OMD-OIV: i vini confezionati in recipienti da 2 a 10 litri non saranno più considerati vino sfuso

27 Mar 2017

Si tratta della sesta edizione di questa norma internazionale elaborata dall'Organizzazione mondiale delle dogane (OMD), adottata per la prima volta nel 1983, e utilizzata da più di 200 paesi e unioni economiche e doganali per classificare le merci scambiate nel mondo.

La versione 2017 della nomenclatura del SA comprende 5387 codici a sei cifre (rispetto ai 5205 della versione 2012). Il SA è utilizzato dagli Stati per stabilire le tariffe doganali nazionali ed elaborare le statistiche commerciali internazionali.

La versione 2017 della nomenclatura del SA comprende 233 serie di emendamenti di cui 85 riguardano il settore agricolo, come la proposta dell'OIV presentata presso l'OMD nel 2013.

La posizione 22.04 comprendeva solo due sottovoci: la 2204.21, che identificava il vino in recipienti di capacità inferiore o uguale a 2 litri e la sottovoce 2204.29, che identificava il vino in recipienti di capacità superiore a 2 litri, quello che viene abitualmente definito "vino sfuso". Con la nuova sottovoce 2204.22, i vini in recipienti di capacità compresa tra 2 e 10 litri non saranno più considerati vini sfusi bensì prodotti confezionati.

Mercato del vino sfuso

Secondo Jean-Marie Aurand, direttore generale dell'OIV, "questa nuova nomenclatura di riferimento mondiale proposta dall'OIV aumenta la trasparenza e la chiarezza della raccolta di dati statistici del settore e consentirà di comunicare cifre più precise a livello mondiale su questo tipo di prodotti".

Le esportazioni di vino sfuso mostrano una crescita considerevole e nel 2015 hanno raggiunto i 39,6 milioni di ettolitri, pari al 38% del volume totale degli scambi (statistiche basate sulla nomenclatura 2012 riguardante i vini in recipienti di capacità superiore a 2 litri).