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07 Dic 2021

Una delle novità per il settore vitivinicolo consiste nell’autorizzazione ufficiale della dealcolizzazione totale e parziale dei vini. Nel definire questo nuovo quadro normativo, l’UE si è basata sui lavori dell’OIV, in particolare sulle risoluzioni OIV-ECO 523-2016, OIV-ECO 433-2012 e OIV-ECO 432-2012.D’ora in avanti, la designazione della categoria di prodotti (indicazione obbligatoria) può essere completata dai termini “dealcolizzato” o “parzialmente dealcolizzato” per i prodotti seguenti: “vino”, “vino spumante” e “vino frizzante gassificato”. La dealcolizzazione totale è limitata ai prodotti senza denominazione di origine o indicazione geografica. La dealcolizzazione parziale è consentita per tutti i vini, i vini spumanti e i vini frizzanti gassificati.Il limite del tenore alcolico che discrimina tra “dealcolizzato” e “parzialmente dealcolizzato” è quello accettato dall’OIV nel 2012, ossia 0,5%.In linea con le raccomandazioni dell’OIV (OIV-OENO 394A-2012), i processi di dealcolizzazione autorizzati per ridurre parzialmente o quasi totalmente il tenore di etanolo in questi prodotti sono la parziale evaporazione sotto vuoto e/o le tecniche a membrana e/o la distillazione.Il settore vitivinicolo si apre all’innovazione e si mostra sensibile all’evolvere delle preoccupazioni dei consumatori, nel rispetto dell’integrità e delle tradizioni del prodotto. Gli Stati membri dell’OIV lavorano attualmente alla definizione di pratiche enologiche specifiche applicabili a questi nuovi prodotti.

24 Nov 2021

All’incontro erano presenti esperti di università, governi, organizzazioni internazionali e del settore privato provenienti da diversi paesi: Adriaan Oelofse, responsabile ricerca, sviluppo e innovazione presso WINETECH, che ha parlato del concetto di “vigneto intelligente”, il dott. Bernard Chen, esperto in intelligenza artificiale e professore dell’Università dell’Arkansas, il dott. Javier Ibáñez, esperto di blockchain e professiore dell’Università Pontificia Comillas, Fabián Torres, consulente principale presso SICPA ed esperto in trasformazione e consulenza digitale, e Olivier Oram, esperto di blockchain e fondatore di Chainvine, un’azienda che offre consulenza per ridurre il “costo della fiducia” (cost of trust) nella circolazione del vino nel mondo. Questo evento è stato particolarmente sentito dall’OIV, in quanto rappresenta una tappa fondamentale del suo Piano strategico quinquennale. “Dalla sua fondazione nel 1924, l’approccio dell’OIV è sempre stato quello di accogliere le più recenti evoluzioni delle conoscenze scientifiche e di utilizzare gli strumenti più innovativi offerti all’umanità dalla tecnologia”, ha affermato il direttore generale dell’OIV Pau Roca nel suo discorso di apertura del convegno. “È stato estremamente interessante vedere come le nuove tecnologie possono contribuire ad affrontare alcune delle questioni fondamentali del settore, come la sostenibilità, il cambiamento climatico, la tracciabilità, la prevenzione delle frodi e la resilienza”, ha dichiarato Roca a conclusione dell’incontro. In quanto organizzazione internazionale di ambito scientifico e tecnico, l’OIV ambisce a fornire ispirazione e orientamento a tutte le parti interessate, e a garantire che l’intera filiera possa beneficiare pienamente di questa transizione, che si tratti di aziende, di governi o di consumatori.PPT per Giorgio Delgrosso, Head of Statistics & Chief DigitalTransformation Officer

Qui è possibile consultare i risultati preliminari della relazione sulle tendenze digitali nel settore vitivinicolo.

28 Ott 2021

Parlando in una conferenza stampa telematica dalla sede parigina dell’OIV, il 27 ottobre il direttore generale Pau Roca ha presentato le prime stime sulla produzione vinicola mondiale del 2021.• Il volume di produzione atteso nell’UE è scarso, in particolare in Italia, Spagna e Francia, che registrano una riduzione complessiva di circa 22 Mio hl rispetto al 2020 a causa delle gelate primaverili tardive e delle condizioni meteo complessivamente sfavorevoli.• I soli grandi produttori di vino dell’UE che hanno ottenuto raccolti superiori a quelli del 2020 sono Germania, Portogallo, Romania e Ungheria.• Le prime previsioni sul raccolto statunitense indicano un volume di produzione appena superiore a quello 2020.• Anno particolarmente positivo per i vigneti dell’emisfero australe, dove le condizioni metereologiche relativamente favorevoli hanno contribuito a livelli di produzione record in America del Sud, Sudafrica e Australia, con l’eccezione della sola Nuova Zelanda.ReplayComunicato Stampa Prezentazione PPT [EN]Produzione di vino 2021 - Prime stime

24 Ott 2021

L’Assemblea generale ha deliberato di spostare la sede dell’OIV trasferendo il Segretariato da Parigi a Digione. I 48 Stati membri hanno accettato l’offerta della Francia di dare all’OIV una sede che garantisca all’Organizzazione stabilità temporale, giuridica e finanziaria.Leggi il comunicato stampa completo

11 Ott 2021

To attend this online press conference, journalists are kindly asked to register here.• Date: Thursday 4th November 2021• Time: 3pm CET• Location: OIV App (soon available)• Language: English, French, Spanish

06 Ott 2021

Ildegarda di Bingen (1098-1179)
Azélina Jaboulet-Vercherre Professoressa associata, Ferrandi Paris In un'epoca i cui turbamenti sono collettivamente noti, lo sguardo si volge alla ricerca di concetti storici che ci permettano di affrontare i tormenti dei nostri tempi. L'agricoltura, così come la (para-)medicina, si orientano alla comprensione olistica del mondo, facendo risorgere alcune personalità del nostro passato collettivo. L'allegoria della natura torna alla mente di tutti, in maniera più o meno consapevole, portandoci a varcare un universo fantastico d'altri tempi. Potrebbe essere medievale, come quello di Bernardo Silvestre, autore nel XII secolo di una Cosmographia nella quale la Natura è manovrata da una madre natura ancor più potente: Noys. Intelletto, saggezza e Divina Provvidenza, Noys intima alla Natura il corso da seguire per ristabilire l'ordine a partire da un caos macrocosmico1. Assieme, queste due nature superiori potrebbero ristabilire l'armonia tra le specie. Ildegarda di Bingen, un ordinamento spirituale "olistico" Per ritrovare lo sguardo d'altri tempi, restiamo in quello stesso XII secolo che portò al rinnovamento del naturalismo2, con Ildegarda di Bingen (1098-1179). Monaca, letterata, medica, profetessa e musicista, Ildegarda dimostra nelle sue opere una sensibilità al ritmo della natura che la rende un'illustre iniziatrice degli attuali adepti della biodinamica. Le sue opere mettono in risalto la stretta correlazione tra i movimenti interni del corpo e la Natura (forze vitali), in particolare la sua opera scientifica Physica, anche detta Liber subtilitatum, oppure il Liber simplicis medicine (risalente al 1150 circa)3. Essa presenta, in veste enciclopedica, un inventario della Creazione, a cui concorrono la cosmologia, la cosmografia, gli uomini e le loro attività, come l'impianto delle viti e la raccolta dell'uva, nonché le malattie e le relative cure. Pur discostandosene spesso, Ildegarda conosceva i classici. La sua originalità abbraccia numerose dimensioni, tra cui non ultima quella di aver dimostrato come l'essere donna non le impedisca necessariamente di essere riconosciuta, se non addirittura stimata, dai più grandi del suo secolo. (Bernardo di Chiaravalle, papa Eugenio III). Eppure, come spesso accade alle menti eccezionali, cadde in dimenticanza e fu dichiarata "Dottoressa della Chiesa" solamente il 7 ottobre del 20124. Tuttavia, ben più importante per noi è il suo ordinamento spirituale dei saperi che definiremo "olistico". La visione ildegardiana del creato Oltre alla sua conoscenza della terra, in quanto uno dei quattro elementi costitutivi dell'universo, si interessa ai diversi tipi di terreno e al loro utilizzo5. In Cause et Cure, (Cause e cure delle infermità) Ildegarda esprime l'estensione del suo approccio naturalista, dominato dal ruolo degli astri, il sole e la luna («che è madre di ogni tempo»)6. In quest'opera allude in particolare all'influenza della luna sulla coltivazione della vite (impianto, vendemmia, qualità della vite, ma anche alterazione dei frutti) e la nozione di terroir (gerarchia dei terreni in base all'esposizione al sole e all'umidità, qualità dell'uva a seconda delle regioni in cui la vite cresce). «Le piante delle regioni orientali, irrigate dalle acque orientali crescono bene e danno un buon raccolto di vari frutti dal buon sapore… Le viti, invece, in Oriente danno un gran raccolto di uve e un ottimo vino. [….] … nelle regioni occidentali… il vino è forte, ma non squisito, anche se si conserva, poiché lì la terra ha sia il caldo sia il freddo. […] […] la vite, invero, cresce meglio col caldo che col freddo7.» La visione ildegardiana del creato si basa sul sistema di riferimento della Genesi: «Quando l'uomo fu creato, una terra particolare fu estratta dalla terra: l'uomo. […] E la terrà offrì il suo vigore, secondo la specie e la natura e le usanze e tutto l'ambiente dell'uomo»8. La Creazione sia benefica, facendone un uso ragionato e sano Oltre alla reattività tra il principio divino e l'organizzazione della natura (fisica e umana), si nota l'emergere di un effetto di specularità, vero e proprio topos medievale nei ragionamenti sul cosmo. Il fatto che gli uomini siano soggetti a regole superiori si ripercuote su di noi, spesso a nostre spese. Quest'esigenza di umiltà ci pone d'innanzi alla forza della natura, a cui siamo sottoposti e che ci nutre, piuttosto che il contrario. Per la badessa visionaria, i movimenti del sole rivelano una lezione morale: «E se infrange la giustizia con le sue azioni, [l’uomo] opprime e oscura il sole e la luna, i quali, riflettendo il suo operato, producono tempeste, piogge e siccità […] .9» «Quando in inverno il sole cala, il fuoco, attraverso il ghiaccio, la galaverna e la grandine, è al servizio della giustizia. Attraverso il fuoco, il freddo e tutte le altre piaghe, a ogni peccato è così inflitta la pena che gli spetta10.» Queste frasi potrebbero essere considerate come rimproveri, ma sembrerebbe che lo scopo della "Sibilla del Reno" fosse piuttosto di ricordarci di come la Creazione sia benefica, facendone un uso ragionato e sano. _____________________ 1 Bernardo Silvestre, Cosmographie, Parigi, Cerf, 1998. 2 Bernard Ribémont, De Natura Rerum. Etudes sur les encyclopédies médiévales, Orléans, Paradigme, 1995, p. 89. 3 Il titolo Physica appare nell'edizione principe. Per maggiori informazioni sulle opere su cui questo studio si basa, si vedano i lavori di Laurence Moulinier, in particolare "La terre vue par Hildegarde de Bingen" (marzo 2005), 205-230. 4 Michel Trouvé e Pierre Dumoulin, presentazione del testo di Ildegarda di Bingen, Les mérites de la vie. Principes de psychologie chrétienne, Editions des Béatitudes, 2014, p. 5 Le livre des subtilités des créatures divines (Liber subtilitatum), trad. P. Monat, Grenoble, 1988, t. 1 p. 29-31. 6 Ildegarda di Bingen, Cause e cure delle infermità, ed. e trad. Paola Calef, Sellerio, Palermo, 1997 (Libro primo, "Del significato della luna"). 7 Ildegarda di Bingen Cause e cure delle infermità, ed. e trad. Paola Calef, Sellerio, Palermo, 1997 (Libro primo, "Del ricavato dalle piante, dai cereali e dalla vite"). 8 Ildegarda di Bingen, Libro delle Creature: differenze sottili delle nature diverse, ed. Antonella Campanini, Carocci, Roma. 9 Ead., p. 31 (traduzione della citazione dal francese). 10 Le livre des œuvres divines: Visions, presentato e tradotto da Bernard Gorceix, Paris, Albin Michel (coll. "Spiritualités vivantes, Sér. Christianisme"), p. 39-40 (traduzione della citazione dal francese).

05 Ott 2021

L’OIV lancia un nuovo evento internazionale sulla trasformazione digitale del settore, riunendo esperti di diversi paesi provenienti da accademia, governi, organizzazioni internazionali, e dal settore privato. Durante l’evento saranno anche presentati i risultati preliminari del report prodotto dall’osservatorio dell’OIV.Per partecipare al simposio potete registrarvi qui.Data: Mercoledì 24 novembre 2021Ora: 11 CETLocation: online – app eventi OIVLingue: EN - traduzione simultanea in francese e spagnoloPanelisti:Esperti internazionali in digitalizzazione con diversi background (università, sttore pubblico nazionale e internazionale, settore privato)Audience:L’evento sarà pubblico e diretto a un’ampia audience.

28 Set 2021

In uno scenario che vede aumentare l’interesse del settore vitivinicolo per i metodi di produzione ecologica, The World Organic Vineyard, il nuovo Focus dell’OIV dedicato al vigneto biologico mondiale, getta luce sull’affermarsi della viticoltura biologica, una tendenza in espansione dalla fine del XX secolo. Questo incremento deriva in larga misura da questioni di rilevanza sociale, inerenti in particolare alla salute dei consumatori e alla difesa dell’ambiente.Questa relazione esamina l’aumento e la distribuzione di vigneti con certificazione biologica destinati alla produzione di uva da vino, uva da tavola e uva passa nel periodo compreso fra il 2005 e il 2019.Si è assistito a un incremento a livello globale dei vigneti biologici, oltre che a una notevole diffusione della certificazione.Dall’inizio del XXI secolo, la conversione dei vigneti al regime biologico è aumentata in modo considerevole. Nell’intero periodo preso in esame dalla relazione (2005–2019) si è registrata un’espansione annua dei vigneti con certificazione biologica pari in media al 13%, laddove la superficie di vigneto “non-biologico” è diminuita in media dello 0,4% ogni anno. Una tale crescita si spiega anche con il fatto che la viticoltura biologica certificata rappresenta ancora un fenomeno recente.Nel 2019, ben 63 paesi di tutto il mondo hanno adottato la viticoltura biologica; si stima che i vigneti con certificazione biologica abbiano coperto una superficie di 454 mha, pari al 6,2% del totale delle aree vitate del mondo.Spagna, Francia e Italia ospitano complessivamente il 75% dei vigneti a regime biologico.Se si considera la percentuale di vigneti biologici rispetto alla superficie vitata totale a livello nazionale, la classifica è dominata dai paesi europei. In Italia il 15% dei vigneti è coltivato a regime biologico; seguono la Francia (14%) e l’Austria (14%). L’unico paese non europeo a rientrare nei primi dieci paesi di questa classifica è il Messico, dove i vigneti con certificazione biologica rappresentano l’8% del totale.Occorre tuttavia tenere presente che l’aumento dei vigneti biologici su scala globale è segnato da una dinamica altalenante, poiché in molti casi la conversione alla viticoltura biologica è un processo complesso che richiede un adattamento notevole. I fenomeni meteorologici, così come eventuali questioni strutturali e/o di tipo organizzativo, potrebbero spingere i produttori a rinunciare alla certificazione biologica, con la conseguente riduzione delle superfici vitate biologiche a livello locale.

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