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03 Nov 2016

Durante un pranzo di lavoro su invito di Santiago Queirolo, presidente del Comitato vitivinicolo della Società nazionale delle industrie, che riunisce le principali aziende del settore, Jean-Marie Aurand ha presentato le attività svolte dall'OIV e si è augurato una maggiore partecipazione degli esperti peruviani ai lavori dell'Organizzazione.In occasione di un incontro con il viceministro delle Piccole e medie imprese e dell'industria, nonché presidente della Commissione nazionale del Pisco, Juan Mathews Salazar, questi ha confermato l'importanza che il Perù attribuisce all'OIV in un momento in cui la sua vitivinicoltura si sta sviluppando e modernizzando. Diverse sono le attività previste per consolidare i legami con l'Organizzazione, in particolare il rafforzamento delle competenze del Perù e la possibilità di organizzare una presentazione di Pisco e di vini peruviani presso la sede dell'OIV nel 2017.Questi orientamenti sono stati confermati in un incontro con il direttore per l'Agricoltura Edson Seopa Ruiz presso il ministero dell'Agricoltura.Il direttore generale ha inoltre tenuto una presentazione presso l'Istituto del vino e del Pisco sulla congiuntura del settore vitivinicolo mondiale e le grandi sfide che si trova ad affrontare.La viticoltura peruviana sta vivendo da qualche anno un grande rinnovamento. In dieci anni la superficie del vigneto è raddoppiata, raggiungendo i 32.000 ha nel 2015. Con oltre 510.000 tonnellate di uva da tavola prodotte nel 2015, di cui il 60% destinate all'esportazione, il Perù ha dimostrato chiaramente le proprie ambizioni.Anche la produzione di vino ha registrato un aumento di circa il 20% in dieci anni, toccando i 700.000 hl, e il consumo ha seguito la stessa evoluzione, attestandosi a 785.000 hl.Infine il Pisco, prodotto emblematico che da anni è protagonista di un concorso patrocinato dall'OIV, sta conoscendo una crescita della produzione, raggiungendo oltre 9,5 milioni di litri nel 2015.

03 Nov 2016

Al concorso hanno partecipato 140 vini provenienti da 5 paesi diversi.Patrocinato dall'OIV e dall’Unione internazionale degli enologi, questo concorso ha puntato i riflettori sui vini ottenuti dal Tannat, vitigno simbolo della vitivinicoltura uruguayana.In occasione di questa visita, Jean-Marie Aurand ha incontrato, insieme a José Lez Secchi, presidente dell'INAVI (Istituto nazionale del vino), il viceministro agli Affari esteri José Luis Cancela per esaminare le modalità organizzative del Congresso dell'OIV che si terrà a Punta del Este a fine novembre 2018. Il viceministro ha espresso soddisfazione per l'organizzazione del Congresso in Uruguay e ha confermato il pieno sostegno del paese all'OIV.Nel 2016, i 6.745 ettari vitati dell'Uruguay hanno prodotto 104.500 tonnellate di uva destinata per il 97% alla vinificazione. I vitigni rossi rappresentano l'80% della superficie, con in testa il Tannat, seguito dal Moscato d'Amburgo (19%) e dal Merlot (11%).

27 Ott 2016

Decisioni riguardanti la viticoltura e l'ambiente

  • Dando seguito all'adozione delle precedenti guide per la produzione sostenibile, l'OIV ha adottato i "Principi generali dell'OIV della vitivinicoltura sostenibile – aspetti ambientali, sociali, economici e culturali" (risoluzione OIV-CST 518-2016), il cui obiettivo è precisare la definizione e il campo di applicazione della produzione sostenibile e specificarne i principi generali applicabili all'insieme dei prodotti vitivinicoli. Questi principi generali sono volti a servire da base per l'elaborazione o la revisione delle guide di applicazione della vitivinicoltura sostenibile, integrando i tre aspetti della sostenibilità: ambientale, sociale ed economico. Lo sviluppo di sistemi di produzione e pratiche che preservino queste risorse naturali e ne migliorino le condizioni d'uso, così come l'arricchimento delle condizioni economiche delle aree in cui si colloca la produzione, sono fondamentali per la sostenibilità a lungo termine delle attività vitivinicole.
  • Nell'ambito della produzione di uva passa, l'OIV ha adottato una guida di "Buone pratiche dell'OIV per i sistemi di produzione dell'uva passa" (risoluzione OIV-VITI 522-2016). Il documento integra la risoluzione OIV-VITI 493-2013 "Raccomandazioni dell'OIV relative alla preparazione dell'uva passa". Il suo scopo è specificare i requisiti tecnici per la produzione dell'uva passa da raccomandare ai produttori e alle organizzazioni nazionali e/o internazionali.
Decisioni riguardanti le pratiche enologicheVarie risoluzioni riguardanti le nuove pratiche enologiche andranno a integrare il Codice internazionale delle pratiche enologiche dell'OIV, in particolare:
  • L'aggiornamento delle pratiche enologiche attraverso un adattamento che tenga conto dell'uso crescente dei lieviti non-Saccharomyces cerevisiae nel processo di vinificazione (risoluzione OIV-OENO 546-2016).
  • Il trattamento dei vini mediante l'uso di fogli filtranti contenenti zeolite Y-faujasite per l'adsorbimento dei cloroanisoli (risoluzione OIV-OENO 444-2016). L'obiettivo di questa pratica è ridurre il contenuto di cloroanisoli responsabili dell'alterazione dell'odore del vino riducendone il tenore al di sotto della soglia di percezione organolettica attraverso l'uso di fogli filtranti contenenti zeolite Y-faujasite durante il processo di filtrazione.
  • L'aggiornamento delle pratiche relative all'ossigenazione dei mosti e dei vini (risoluzioni OIV-OENO 545A-2016 e OIV-OENO 545B-2016). Le finalità di queste pratiche sono, da una parte, l'accelerazione del processo di ossidazione dei mosti allo scopo di provocare reazioni di imbrunimento a carico dei composti fenolici per migliorare la stabilità dei vini nei confronti dell'ossidazione, dall'altra, il contributo alla degradazione dei sentori di vegetale e alla scomparsa di aromi di riduzione e la garanzia del regolare svolgimento della fermentazione alcolica, evitandone gli arresti. L'ossigenazione dei vini, inoltre, è volta specialmente a contribuire alla stabilizzazione delle sostanze coloranti e alla maturazione dei vini rossi destinati ai trattamenti per l'eliminazione del ferro in eccesso mediante ossidazione del ferro ferroso in ferro ferrico, alla diminuzione del contenuto di "composti solforati volatili" e dei sentori di vegetale dei vini.
  • Nell'ambito della stabilizzazione tartarica dei vini, l'OIV ha ammesso il trattamento dei vini con poliaspartato di potassio (risoluzione OIV-OENO 543-2016). La dose d'uso ottimale di questo nuovo additivo è di 100 mg/L. A dosi maggiori, la capacità stabilizzante del poliaspartato di potassio non migliora e, in alcuni casi, si può produrre un aumento della torbidità del vino.
  • Per la prima volta, l'OIV ha operato una distinzione tra le sostanze già ammesse dall'Organizzazione, suddividendole in sostanze utilizzate come additivi e sostanze utilizzate come coadiuvanti tecnologici (risoluzione OIV-OENO 567A-2016). Tale distinzione contribuirà a stabilire un'armonizzazione maggiore tra organizzazioni internazionali e semplificare il commercio internazionale di vino di uva, sottolineando però che l'elenco non rappresenta una lista completa ed esaustiva degli additivi e coadiuvanti tecnologici e che l'OIV continua a esaminare e considerare gli additivi e i coadiuvanti tecnologici che vengono proposti per l'elaborazione dei vini.
Decisioni riguardanti le specificazioni dei prodotti enologiciLe seguenti monografie vanno a integrare il Codex enologico internazionale:
  • Una monografia relativa alla zeolite Y-faujasite (risoluzione OIV-OENO 506-2016). Diverse specificazioni dettagliate accompagnano questa monografia, in particolare si evidenzia quella riguardante il rapporto silice/allumina, che deve essere uguale o maggiore di 3. La monografia va a completare la pratica enologica che ammette il trattamento dei vini con questo copolimero.
  • Una revisione della monografia sulle sostanze proteiche di origine vegetale (risoluzione OIV-OENO 575-2016). Il limite per il ferro è stato aumentato a 300 ppm esclusivamente per le proteine di pisello e di patata, mentre il limite per lo zinco è stato aumentato a 150 ppm esclusivamente per le proteine di pisello.
Decisioni riguardanti i metodi di analisiNel corso della stessa seduta sono stati adottati nuovi metodi di analisi o linee guida che andranno a completare il corpus analitico dell'OIV. Si tratta nello specifico di:
  • "Disposizioni relative all'uso di metodi brevettati che devono essere adottati dall'OIV" (risoluzione OIV-OENO 526-2016). Seguendo i passi del Codex Alimentarius, anche l'OIV ha adottato una lista di requisiti per l'approvazione di un metodo protetto da diritti di proprietà intellettuale volti a prevenire la divulgazione totale delle informazioni riguardanti il metodo e/o per il quale il titolare della proprietà intellettuale abbia limitato l'uso o la diffusione del metodo o dei materiali necessari per il suo funzionamento. In linea di massima, un metodo brevettato non dovrà essere approvato se si dispone di un metodo di analisi adeguato non brevettato che sia stato approvato o che potrebbe esserlo e che possieda delle caratteristiche di efficienza simili o migliori.
  • Il metodo per il dosaggio degli zuccheri nei mosti e nei vini mediante cromatografia liquida ad alta prestazione è stato aggiornato (risoluzione OIV-OENO 552-2016). Questo metodo, validato da uno studio interlaboratorio, si applica alla quantificazione diretta degli zuccheri nei mosti e nei vini per concentrazioni fino a 20 g/L e per concentrazioni superiori dopo diluizione. Allo stesso modo è possibile quantificare il glicerolo (tra 0,5 e 15 g/L) e il saccarosio (tra 1 e 40 g/L). Gli zuccheri e il glicerolo vengono separati mediante HPLC utilizzando una colonna con alchilammina e determinati mediante rifrattometria.
  • Anche il metodo per la determinazione del titolo alcolometrico volumico è stato aggiornato per tenere conto della misurazione per le bevande a basso tenore alcolico (risoluzione OIV-OENO 566-2016). Pertanto, il procedimento è stato leggermente modificato per potervi includere le bevande con un titolo alcolometrico volumico inferiore o uguale a 1,5% vol.
  • Metodo relativo all'analisi dei composti volatili presenti nei vini mediante gascromatografia (risoluzione OIV-OENO 553-2016). Questo metodo è applicabile all'analisi dei composti volatili dei vini che contengono meno di 20 g/L di zuccheri. Per i vini con un contenuto zuccherino superiore a 20 g/L di zuccheri e le mistelle, è necessario eseguire prima una distillazione (identica a quella praticata per ottenere il TAV), seppur questa trascini una parte significativa dei composti.
Decisioni riguardanti l'economia e il diritto
  • L'OIV ha inoltre adottato delle raccomandazioni per l'elaborazione di programmi di formazione per enologi (risoluzione OIV-ECO 563-2016). Il programma di formazione per enologi deve assicurare che l'enologo sia in grado di operare efficientemente in qualunque dei cinque ambiti di lavoro definiti dalla risoluzione OIV-ECO 492-2013, che sia all'altezza di gestire gli incarichi ivi descritti e che abbia una conoscenza approfondita e sempre aggiornata di tutte le pratiche che devono svolgersi sotto la sua supervisione. Questi programmi sono stati elaborati sulla base della Classificazione internazionale standard dell'istruzione dell'UNESCO (ISCED-UNESCO 2011). In tal senso, i programmi di formazione per enologi rientrano nella formazione terziaria e possono essere svolti a diversi livelli.
  • Infine, l'OIV ha adottato una nuova definizione di vini speciali, più precisamente, dei "Vini a tenore alcolico modificato mediante dealcolizzazione" (risoluzione OIV-ECO 523-2016). Il vino a tenore alcolico modificato mediante dealcolizzazione è la bevanda ottenuta esclusivamente da vino o vino speciale, che ha subito un trattamento di dealcolizzazione che ha ridotto l'iniziale titolo alcolometrico volumico effettivo del vino o del vino speciale in una proporzione superiore al 20% e il cui titolo alcolometrico effettivo è uguale o maggiore al titolo alcolometrico effettivo minimo per il vino.
I testi integrali delle risoluzioni adottate dalla 14a Assemblea generale dell'OIV: consultabili sul risoluzioni dell'OIV.

27 Ott 2016

Grazie al lavoro congiunto del ministero dell'Agricoltura brasiliano, dello stato di Rio Grande do Sul, della città di Bento Gonçalves, dell'Embrapa e dell'Ibravin, dal 23 al 28 ottobre 2016 la capitale brasiliana del vino si è convertita nella capitale mondiale di tutto il settore.Con le autorità brasilianeMonika Christmann, presidente dell'OIV, ha sottolineato la qualità delle presentazioni tecniche e scientifiche che, in particolar modo, hanno permesso una migliore comprensione della realtà della viticoltura brasiliana e dell'alto livello della ricerca universitaria di questo paese. Le visite tecniche nelle diverse zone viticole hanno a loro volta mostrato il potenziale di una vitivinicoltura in larga parte destinata alla produzione di vini spumanti di qualità.Jean-Marie Aurand, Il direttore generale dell'OIV, ha a sua volta evidenziato il dinamismo e l'entusiasmo dei partecipanti, che hanno consentito dibattiti densi e di qualità. Inoltre, la notevole partecipazione di giovani ricercatori provenienti dai vari paesi è stata la riprova della rinascita e dell'attrattiva sia del settore vitivinicolo che dell'Organizzazione. La 14ª Assemblea generale dell'OIV ha concluso la settimana di lavori scientifici con l'adozione di 16 nuove risoluzioni, in particolare negli ambiti dell'ambiente, dell'enologia, dell'economia e del diritto.L'Assemblea generale degli Stati membri dell'OIV ha inoltre ufficializzato il ritorno nell'Organizzazione del Messico – che è divenuto il 46º Stato membro – e ha accettato l'invito della Svizzera a ospitare il Congresso del 2019.Con la delegazione messicana

23 Ott 2016

Il bilancio verte sul potenziale di produzione vitivinicola, la superficie vitata, la produzione e il consumo mondiali di vino e i volumi delle importazioni e delle esportazioni di vino.•Nel 2015 la superficie viticola mondiale raggiunge i 7,5 Mio ha•La produzione mondiale di uva nel 2015 si attesta a 76 Mio t•La produzione mondiale di vino 2016 (esclusi succhi e mosti) è stimata in 259 Mio hl•Nel 2015 il consumo mondiale di vino è stimato in 240 Mio hlCommunicato StampaPrezentazione PPT [EN]Bilancio dell'OIV della situazione vitivinicola mondiale [EN]Estratto “Table and dried grapes focus 2016” [EN]

19 Ott 2016

Elementi della congiuntura vitivinicola mondiale La produzione mondiale di vino 2016 è stimata in 259 Mio hl, in calo del 5% rispetto al 2015La produzione 2016, tra le più basse degli ultimi 20 anni, è caratterizzata da situazioni molto contrastanti dovute agli eventi climaticiL’Italia (48,8 Mio hl) si conferma primo produttore mondiale, seguita dalla Francia (41,9 Mio hl) e dalla Spagna (37,8 Mio hl).

  • Dopo due annate cattive la Romania (4,8 Mio hl) ritrova un buon livello di produzione.
  • Il livello di produzione rimane elevato negli Stati Uniti d'America (22,5 Mio hl).
  • In America del Sud la produzione subisce un calo considerevole in Argentina (8,8 Mio hl), in Cile (10,1 Mio hl) e in Brasile (1,4 Mio hl).
  • La produzione australiana (12,5 Mio hl) e quella neozelandese (3,1 Mio hl) sono in crescita.
Secondo le prime stime dell'OIV, la produzione mondiale di vino, esclusi succhi e mosti, dovrebbe toccare i 259,4 milioni di ettolitri, in calo del 5% rispetto al 2015, attestandosi tra le tre più basse dal 2000.Comunicato StampaPrezentazione PPT [FR]Elementi della congiuntura vitivinicola mondiale 2016

18 Ott 2016

Nel corso della conferenza, a cui hanno partecipato rappresentanti dei ministeri dell'Agricoltura e dell'Industria, ma anche dell'Economia, del Commercio e degli Affari esteri e che ha visto un'ampia partecipazione dei professionisti dell'Unione vitivinicola del Libano (UVL) presieduta da Zafer Chaoui, il direttore generale dell'OIV ha ricordato le grandi sfide del settore mondiale e le relative risposte offerte dall'Organizzazione, insieme alle linee prioritarie del Piano strategico 2015-2019, in particolare in materia di sviluppo sostenibile.Gli interventi del ministero dell'Agricoltura sulla regolamentazione, dei professionisti dell'UVL sul cambiamento climatico e la delimitazione delle parcelle, degli accademici sulla caratterizzazione pedoclimatica dei terroir libanesi, la cooperazione in materia di ricerca e gli effetti funzionali del consumo di vini rossi, insieme a quello di Yann Juban dell'OIV sugli aspetti sanitari e nutrizionali in materia di etichettatura, hanno offerto numerosi spunti di discussione.In occasione di questa visita è stato inoltre avviato un dialogo tra il presidente dell'Istituto francese del vino, Bernard Nadal, e il suo omologo libanese, Carlos el Adem, al fine di sviluppare i progetti che furono cari a due dei principali fautori del rinascimento della viticoltura libanese, recentemente scomparsi, Serge Hochar e Michel de Bustros, che sono stati ricordati con un omaggio ufficiale.Durante le visite tecniche alle diverse aziende viticole della Beqa' (Kefraya, Ksara e Saint-Thomas), Jean-Marie Aurand ha evidenziato l'evoluzione del settore vitivinicolo libanese, che ha avviato degli studi preliminari per approfondire la conoscenza e l'identificazione dei vitigni autoctoni, come l'Obeidy, e per differenziare i terroir, fondamenti necessari per definire l'identificazione geografica dei vini libanesi. Jean-Marie Aurand si è congratulato per il successo di questo 3º incontro internazionale, ottenuto grazie all'impegno del direttore generale per l'Agricoltura, Louis Lahoud, la cui dedizione è altrettanto riconosciuta nell'ambito del Gruppo di esperti "Economia e mercati" dell'OIV, di cui è vicepresidente. Il direttore generale dell'OIV ha avuto inoltre modo di apprezzare il patrimonio vitivinicolo plurimillenario del Libano durante la visita al tempio di Bacco a Baalbek.

16 Ott 2016

Nell'edizione 2016 sono stati assegnati 12 Premi e 13 Menzioni speciali dell'OIV.In via eccezionale, il Gran Premio dell'OIV è stato conferito sia a Pierre Galet che a Jancis Robinson, per il loro contributo alla diffusione delle conoscenze sul settore vitivinicolo e in riconoscimento del loro lavoro, acclamato a livello internazionale.La presidente Christmann e il DG Aurand hanno posto l'accento sul crescente successo dell'evento, che offre ai lettori opere di qualità sul mondo del vino negli ambiti della scienza e della tecnica, dell'economia e del diritto, della storia e delle belle arti, della letteratura, della salute, dell'accostamento di vini e pietanze, della scoperta e della presentazione dei vini e delle regioni viticole di tutto il mondo.L'edizione 2016 ha confermato la notorietà e il prestigio dei Premi dell'OIV e, vista la partecipazione di opere riguardanti paesi non membri dell'OIV, o la cui produzione di vino è ancora poco conosciuta, ne ha ribadito la formidabile apertura.

28 Set 2016

Su invito dell'OIV, il professor Sakkie Pretorius (Maqueries University, Sidney, Australia) ha tenuto una lezione specifica su "La genomica sintetica e le nuove frontiere dei lieviti enologici".In quanto organizzazione mondiale intergovernativa di ambito scientifico e tecnico di riconosciuta competenza per i suoi lavori relativi a vite, vino, bevande a base di vino, uva da tavola, uva passa e altri prodotti derivati dalla vite, l'Organizzazione internazionale della vigna e del vino (OIV) nutre un vivo interesse a comprendere pienamente le potenziali sfide e opportunità associate con l'emergente scienza della Biologia sintetica.La lezione è stata accolta positivamente e ha suscitato l'interesse di tutti i presenti per il coinvolgimento attivo di tutti gli attori dell'industria mondiale del vinoIn tale contesto, l'OIV ha invitato il professor Sakkie Pretorius (Maqueries University, Sidney, Australia) a tenere una lezione specifica su " La genomica sintetica e le nuove frontiere dei lieviti enologici" ("Synthetic genome engineering forging new frontiers for wine yeast") durante una seduta congiunta delle commissioni dell'Organizzazione, il 4 aprile 2016. La lezione è stata accolta positivamente e ha suscitato l'interesse di tutti i presenti per il coinvolgimento attivo di tutti gli attori dell'industria mondiale del vino (ricercatori, industriali, decisori, regolatori, commentatori e consumatori) in un dialogo produttivo circa le potenziali sfide, opportunità e impatti derivanti dalla Biologia sintetica. A supporto di questa importante discussione, il professor Pretorius si è impegnato a preparare una rassegna esaustiva sull'argomento. Il documento viene adesso pubblicato sulla rivista a revisione paritaria “Critical reviews in Biotechnology” (vedere allegato). L'articolo è una pubblicazione ad Accesso aperto e può essere scaricato gratuitamente in formato PDF:Pretorius, I.S. (2016) Synthetic genome engineering forging new frontiers for wine yeast. Critical Reviews in Biotechnology.Il professor Pretorius al termine della sua lezione insieme alla presidente dell'OIV Monika Christmann

27 Set 2016

Dopo una breve introduzione dell'OIV e delle sue attività offerta dai vari capi unità, gli studenti sono stati accolti dal direttore generale, Jean-Marie Aurand, che ha ribadito il carattere originale di questo corso di formazione e ha sottolineato le opportunità che questo offre grazie alla rete di università e aziende associate.La specificità del corso di formazione è di essere allo stesso tempo monosettoriale, multidisciplinare, itinerante, internazionale, esperienziale e di avere a disposizione una delle reti più sviluppate del mondo del vino. Dal 1987, oltre 500 attori e decisori del mondo del vino hanno preso parte a questo corso di formazione.Prima di congedare la promozione, Jean-Marie Aurand, ha sottolineato la dimensione internazionale, che si esprime attraverso un percorso che conduce ogni anno gli studenti alla scoperta di oltre 20 paesi fondamentali dell'enologia mondiale, ripartiti nei 5 continenti.

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