10 Dic 2015
Nell'ambito delle relazioni che il Segretariato dell'OIV intrattiene da numerosi anni con la Repubblica popolare cinese, l'Organizzazione internazionale della vigna e del vino ha il piacere di annunciare la traduzione e la pubblicazione della Raccolta internazionale dei metodi di analisi dei vini e dei mosti e dell'OIV in cinese [p.1-292] [p.293-595] [p.596-830].Nel 2013, in occasione di alcuni incontri con il Centro tecnologico di ispezione e quarantena della regione di Guangdong (IQTC) e l'Istituto nazionale cinese per la ricerca sull'industria del cibo e dei prodotti fermentati, venne proposto dalle controparti cinesi di tradurre la Raccolta dei metodi internazionali di analisi dei vini e dei mosti. All'epoca, furono anche invitate a partecipare alle riunioni della sottocommissione dei Metodi di analisi.La pubblicazione riveste una grande importanza in quanto i centri di ispezione e quarantena sono incaricati, in particolare, delle procedure di controllo dei prodotti importati in Cina. Pertanto, la traduzione in cinese della Raccolta dell'OIV rappresenta uno mezzo di riconoscimento internazionale supplementare dei metodi di analisi adottati dall'OIV.La prima pubblicazione della Raccolta internazionale dei metodi di analisi dei vini e dei mosti è stata nel 1962. Da allora è stata regolarmente rieditata e aggiornata, includendo ogni anno i metodi aggiuntivi stabiliti dalla Sottocommissione Metodi di analisi e approvati dall'Assemblea generale.La raccolta ricopre un ruolo importante per l'armonizzazione dei metodi di analisi. Molti paesi viticoli hanno introdotto nella loro regolamentazione le sue definizioni e i suoi metodi. Inoltre, alcuni accordi bilaterali relativi al commercio del vino riconoscono che i metodi di analisi pubblicati dall'OIV prevalgono come metodi di riferimento per la determinazione della composizione analitica del vino nell’ambito delle operazioni di controllo e contribuiscono pertanto alla semplificazione del commercio internazionale.L'OIV ringrazia sentitamente i responsabili del Centro tecnologico di ispezione e quarantena della regione di Guangdong per il lavoro e l'impegno profuso in questa importante opera di traduzione della Raccolta dei metodi internazionali di analisi dei vini dell'OIV.
03 Dic 2015
Alla presenza di alcuni dei precedenti presidenti, tra cui Jacques Puisais, Ezio Rivella, Pietro Pittaro e Vicente Sánchez-Migallón, gli attuali co-presidenti hanno sottolineato l'importanza acquisita a livello mondiale dagli enologi, che hanno saputo accompagnare l'evoluzione del settore vitivinicolo, passando da un ruolo suppletivo di carenze o difetti a uno volto a esaltare i vignaioli, i terroir e i vitigni di tutto il mondo. Jacques Puisais si è spinto ad affermare che l'enologia è l'unica scienza che assembli in una sola bottiglia tutte le altre, dalla chimica, la fisica e la pedologia alla climatologia, la geografia, la storia e molte altre.La presidente dell'OIV, Monika Christmann, si è detta fiera di essere un'enologa e ha ringraziato gli enologi tutti e l'UIOE per il grande impegno profuso nei lavori tecnici dell'OIV e per le competenze che lei stessa ha potuto apprezzare durante la sua presidenze della commissione Enologia dell'OIV. Jean-Marie Aurand, direttore generale dell'OIV, ha ricordato a sua volta quale sia l'importanza del ruolo ricoperto dall'UIOE in qualità di osservatore dell'OIV, in particolare nel definire a livello mondiale la funzione e il titolo di enologo, che ha consentito la revisione adottata nel 2013. Serge Dubois ha annunciato che l'UIOE rafforzerà la sua presenza all'OIV e presterà, evidentemente, una speciale attenzione all'adattamento del programma internazionale di formazione degli enologi, attualmente in discussione.La serata del cinquantennale dell'UIOE si è inoltre pregiata dalla presenza del ministro dell'Agricoltura dell'Uruguay, Tabaré Aguerre, che ha evidenziato l'importanza del settore vitivinicolo per l'agricoltura del suo paese e, esprimendo soddisfazione per la presidenza di José Lez Secchi dell'Istituto nazionale di vitivinicoltura dell'Uruguay e per la vicepresidenza dell'UIOE, ha invitato gli enologi del mondo a partecipare al Congresso mondiale della vigna e del vino che, nel 2018, sarà ospitato dal paese latino americano.L'Unione internazionale degli enologi ha come fine la rappresentanza al livello internazionale delle organizzazioni nazionali degli enologi, assicurare a tutti i livelli la difesa di questa categoria professionale , opporsi all'abuso del titolo di enologo, mantenere la coesione, la solidarietà e i rapporti tra le diverse associazioni e di agire presso i decisori nazionali e internazionali competenti al fine di armonizzare le procedure biologiche, i metodi di analisi chimica, fisica, microbiologica e sensoriale, organizzare una formazione equivalente nei diversi paesi vinicolo uniformando il contenuto dei programmai, la durata dei corsi e i diplomi consegnati e fare, quindi, in modo che l'enologo possa incaricarsi dell'esecuzione del controllo di determinate procedure enologiche.Da sin. a dx. José Lez Secchi, Guillermo Dighiero Arrarte (ambasciatore dell'Uruguay), Serge Dubois, Tabaré Aguerre, Monika Christmann, Jean-Marie Aurand, Riccardo Cotarella
01 Dic 2015
Alla giornata hanno partecipato anche i titolari dei dicasteri per l'agricoltura e l'ambiente, o i loro rappresentanti, di Germania, Australia, Bulgaria, Spagna, Estonia, Francia, Giappone, Lituania, Marocco, Nuova Zelanda, Polonia e Uruguay, insieme al direttore generale della FAO, i rappresentanti della Banca mondiale e del FIDA, numerosi istituti di ricerca e i rappresentanti di organizzazioni non governative. I lavori si sono concentrati sul contributo dell'agricoltura al sequestro di CO2, nell'ambito dell’iniziativa internazionale di ricerca 4 per 1000.L’obiettivo è il rafforzamento delle politiche pubbliche e dei programmi di ricerca volti ad accrescere le riserve di materia organica nel suolo del 4‰ l'anno. Tale aumento consentirebbe di compensare interamente l'insieme delle emissioni di gas a effetto serra del pianeta. Il sequestro di carbonio nei terreni agricoli è uno dei contributi dell'agricoltura e della silvicoltura all'obiettivo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.
L'OIV ha accolto questa iniziativa, che mira ad aprire la transizione verso un'agricoltura produttiva e sostenibile, fondata in particolare su una gestione razionale del suolo.Questi obiettivi coincidono ampiamente con le attività in corso presso l'OIV in materia di viticoltura sostenibile e di cambiamento climatico.L'OIV, che ha posto in cima alle sue cinque linee strategiche per il 2015-2019 la promozione di una viticoltura sostenibile che tenga conto delle sfide del cambiamento climatico, ha adottato già nel 2011 i Principi generali del protocollo OIV sul calcolo dei gas serra per il settore vitivinicolo (Risoluzione OIV-CST 431-2011).Tale protocollo definisce i principi per il calcolo delle emissioni e dei sequestri di gas a effetto serra (GHG), espressi in anidride carbonica equivalente, nel settore vitivinicolo. Gli obiettivi specifici del Protocollo GHG dell'OIV sono:
- aiutare le aziende che operano nel settore vitivinicolo nella preparazione dell'inventario dei GHG, che rappresenta un vero e proprio computo delle loro emissioni, mediante l'uso di approcci e principi standard,
- semplificare e ridurre i costi per la compilazione di un inventario dei GHG,
- mettere a disposizione del settore informazioni che possano essere utilizzate per la creazione di una strategia efficace di gestione e riduzione delle emissioni di GHG,
- accrescere l'omogeneità e la trasparenza del calcolo dei GHG e la rendicontazione tra le varie aziende e i programmi per i GHG.
30 Nov 2015
Au cours de cette conférence technique plusieurs intervenants ont souligné la part importante que prend le vin en vrac dans les changements dans les habitudes de consommation, le marketing et les stratégies commerciales".
14% de la production mondiale de vin est destiné au vrac, ce qui a représenté en 2014 près de 38 Millions d’hectolitres soit environ 38% du volume total des exportations mondiales.Avec 12,4 Millions d’hectolitres, l’Espagne est le premier pays exportateur du vrac suivi de l’Italie (5.5 Mhl) et de l’Australie (4,0 Mhl). Concernant les importations, elles ont augmenté d’environ 15,5% entre 2010 et 2014.
29 Nov 2015
I dibattiti, ai quali ha preso parte anche il direttore generale dell'OIV e che hanno visto come protagonisti “grandi testimoni” e vincitori di premi della Amorim, si sono tenuti attorno a tre tavole rotonde: viticoltura ed enologia, vino, diritto e mercato e vino e cultura.L'obiettivo di fondo dei dibattimenti, così come quello della pubblicazione, era confrontare la prospettiva sul mondo del vino degli autori premiati dall’Accademia con quella delle persone che quel mondo lo modellano quotidianamente.Fondata nel 1992 da Américo Amorim, presidente del gruppo Amorim, prima azienda mondiale per la produzione di sughero, l'Accademia ha come fine il miglioramento delle conoscenze sul vino e il sostegno alla ricerca enologica. A questo titolo, ogni anno premia due giovani studenti di enologia o giovani autori di sociologia e diritto del vino. L'Accademia Amorim è uno degli osservatori dell'OIV.
26 Nov 2015
Quest’anno hanno partecipato al Salone ben 1000 espositori (150 più del 2013), provenienti da 25 paesi diversi. Nell'ambito del Salone, sono state inoltre organizzate numerose conferenze tecniche, in particolare sulle problematiche ambientali (gestione dell'acqua, pesticidi, ecc.) e sulla questione della malattie legate al deperimento della vite (strumenti di diagnostica, ecc.).
06 Nov 2015
Questa competizione, organizzata dall'Istituto con il patrocinio dell'OIV, ha visto oltre 300 campioni in gara provenienti da 15 paesi diversi e ed è stata un vero successo. Il Concorso si è aperto con una conferenza, durante la quale Jean-Marie Aurand ha presentato la congiuntura del mercato vitivinicolo mondiale e le sue tendenze e ha evidenziato il ruolo dell'OIV in questo contesto. Durante un incontro, il viceministro all'Agricoltura, Sergey Levin, ha presentato al direttore generale il programma di sviluppo della viticoltura russa, recentemente approvato dal governo. Questo programma prevede un raddoppio della superficie a vigneto entro il 2020, con l'obiettivo raggiungere una superficie di 140 mha. È in corso anche una revisione del quadro legislativo, in particolare attraverso un progetto di legge sulla protezione delle indicazioni geografiche. In questo contesto, il viceministro ha espresso la volontà di rafforzare la partecipazione della Russia nelle diverse strutture di lavoro dell’OIV. Jean-Marie Aurand si è congratulato per questi sviluppi e ha sottolineato l'importanza delle norme internazionali, come quelle elaborate dall'OIV, in un contesto di crescente globalizzazione degli scambi di vini e di spiriti e di attese sempre più esigenti da parte dei consumatori in termini di autenticità e qualità dei prodotti. Infine, il direttore generale è stato ricevuto presso l'Accademia delle scienze della Federazione russa e si è riunito con l'Unione degli enologi e dei viticoltori.
06 Nov 2015
Oltre 500 partecipanti, provenienti da 11 diversi paesi, hanno assistito alle presentazioni tecniche e scientifiche sulle ultime innovazioni in ambito vitivinicolo. Durante questa manifestazione, che ha ricevuto il patrocinio dell'OIV, il direttore generale Jean-Marie Aurand, ha presentato la congiuntura del mercato dei prodotti vitivinicoli e le sue principali tendenze e le linee principali del Piano strategico dell'Organizzazione.Inoltre, Jean-Marie Aurand ha colto questa occasione per tenere diversi incontri con gli organizzatori del Congresso dell'OIV (ministero dell'Agricoltura, nella persona del delegato presso l'OIV Helder Borges, EMBRAPA, IBRAVIN, PREFEITURA, ecc.) che si terrà dal 23 al 28 ottobre 2016 a Bento Gonçalves.A Porto Alegre, invece, Aurand si è incontrato con il governatore dello Stato del Rio Grande Do Sul, anch'esso coinvolto nell'organizzazione dell'evento. Da questi incontri emerge il grande impegno a tutti i livelli delle autorità brasiliane per assicurare l'ottima riuscita del Congresso.
28 Ott 2015
Secondo le prime stime dell'OIV, la produzione mondiale di vino, esclusi succhi e mosti, dovrebbe raggiungere 275,7 milioni di ettolitri, in leggera crescita (+2%) rispetto al 2014.Elementi della congiuntura vitivinicola mondiale
La produzione mondiale di vino 2015 è stimata a 275,7 Mio hlCon una leggera crescita del 2% rispetto all'anno precedente, la produzione mondiale di vino del 2015 si posiziona su una buona media
- L’Italia, con 48,9 Mio hl, torna a essere il primo produttore mondiale, seguita dalla Francia con 47,4 Mio hl
- La Spagna torna a un livello di produzione medio (36,6 Mio hl)
- Gli Stati Uniti d'America, per il secondo anno consecutivo, conoscono un livello di produzione elevato con 22,1 Mio hl (+0,5% rispetto al 2014)
- In America del Sud, cala la produzione argentina (13,4 Mio hl), mentre quella cilena registra un record (12,87 Mio hl)
- Le produzioni australiana (12 Mio hl) e neozelandese (2,4 Mio hl) rimangono praticamente stabili da tre anni, se si esclude la produzione eccezionale della Nuova Zelanda del 2014
28 Ott 2015
Il presidente dell'associazione dei produttori, Svetozar Janevski, si è rallegrato per l'opportunità di presentare ai professionisti e alla stampa la diversità di un paese che esporta l'85% della sua produzione, in particolare verso i paesi limitrofi, ma anche in Europa occidentale, in Russia e in Cina.Il direttore generale dell'OIV, Jean-Marie Aurand, si complimentato per questa iniziativa e per il rinnovamento viticolo di questo paese, ottenuto grazie a investimenti nei vigneti e nelle cantine iniziati una quindicina di anni fa e che oggi consentono, attraverso l'uso di tecniche moderne, di esprimere le specificità dei vitigni tradizionali.Il paese possiede 24.000 ettari di vigneti e la maggior parte delle cantine si trova nella zona centrale, lungo la valle del Vardar e in particolare nelle regioni di Skopje, Tikves e Gevgelija-Valandovo.
Il 90% delle 84 cantine censite produce meno di 50.000 hl, cinque di esse hanno una produzione compresa tra 50.000 e 150.000 hl e solo quattro producono oltre 150.000 hl.Su una produzione di circa 1,2 milioni di ettolitri, il 60 % è costituito da rossi prevalentemente a base di vitigni locali (Vranec, Kratosija, Prokupec, Kavardaka) o internazionali (Merlot, Cabernet-Sauvignon, Syrah, Pinot Nero). Per quanto riguarda i bianchi, varietà come Smederevka, Temjanika, Zilavka o Rkatsiteli consentono di elaborare vini freschi e fruttati che si abbinano perfettamente alla cucina mediterranea macedone.Maggiori informazioni