29 Nov 2016
Il direttore generale dell'OIV, Jean-Marie Aurand, ha partecipato all'inaugurazione dell'evento, le cui conferenze tecniche e scientifiche sono patrocinate dall'OIV.Alla manifestazione hanno partecipato quest'anno 850 espositori, provenienti da 20 paesi, con un pubblico di circa 45.000 persone.Vera e propria vetrina di materiali, attrezzature e servizi, Vinitech-Sifel riveste un ruolo importante nella valorizzazione dell'innovazione, aspetto fondamentale per il miglioramento della competitività delle aziende del settore vitivinicolo e per fornire loro assistenza nelle sfide del settore i termini di protezione dell'ambiente e di aspettative dei consumatori.
21 Nov 2016
Questo salone professionale ha riunito oltre 225 aziende in rappresentanza dell'85% del commercio di vino sfuso del mondo.In occasione delle conferenze organizzate nell'ambito della manifestazione, patrocinata dall'OIV, il direttore generale Jean-Marie Aurand ha fatto una presentazione della congiuntura mondiale del mercato vinicolo, con una particolare attenzione rivolta al commercio vino sfuso. Jean-Marie Aurand con José Luis Murcia, coordinatore delle conferenzeSi tratta di un settore in costante sviluppo le cui esportazioni sono passate dai 15 Mio hl nel 2000 ai 40 Mio hl nel 2016, pari al 38% del volume di vino esportato nel mondo. L'85% delle esportazioni di vino sfuso è ascrivibile a sette paesi: Spagna (35%), Italia (12%), Australia (10%), Cile (10%), Sud Africa (7%), Francia (6%) e Stati Uniti d'America (5%).
17 Nov 2016
La prima parte di questa visita è stata dedicata a degli incontri con i responsabili del settore vitivinicolo marocchino.Durante un colloquio con il segretario generale del ministero dell'Agricoltura, il prof. Mohammed Sadiki, e in presenza del direttore generale dell'ONSSA (Ufficio nazionale per la sicurezza sanitaria dei prodotti alimentari) e dei suoi collaboratori, la presidente e il direttore generale si sono complimentati per la qualità della collaborazione tra le autorità marocchine e l'OIV e hanno espresso l'augurio che questa possa proseguire e rafforzarsi ulteriormente attraverso una maggiore presenza degli esperti marocchini ai lavori dell'OIV e la possibilità di organizzare una presentazione di vini del Marocco presso la sede dell'Organizzazione.Il prof. Mohammed Sadiki (al centro nella foto di gruppo) ha confermato l'apprezzamento del suo paese nei confronti dell'OIV e la volontà delle autorità marocchine di sostenere questo rapporto in una stagione in cui il Marocco sta compiendo considerevoli sforzi di adattamento e modernizzazione della propria viticoltura.Con una superficie vitata di 50.000 ha, il Marocco produce oltre 4.000.000 di tonnellate di uva, di cui l'80% destinate al consumo fresco e il 20% alla vinificazione.La produzione di uva da tavola e di uva passa è in costante crescita, mentre la produzione di vino (350.000 hl/anno) sta vivendo un nuovo rinascimento grazie alla politica volontaristica di promozione della qualità e di identificazione dei vini mediante indicazioni geografiche e denominazioni di origine.Nell'ambito della COP22, Monika Christmann e Jean-Marie Aurand hanno partecipato ai lavori dell'iniziativa "4 per 1000", che consiste nella promozione dello stoccaggio del carbonio nel suolo mediante specifiche pratiche agronomiche per contribuire alla riduzione dei gas a effetto serra.A questa iniziativa, lanciata a Parigi durante la COP21, hanno aderito oltre 170 partecipanti tra Stati, istituti di ricerca, organizzazioni intergovernative e non governative, ivi compresa l'OIV.Durante il suo intervento, la presidente ha sottolineato l'interesse dell'OIV per i lavori svolti in questo forum, che in perfetta sintonia con le linee di lavoro dell'Organizzazione in materia di cambiamento climatico e sviluppo sostenibile.
03 Nov 2016
Durante un pranzo di lavoro su invito di Santiago Queirolo, presidente del Comitato vitivinicolo della Società nazionale delle industrie, che riunisce le principali aziende del settore, Jean-Marie Aurand ha presentato le attività svolte dall'OIV e si è augurato una maggiore partecipazione degli esperti peruviani ai lavori dell'Organizzazione.In occasione di un incontro con il viceministro delle Piccole e medie imprese e dell'industria, nonché presidente della Commissione nazionale del Pisco, Juan Mathews Salazar, questi ha confermato l'importanza che il Perù attribuisce all'OIV in un momento in cui la sua vitivinicoltura si sta sviluppando e modernizzando. Diverse sono le attività previste per consolidare i legami con l'Organizzazione, in particolare il rafforzamento delle competenze del Perù e la possibilità di organizzare una presentazione di Pisco e di vini peruviani presso la sede dell'OIV nel 2017.Questi orientamenti sono stati confermati in un incontro con il direttore per l'Agricoltura Edson Seopa Ruiz presso il ministero dell'Agricoltura.Il direttore generale ha inoltre tenuto una presentazione presso l'Istituto del vino e del Pisco sulla congiuntura del settore vitivinicolo mondiale e le grandi sfide che si trova ad affrontare.La viticoltura peruviana sta vivendo da qualche anno un grande rinnovamento. In dieci anni la superficie del vigneto è raddoppiata, raggiungendo i 32.000 ha nel 2015. Con oltre 510.000 tonnellate di uva da tavola prodotte nel 2015, di cui il 60% destinate all'esportazione, il Perù ha dimostrato chiaramente le proprie ambizioni.Anche la produzione di vino ha registrato un aumento di circa il 20% in dieci anni, toccando i 700.000 hl, e il consumo ha seguito la stessa evoluzione, attestandosi a 785.000 hl.Infine il Pisco, prodotto emblematico che da anni è protagonista di un concorso patrocinato dall'OIV, sta conoscendo una crescita della produzione, raggiungendo oltre 9,5 milioni di litri nel 2015.
03 Nov 2016
Al concorso hanno partecipato 140 vini provenienti da 5 paesi diversi.Patrocinato dall'OIV e dall’Unione internazionale degli enologi, questo concorso ha puntato i riflettori sui vini ottenuti dal Tannat, vitigno simbolo della vitivinicoltura uruguayana.In occasione di questa visita, Jean-Marie Aurand ha incontrato, insieme a José Lez Secchi, presidente dell'INAVI (Istituto nazionale del vino), il viceministro agli Affari esteri José Luis Cancela per esaminare le modalità organizzative del Congresso dell'OIV che si terrà a Punta del Este a fine novembre 2018. Il viceministro ha espresso soddisfazione per l'organizzazione del Congresso in Uruguay e ha confermato il pieno sostegno del paese all'OIV.Nel 2016, i 6.745 ettari vitati dell'Uruguay hanno prodotto 104.500 tonnellate di uva destinata per il 97% alla vinificazione. I vitigni rossi rappresentano l'80% della superficie, con in testa il Tannat, seguito dal Moscato d'Amburgo (19%) e dal Merlot (11%).
27 Ott 2016
Decisioni riguardanti la viticoltura e l'ambiente
- Dando seguito all'adozione delle precedenti guide per la produzione sostenibile, l'OIV ha adottato i "Principi generali dell'OIV della vitivinicoltura sostenibile – aspetti ambientali, sociali, economici e culturali" (risoluzione OIV-CST 518-2016), il cui obiettivo è precisare la definizione e il campo di applicazione della produzione sostenibile e specificarne i principi generali applicabili all'insieme dei prodotti vitivinicoli. Questi principi generali sono volti a servire da base per l'elaborazione o la revisione delle guide di applicazione della vitivinicoltura sostenibile, integrando i tre aspetti della sostenibilità: ambientale, sociale ed economico. Lo sviluppo di sistemi di produzione e pratiche che preservino queste risorse naturali e ne migliorino le condizioni d'uso, così come l'arricchimento delle condizioni economiche delle aree in cui si colloca la produzione, sono fondamentali per la sostenibilità a lungo termine delle attività vitivinicole.
- Nell'ambito della produzione di uva passa, l'OIV ha adottato una guida di "Buone pratiche dell'OIV per i sistemi di produzione dell'uva passa" (risoluzione OIV-VITI 522-2016). Il documento integra la risoluzione OIV-VITI 493-2013 "Raccomandazioni dell'OIV relative alla preparazione dell'uva passa". Il suo scopo è specificare i requisiti tecnici per la produzione dell'uva passa da raccomandare ai produttori e alle organizzazioni nazionali e/o internazionali.
- L'aggiornamento delle pratiche enologiche attraverso un adattamento che tenga conto dell'uso crescente dei lieviti non-Saccharomyces cerevisiae nel processo di vinificazione (risoluzione OIV-OENO 546-2016).
- Il trattamento dei vini mediante l'uso di fogli filtranti contenenti zeolite Y-faujasite per l'adsorbimento dei cloroanisoli (risoluzione OIV-OENO 444-2016). L'obiettivo di questa pratica è ridurre il contenuto di cloroanisoli responsabili dell'alterazione dell'odore del vino riducendone il tenore al di sotto della soglia di percezione organolettica attraverso l'uso di fogli filtranti contenenti zeolite Y-faujasite durante il processo di filtrazione.
- L'aggiornamento delle pratiche relative all'ossigenazione dei mosti e dei vini (risoluzioni OIV-OENO 545A-2016 e OIV-OENO 545B-2016). Le finalità di queste pratiche sono, da una parte, l'accelerazione del processo di ossidazione dei mosti allo scopo di provocare reazioni di imbrunimento a carico dei composti fenolici per migliorare la stabilità dei vini nei confronti dell'ossidazione, dall'altra, il contributo alla degradazione dei sentori di vegetale e alla scomparsa di aromi di riduzione e la garanzia del regolare svolgimento della fermentazione alcolica, evitandone gli arresti. L'ossigenazione dei vini, inoltre, è volta specialmente a contribuire alla stabilizzazione delle sostanze coloranti e alla maturazione dei vini rossi destinati ai trattamenti per l'eliminazione del ferro in eccesso mediante ossidazione del ferro ferroso in ferro ferrico, alla diminuzione del contenuto di "composti solforati volatili" e dei sentori di vegetale dei vini.
- Nell'ambito della stabilizzazione tartarica dei vini, l'OIV ha ammesso il trattamento dei vini con poliaspartato di potassio (risoluzione OIV-OENO 543-2016). La dose d'uso ottimale di questo nuovo additivo è di 100 mg/L. A dosi maggiori, la capacità stabilizzante del poliaspartato di potassio non migliora e, in alcuni casi, si può produrre un aumento della torbidità del vino.
- Per la prima volta, l'OIV ha operato una distinzione tra le sostanze già ammesse dall'Organizzazione, suddividendole in sostanze utilizzate come additivi e sostanze utilizzate come coadiuvanti tecnologici (risoluzione OIV-OENO 567A-2016). Tale distinzione contribuirà a stabilire un'armonizzazione maggiore tra organizzazioni internazionali e semplificare il commercio internazionale di vino di uva, sottolineando però che l'elenco non rappresenta una lista completa ed esaustiva degli additivi e coadiuvanti tecnologici e che l'OIV continua a esaminare e considerare gli additivi e i coadiuvanti tecnologici che vengono proposti per l'elaborazione dei vini.
- Una monografia relativa alla zeolite Y-faujasite (risoluzione OIV-OENO 506-2016). Diverse specificazioni dettagliate accompagnano questa monografia, in particolare si evidenzia quella riguardante il rapporto silice/allumina, che deve essere uguale o maggiore di 3. La monografia va a completare la pratica enologica che ammette il trattamento dei vini con questo copolimero.
- Una revisione della monografia sulle sostanze proteiche di origine vegetale (risoluzione OIV-OENO 575-2016). Il limite per il ferro è stato aumentato a 300 ppm esclusivamente per le proteine di pisello e di patata, mentre il limite per lo zinco è stato aumentato a 150 ppm esclusivamente per le proteine di pisello.
- "Disposizioni relative all'uso di metodi brevettati che devono essere adottati dall'OIV" (risoluzione OIV-OENO 526-2016). Seguendo i passi del Codex Alimentarius, anche l'OIV ha adottato una lista di requisiti per l'approvazione di un metodo protetto da diritti di proprietà intellettuale volti a prevenire la divulgazione totale delle informazioni riguardanti il metodo e/o per il quale il titolare della proprietà intellettuale abbia limitato l'uso o la diffusione del metodo o dei materiali necessari per il suo funzionamento. In linea di massima, un metodo brevettato non dovrà essere approvato se si dispone di un metodo di analisi adeguato non brevettato che sia stato approvato o che potrebbe esserlo e che possieda delle caratteristiche di efficienza simili o migliori.
- Il metodo per il dosaggio degli zuccheri nei mosti e nei vini mediante cromatografia liquida ad alta prestazione è stato aggiornato (risoluzione OIV-OENO 552-2016). Questo metodo, validato da uno studio interlaboratorio, si applica alla quantificazione diretta degli zuccheri nei mosti e nei vini per concentrazioni fino a 20 g/L e per concentrazioni superiori dopo diluizione. Allo stesso modo è possibile quantificare il glicerolo (tra 0,5 e 15 g/L) e il saccarosio (tra 1 e 40 g/L). Gli zuccheri e il glicerolo vengono separati mediante HPLC utilizzando una colonna con alchilammina e determinati mediante rifrattometria.
- Anche il metodo per la determinazione del titolo alcolometrico volumico è stato aggiornato per tenere conto della misurazione per le bevande a basso tenore alcolico (risoluzione OIV-OENO 566-2016). Pertanto, il procedimento è stato leggermente modificato per potervi includere le bevande con un titolo alcolometrico volumico inferiore o uguale a 1,5% vol.
- Metodo relativo all'analisi dei composti volatili presenti nei vini mediante gascromatografia (risoluzione OIV-OENO 553-2016). Questo metodo è applicabile all'analisi dei composti volatili dei vini che contengono meno di 20 g/L di zuccheri. Per i vini con un contenuto zuccherino superiore a 20 g/L di zuccheri e le mistelle, è necessario eseguire prima una distillazione (identica a quella praticata per ottenere il TAV), seppur questa trascini una parte significativa dei composti.
- L'OIV ha inoltre adottato delle raccomandazioni per l'elaborazione di programmi di formazione per enologi (risoluzione OIV-ECO 563-2016). Il programma di formazione per enologi deve assicurare che l'enologo sia in grado di operare efficientemente in qualunque dei cinque ambiti di lavoro definiti dalla risoluzione OIV-ECO 492-2013, che sia all'altezza di gestire gli incarichi ivi descritti e che abbia una conoscenza approfondita e sempre aggiornata di tutte le pratiche che devono svolgersi sotto la sua supervisione. Questi programmi sono stati elaborati sulla base della Classificazione internazionale standard dell'istruzione dell'UNESCO (ISCED-UNESCO 2011). In tal senso, i programmi di formazione per enologi rientrano nella formazione terziaria e possono essere svolti a diversi livelli.
- Infine, l'OIV ha adottato una nuova definizione di vini speciali, più precisamente, dei "Vini a tenore alcolico modificato mediante dealcolizzazione" (risoluzione OIV-ECO 523-2016). Il vino a tenore alcolico modificato mediante dealcolizzazione è la bevanda ottenuta esclusivamente da vino o vino speciale, che ha subito un trattamento di dealcolizzazione che ha ridotto l'iniziale titolo alcolometrico volumico effettivo del vino o del vino speciale in una proporzione superiore al 20% e il cui titolo alcolometrico effettivo è uguale o maggiore al titolo alcolometrico effettivo minimo per il vino.
27 Ott 2016
Grazie al lavoro congiunto del ministero dell'Agricoltura brasiliano, dello stato di Rio Grande do Sul, della città di Bento Gonçalves, dell'Embrapa e dell'Ibravin, dal 23 al 28 ottobre 2016 la capitale brasiliana del vino si è convertita nella capitale mondiale di tutto il settore.Con le autorità brasilianeMonika Christmann, presidente dell'OIV, ha sottolineato la qualità delle presentazioni tecniche e scientifiche che, in particolar modo, hanno permesso una migliore comprensione della realtà della viticoltura brasiliana e dell'alto livello della ricerca universitaria di questo paese. Le visite tecniche nelle diverse zone viticole hanno a loro volta mostrato il potenziale di una vitivinicoltura in larga parte destinata alla produzione di vini spumanti di qualità.Jean-Marie Aurand, Il direttore generale dell'OIV, ha a sua volta evidenziato il dinamismo e l'entusiasmo dei partecipanti, che hanno consentito dibattiti densi e di qualità. Inoltre, la notevole partecipazione di giovani ricercatori provenienti dai vari paesi è stata la riprova della rinascita e dell'attrattiva sia del settore vitivinicolo che dell'Organizzazione. La 14ª Assemblea generale dell'OIV ha concluso la settimana di lavori scientifici con l'adozione di 16 nuove risoluzioni, in particolare negli ambiti dell'ambiente, dell'enologia, dell'economia e del diritto.L'Assemblea generale degli Stati membri dell'OIV ha inoltre ufficializzato il ritorno nell'Organizzazione del Messico – che è divenuto il 46º Stato membro – e ha accettato l'invito della Svizzera a ospitare il Congresso del 2019.Con la delegazione messicana
23 Ott 2016
Il bilancio verte sul potenziale di produzione vitivinicola, la superficie vitata, la produzione e il consumo mondiali di vino e i volumi delle importazioni e delle esportazioni di vino.•Nel 2015 la superficie viticola mondiale raggiunge i 7,5 Mio ha•La produzione mondiale di uva nel 2015 si attesta a 76 Mio t•La produzione mondiale di vino 2016 (esclusi succhi e mosti) è stimata in 259 Mio hl•Nel 2015 il consumo mondiale di vino è stimato in 240 Mio hlCommunicato StampaPrezentazione PPT [EN]Bilancio dell'OIV della situazione vitivinicola mondiale [EN]Estratto “Table and dried grapes focus 2016” [EN]
19 Ott 2016
Elementi della congiuntura vitivinicola mondiale La produzione mondiale di vino 2016 è stimata in 259 Mio hl, in calo del 5% rispetto al 2015La produzione 2016, tra le più basse degli ultimi 20 anni, è caratterizzata da situazioni molto contrastanti dovute agli eventi climaticiL’Italia (48,8 Mio hl) si conferma primo produttore mondiale, seguita dalla Francia (41,9 Mio hl) e dalla Spagna (37,8 Mio hl).
- Dopo due annate cattive la Romania (4,8 Mio hl) ritrova un buon livello di produzione.
- Il livello di produzione rimane elevato negli Stati Uniti d'America (22,5 Mio hl).
- In America del Sud la produzione subisce un calo considerevole in Argentina (8,8 Mio hl), in Cile (10,1 Mio hl) e in Brasile (1,4 Mio hl).
- La produzione australiana (12,5 Mio hl) e quella neozelandese (3,1 Mio hl) sono in crescita.
18 Ott 2016
Nel corso della conferenza, a cui hanno partecipato rappresentanti dei ministeri dell'Agricoltura e dell'Industria, ma anche dell'Economia, del Commercio e degli Affari esteri e che ha visto un'ampia partecipazione dei professionisti dell'Unione vitivinicola del Libano (UVL) presieduta da Zafer Chaoui, il direttore generale dell'OIV ha ricordato le grandi sfide del settore mondiale e le relative risposte offerte dall'Organizzazione, insieme alle linee prioritarie del Piano strategico 2015-2019, in particolare in materia di sviluppo sostenibile.Gli interventi del ministero dell'Agricoltura sulla regolamentazione, dei professionisti dell'UVL sul cambiamento climatico e la delimitazione delle parcelle, degli accademici sulla caratterizzazione pedoclimatica dei terroir libanesi, la cooperazione in materia di ricerca e gli effetti funzionali del consumo di vini rossi, insieme a quello di Yann Juban dell'OIV sugli aspetti sanitari e nutrizionali in materia di etichettatura, hanno offerto numerosi spunti di discussione.In occasione di questa visita è stato inoltre avviato un dialogo tra il presidente dell'Istituto francese del vino, Bernard Nadal, e il suo omologo libanese, Carlos el Adem, al fine di sviluppare i progetti che furono cari a due dei principali fautori del rinascimento della viticoltura libanese, recentemente scomparsi, Serge Hochar e Michel de Bustros, che sono stati ricordati con un omaggio ufficiale.Durante le visite tecniche alle diverse aziende viticole della Beqa' (Kefraya, Ksara e Saint-Thomas), Jean-Marie Aurand ha evidenziato l'evoluzione del settore vitivinicolo libanese, che ha avviato degli studi preliminari per approfondire la conoscenza e l'identificazione dei vitigni autoctoni, come l'Obeidy, e per differenziare i terroir, fondamenti necessari per definire l'identificazione geografica dei vini libanesi. Jean-Marie Aurand si è congratulato per il successo di questo 3º incontro internazionale, ottenuto grazie all'impegno del direttore generale per l'Agricoltura, Louis Lahoud, la cui dedizione è altrettanto riconosciuta nell'ambito del Gruppo di esperti "Economia e mercati" dell'OIV, di cui è vicepresidente. Il direttore generale dell'OIV ha avuto inoltre modo di apprezzare il patrimonio vitivinicolo plurimillenario del Libano durante la visita al tempio di Bacco a Baalbek.