Alla giornata hanno partecipato anche i titolari dei dicasteri per l'agricoltura e l'ambiente, o i loro rappresentanti, di Germania, Australia, Bulgaria, Spagna, Estonia, Francia, Giappone, Lituania, Marocco, Nuova Zelanda, Polonia e Uruguay, insieme al direttore generale della FAO, i rappresentanti della Banca mondiale e del FIDA, numerosi istituti di ricerca e i rappresentanti di organizzazioni non governative. I lavori si sono concentrati sul contributo dell'agricoltura al sequestro di CO2, nell'ambito dell’iniziativa internazionale di ricerca 4 per 1000.
L’obiettivo è il rafforzamento delle politiche pubbliche e dei programmi di ricerca volti ad accrescere le riserve di materia organica nel suolo del 4‰ l'anno. Tale aumento consentirebbe di compensare interamente l'insieme delle emissioni di gas a effetto serra del pianeta.
Il sequestro di carbonio nei terreni agricoli è uno dei contributi dell'agricoltura e della silvicoltura all'obiettivo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.
L'OIV ha accolto questa iniziativa, che mira ad aprire la transizione verso un'agricoltura produttiva e sostenibile, fondata in particolare su una gestione razionale del suolo.
Questi obiettivi coincidono ampiamente con le attività in corso presso l'OIV in materia di viticoltura sostenibile e di cambiamento climatico.
L'OIV, che ha posto in cima alle sue cinque linee strategiche per il 2015-2019 la promozione di una viticoltura sostenibile che tenga conto delle sfide del cambiamento climatico, ha adottato già nel 2011 i Principi generali del protocollo OIV sul calcolo dei gas serra per il settore vitivinicolo (Risoluzione OIV-CST 431-2011).
Tale protocollo definisce i principi per il calcolo delle emissioni e dei sequestri di gas a effetto serra (GHG), espressi in anidride carbonica equivalente, nel settore vitivinicolo.
Gli obiettivi specifici del Protocollo GHG dell'OIV sono:
- aiutare le aziende che operano nel settore vitivinicolo nella preparazione dell'inventario dei GHG, che rappresenta un vero e proprio computo delle loro emissioni, mediante l'uso di approcci e principi standard,
- semplificare e ridurre i costi per la compilazione di un inventario dei GHG,
- mettere a disposizione del settore informazioni che possano essere utilizzate per la creazione di una strategia efficace di gestione e riduzione delle emissioni di GHG,
- accrescere l'omogeneità e la trasparenza del calcolo dei GHG e la rendicontazione tra le varie aziende e i programmi per i GHG.
Su questa base, nel 2015 l'OIV ha adottato un inventario delle emissioni e dei sequestri mirato a fornire informazioni dettagliate sugli elementi di cui tener conto per il calcolo delle emissioni di GHG di un'azienda o di un prodotto specifico a seconda dell’ambito considerato. (Risoluzione OIV-CST 503AB-2015)
I lavori su questo tema proseguiranno con il programma di lavoro annuale al fine di elaborare un quadro di riferimento che consenta di raccogliere i dati e di sviluppare un approccio dettagliato e multicriterio che vada oltre il semplice “approccio del carbonio" e che affronti anche gli aspetti della gestione dell'acqua, della biodiversità e della riduzione dei pesticidi.
Alla presenza di alcuni dei precedenti presidenti, tra cui Jacques Puisais, Ezio Rivella, Pietro Pittaro e Vicente Sánchez-Migallón, gli attuali co-presidenti hanno sottolineato l'importanza acquisita a livello mondiale dagli enologi, che hanno saputo accompagnare l'evoluzione del settore vitivinicolo, passando da un ruolo suppletivo di carenze o difetti a uno volto a esaltare i vignaioli, i terroir e i vitigni di tutto il mondo. Jacques Puisais si è spinto ad affermare che l'enologia è l'unica scienza che assembli in una sola bottiglia tutte le altre, dalla chimica, la fisica e la pedologia alla climatologia, la geografia, la storia e molte altre.
La presidente dell'OIV, Monika Christmann, si è detta fiera di essere un'enologa e ha ringraziato gli enologi tutti e l'UIOE per il grande impegno profuso nei lavori tecnici dell'OIV e per le competenze che lei stessa ha potuto apprezzare durante la sua presidenze della commissione Enologia dell'OIV. Jean-Marie Aurand, direttore generale dell'OIV, ha ricordato a sua volta quale sia l'importanza del ruolo ricoperto dall'UIOE in qualità di osservatore dell'OIV, in particolare nel definire a livello mondiale la funzione e il titolo di enologo, che ha consentito la revisione adottata nel 2013. Serge Dubois ha annunciato che l'UIOE rafforzerà la sua presenza all'OIV e presterà, evidentemente, una speciale attenzione all'adattamento del programma internazionale di formazione degli enologi, attualmente in discussione.
La serata del cinquantennale dell'UIOE si è inoltre pregiata dalla presenza del ministro dell'Agricoltura dell'Uruguay, Tabaré Aguerre, che ha evidenziato l'importanza del settore vitivinicolo per l'agricoltura del suo paese e, esprimendo soddisfazione per la presidenza di José Lez Secchi dell'Istituto nazionale di vitivinicoltura dell'Uruguay e per la vicepresidenza dell'UIOE, ha invitato gli enologi del mondo a partecipare al Congresso mondiale della vigna e del vino che, nel 2018, sarà ospitato dal paese latino americano.
L'Unione internazionale degli enologi ha come fine la rappresentanza al livello internazionale delle organizzazioni nazionali degli enologi, assicurare a tutti i livelli la difesa di questa categoria professionale , opporsi all'abuso del titolo di enologo, mantenere la coesione, la solidarietà e i rapporti tra le diverse associazioni e di agire presso i decisori nazionali e internazionali competenti al fine di armonizzare le procedure biologiche, i metodi di analisi chimica, fisica, microbiologica e sensoriale, organizzare una formazione equivalente nei diversi paesi vinicolo uniformando il contenuto dei programmai, la durata dei corsi e i diplomi consegnati e fare, quindi, in modo che l'enologo possa incaricarsi dell'esecuzione del controllo di determinate procedure enologiche.
Nell'ambito delle relazioni che il Segretariato dell'OIV intrattiene da numerosi anni con la Repubblica popolare cinese, l'Organizzazione internazionale della vigna e del vino ha il piacere di annunciare la traduzione e la pubblicazione della Raccolta internazionale dei metodi di analisi dei vini e dei mosti e dell'OIV in cinese [p.1-292] [p.293-595] [p.596-830].
Nel 2013, in occasione di alcuni incontri con il Centro tecnologico di ispezione e quarantena della regione di Guangdong (IQTC) e l'Istituto nazionale cinese per la ricerca sull'industria del cibo e dei prodotti fermentati, venne proposto dalle controparti cinesi di tradurre la Raccolta dei metodi internazionali di analisi dei vini e dei mosti. All'epoca, furono anche invitate a partecipare alle riunioni della sottocommissione dei Metodi di analisi.
La pubblicazione riveste una grande importanza in quanto i centri di ispezione e quarantena sono incaricati, in particolare, delle procedure di controllo dei prodotti importati in Cina. Pertanto, la traduzione in cinese della Raccolta dell'OIV rappresenta uno mezzo di riconoscimento internazionale supplementare dei metodi di analisi adottati dall'OIV.
La prima pubblicazione della Raccolta internazionale dei metodi di analisi dei vini e dei mosti è stata nel 1962. Da allora è stata regolarmente rieditata e aggiornata, includendo ogni anno i metodi aggiuntivi stabiliti dalla Sottocommissione Metodi di analisi e approvati dall'Assemblea generale.
La raccolta ricopre un ruolo importante per l'armonizzazione dei metodi di analisi. Molti paesi viticoli hanno introdotto nella loro regolamentazione le sue definizioni e i suoi metodi.
Inoltre, alcuni accordi bilaterali relativi al commercio del vino riconoscono che i metodi di analisi pubblicati dall'OIV prevalgono come metodi di riferimento per la determinazione della composizione analitica del vino nell’ambito delle operazioni di controllo e contribuiscono pertanto alla semplificazione del commercio internazionale.
L'OIV ringrazia sentitamente i responsabili del Centro tecnologico di ispezione e quarantena della regione di Guangdong per il lavoro e l'impegno profuso in questa importante opera di traduzione della Raccolta dei metodi internazionali di analisi dei vini dell'OIV.
L'IQTC è una struttura governativa che dipende dall'Amministrazione Generale per il Controllo della Qualità, l'Ispezione e la Quarantena (AQSIQ) del governo Cinese. Questo centro tecnologico assicura in particolare la conformità dei prodotti importati e specialmente quella dei vini.
Il Dott. Ruf, che aveva già accolto presso l’OIV alcuni rappresentanti di questo organismo a settembre 2012, ha presentato le missioni e le attività dell'OIV nell'ambito delle pratiche enologiche e dei metodi di analisi alla delegazione dell'IQTC guidata dal Direttore Generale, Dott. Zheng Jianguo.
Le discussioni hanno riguardato in particolar modo l'impatto delle norme dell'OIV sulla vitivinicoltura mondiale, specialmente per quanto concerne i metodi di analisi. La delegazione dell'IQTC ha espresso il proprio interesse all’esecuzione di analisi sulla qualità e l'autenticazione dei vini.
I rappresentanti dell'IQTC si sono inoltre mostrati molto interessati al lavoro dell'OIV e si sono proposti di garantire la traduzione dei metodi di analisi dell'OIV in cinese. Infine, è stato espresso l’augurio del proseguimento degli scambi di informazioni tra le due organizzazioni.
La dott.ssa. Liu Qing, in rappresentanza del CIQ del Guangdong, e il Vicedirettore del NSCFFI, il dott. Zhong Qiding, hanno preso parte attiva specialmente nei lavori della Sottocommissione “Metodi di analisi”. I lavori e le norme dell'OIV nell'ambito dell'analisi e del controllo sono particolarmente seguiti in Cina e sono alla base delle principali norme cinesi in materia di analisi.
Tale collaborazione si è inoltre estesa alla partecipazione di questi laboratori a dei test inter-laboratorio per la validazione dei metodi OIV.
È necessario ricordare che sebbene la Repubblica Popolare Cinese non sia uno Stato membro dell'OIV, le collaborazioni intraprese con le principali istituzioni cinesi permettono di far conoscere meglio i lavori dell'OIV, insieme alla sua esperienza e al suo riconoscimento nell'ambito vitivinicolo.
I rappresentanti dell'IQTC e del NSCFFI hanno posto l’accento sull'interesse per il lavoro dell'OIV e la necessità di proseguire lo scambio di informazioni.