rete di centri ed esperti che possano scambiarsi continuamente intorno a questo importante tema per il settore vitivinicolo. Per raggiungere questo obiettivo, i corsi sono stati progettati in collaborazione con attori internazionali e l'OIV ha fatto affidamento sulle conoscenze ed esperienze di importanti centri tecnici, di ricerca e di formazione di Francia - Montpellier, con la collaborazione dell’IFV (Istituto francese della vigna e del vino), dell’INRAE (l’Istituto nazionale di ricerca per l’agricoltura, l’alimentazione e l’ambiente) e dell’Istituto Agro - Montpellier SupAgro - e Spagna - presso la Collezione di varietà di vite di “El Encín”, Madrid. “El Encín” appartiene all’IMIDRA (Istituto madrileno di ricerca e sviluppo rurale, agricolo e alimentare). Illustrazione: Mauzac blanc © Viala et VermorelPerché l’OIV tiene a promuovere e a diffondere l’ampelografia: una disciplina importante e molto attualeIl ruolo dell’OIV, in quanto punto di riferimento scientifico e tecnico nel mondo della vigna e del vino, è quello di partecipare attivamente alla promozione di questa disciplina fondamentale, poiché per conoscere il vino bisogna innanzitutto comprendere la vite. Nel riaffermare la natura scientifica e tecnica dell’ampelografia, l’OIV sottolinea il fatto che questa disciplina accoglie in sé sia la tradizione che l’innovazione. In questo mondo di rapidi cambiamenti, l’OIV e i suoi esperti hanno il ruolo di contribuire allo sviluppo e al sostegno dell’ampelografia e delle risorse della vite come elementi importanti per la sostenibilità del settore.Saranno presto disponibili maggiori informazioni sui costi e sulle procedure di iscrizione.Per ulteriori dettagli si prega di inviare un’e-mail a: oivampelography@oiv.int
10 Feb 2021
Questo compendium “planetario” unico nel suo genere, redatto da Kym Anderson e Signe Nelgen, è di fatto il primo database dei vitigni nel mondo, pubblicato nella sua prima edizione da University of Adelaide Press nel dicembre 2013.Il lettore vi troverà risposte alle innumerevoli domande sui vitigni – dai più coltivati ai più locali, modesti, dimenticati o ai meno noti – e numerose altre informazioni, comprese le nuove tendenze del comportamento dei consumatori Peter Hayes, presidente onorario dell’OIV, scriveva su quest’opera che ha ottenuto il Premio dell'OIV 2014 nella categoria Viticoltura che, oltre alla quantità di dati offerta,“questo volume rende conto dell’evoluzione recente e di lungo termine del mix varietale e dell’equilibrio all’interno del settore vinicolo mondiale.Il trattamento sistematico e la correlazione delle varietà con un’identità e una nomenclatura coerenti, insieme all’analisi e ai commenti introduttivi, costituiscono un’eccellente base per l’esame della copertura diversificata e completa delle superfici piantate per paese, regione e varietà.Rappresenterà senz’altro un notevole valore aggiunto per i ricercatori, gli studenti e per quanti si apprestano a impegni futuri nel settore viticolo.” Non vi è infatti oggi alcun dubbio sul valore di questi dati statisti arricchiti e aggiornati. Il lettore vi troverà risposte alle innumerevoli domande sui vitigni – dai più coltivati ai più locali, modesti, dimenticati o ai meno noti – e numerose altre informazioni, comprese le nuove tendenze del comportamento dei consumatori.In libero accesso qui Autore: Kym AndersonAutrice: Signe Nelgen
07 Feb 2021
Objective: Support to the Director-General of the OIV in his political and communication functionsKey assignments
- Cabinet coordination, composed of the DG secretary and communication unit, which is composed by a press executive and a project manager.
- Agenda and programming. Public and private activities. Meetings. Official trips, work trips, field trips, tours, interviews, etc. Coordination with the DG partner's activities agenda, coordination of DG representatives or delegated spokespersons.
- Proposals for the Communication Strategy. Execution. He/She directs relations with the press, broadcast of communications and audiovisual material, newsletters, etc. oversees the management of the image of the OIV and protocol in sponsorships, acts, travel and public appearances of the DG or of the person representing him by delegation.
27 Gen 2021
Questa modifica della normativa è stata notificata al Comitato SPS dell’OMC alla fine del 2020.Si tratta precisamente dell’idrogenosolfito di ammonio, della chitina-glucano, del D,L-tartrato dipotassico e del copolimero polivinilimidazolo-polivinilpirrolidone (PVI-PVP). L’ordinanza ministeriale precisa anche le rispettive specificazioni dei quattro additivi.L’OIV ha approvato già da diversi anni questi additivi, usati per migliorare la chiarifica e la stabilità dei vini, e le relative monografie. Con questa decisione il Giappone riconosce il lavoro tecnico-scientifico dell’OIV nell’ambito delle pratiche enologiche e delle specificazioni dei prodotti enologici.La decisione del governo giapponese è un ulteriore esempio dell’importanza del lavoro dell’OIV nell’armonizzazione a livello internazionale delle pratiche e delle norme esistenti, al fine di migliorare le condizioni di elaborazione e commercializzazione dei prodotti vitivinicoli e di tener conto degli interessi dei consumatori.Con questa decisione il Giappone riconosce il lavoro tecnico-scientifico dell’OIV nell’ambito delle pratiche enologiche e delle specificazioni dei prodotti enologiciFonti:
- MHLW Amendment 202001015 (in giapponese)
- Revisione delle norme e dei criteri relativi agli alimenti e agli additivi alimentari (in giapponese)
- Ordinanza Nº 3 (in giapponese)
- Lista degli additivi autorizzati in Giappone (in inglese)
- Specificazioni dell’idrogenosolfito di ammonio, della chitina-glucano, del D,L-tartrato dipotassico e del copolimero polivinilimidazolo-polivinilpirrolidone (PVI-PVP) (in inglese)
20 Gen 2021
Today, it can be said that the solid foundations of harmonisation provided by the work of the OIV have enabled the sector to ensure a safe BREXIT.Let us take a detailed look at how the OIV standards are recognised in the new agreement. From the outset, Article 2 of Appendix 5-TBT "Wine Trade" refers to oenological practices recommended and published by the OIV as the only relevant international standards. The methods of analysis developed and published by the OIV are recognised in Article 3 of the same Appendix as reference methods for determining the analytical composition of wines in control operations. The strength of the multilateral acquis and the confidence in the rules of the OIV have certainly helped to ensure unfettered trade. Wines will not need a VI-1 certificate like wines from other non-European countries. A self-report certificate will be allowed. The OIV also welcomes the absence of tariffs on wines.It is now necessary to go further in simplifying administrative procedures and to speed up the implementation of electronic exchanges of administrative documents. The OIV hopes that the UK will actively participate in the discussion on e-certificate initiated at the OIV at Brazil's request.In the context of BREXIT and all the changes it entails or will involve for the international wine trade, the involvement of as many countries as possible in multilateral discussions seems to be paramount for the sector. The strength of the multilateral acquis and the confidence in the rules of the OIV have certainly helped to ensure unfettered tradeThe United Kingdom joined the OIV on 1st of January 2021 and became the 48th member of the Organisation. This membership greatly broadens the representativeness of the Organisation: OIV members now produce 85% of the world's wine and have a 70% share (up 5%) global consumption.Related newsThe OIV welcomes the UK!
Paginazione
- Prima pagina
- Pagina precedente
- …
- 6
- 7
- 8
- 9
- 10
- 11
- 12
- 13
- 14
- …
- Pagina successiva
- Ultima pagina