29 Nov 2018
Decisioni riguardanti la viticoltura e l'ambiente
- Nell'ambito della viticoltura, l'OIV ha adottato una raccomandazione volta a promuovere la ricerca e lo studio sull'uso di estratti vegetali, di fertilizzanti sostenibili e specifici, di ormoni, di pratiche agronome e di prodotti chimici come alternative agli agenti sintetici di interruzione della dormienza utilizzati nella produzione di uva da tavola (risoluzione OIV-VITI 607-2018).
- Una raccomandazione volta a promuovere la ricerca e lo studio sull'uso di agenti di lotta biologica, di estratti vegetali naturali antimicrobici, di agenti o di trattamenti fisici decontaminanti sostenibili e di soluzioni agronomiche come alternative ai solfiti e altri conservanti nella produzione di uva da tavola e uva passa (risoluzione OIV-VITI 608-2018).
- Il protocollo dell'OIV per l'uso sostenibile dell'acqua in viticoltura (risoluzione OIV-VITI 569-2018). Questo protocollo definisce le buone pratiche di gestione idrica basate sui principi di sostenibilità, tenendo conto delle conseguenze di un approvvigionamento idrico limitato in alcuni territori o regioni o in alcuni anni e dell'esigenza di garantirne un impiego più efficiente nella produzione vitivinicola. L'uso sostenibile delle risorse idriche può essere raggiunto grazie a un'adeguata selezione e gestione del vigneto, del materiale di impianto, del terreno e della vegetazione interfilare, nonché in virtù della distribuzione tempestiva di quantità adeguate di acqua irrigua, con perdite minime.
- L'OIV ha adottato una raccomandazione sulle buone pratiche per minimizzare gli effetti negativi associati all'applicazione degli agrofarmaci in viticoltura (risoluzione OIV-VITI 592-2018). Tali buone pratiche costituiscono le basi per un uso razionale degli agrofarmaci e delle raccomandazioni tecniche ottimali in merito all'applicazione dei presidi fitosanitari nel vigneto. I criteri suggeriti si basano sui diversi protocolli ufficiali emanati dagli Stati membri dell'OIV e si prefiggono di ridurre quanto più possibile i rischi per le persone e per l'ambiente nell'ambito della responsabilità e della sostenibilità. Queste direttive devono essere oggetto di revisione periodica.
- L'OIV ha proseguito il lavoro di differenziazione delle sostanze già ammesse dall'Organizzazione in sostanze utilizzate come additivi o come coadiuvanti tecnologici, in particolare il glutatione (risoluzione OIV-OENO 567B1-2018) e i tannini (risoluzione OIV-OENO 567C-2018). Tale distinzione contribuirà a raggiungere una maggior armonizzazione tra le organizzazioni internazionali e semplificherà il commercio internazionale di vino d'uva.
- La monografia sulla determinazione dell'attività emicellulasica nei preparati enzimatici (risoluzione OIV-OENO 573-2018). Le emicellulasi catalizzano la degradazione delle emicellulose. Le emicellulose delle pareti cellulari degli acini d'uva sono principalmente costituite da xiloglucani e arabinoxilani. Questi due polisaccaridi costituiscono circa il 90% delle emicellulose dell'uva. L'attività emicellulasica presente nei preparati enzimatici viene determinata misurando l'attività della 1,4-β-xilanasi. I preparati enzimatici che contengono attività emicellulasica sono utilizzati durante la macerazione dell'uva, la chiarifica di mosti e vini, nonché per migliorare la filtrabilità.
- La monografia sul carbonato di potassio (risoluzione OIV-OENO 579-2018), che può essere utilizzata per la disacidificazione dei mosti e dei vini. Questa monografia è accompagnata da specificazioni dettagliate, in particolare: il prodotto destinato alle applicazioni enologiche deve contenere almeno il 98% di carbonato di potassio.
- La monografia sui lieviti inattivati a tenore garantito di glutatione che completa la pratica enologica (risoluzione OIV-OENO 603-2018). Il glutatione viene usato per le sue proprietà antiossidanti in grado di contrastare i fenomeni ossidativi nei mosti e nei vini e di proteggere i composti aromatici. Questa monografia è corredata da specificazioni dettagliate, in particolare riguardo ai contenuti di glutatione ridotto, di cisteina e di gamma-glutamilcisteina.
- Una revisione della monografia sul carbone enologico relativamente al contenuto di ceneri qualora il carbone sia agglomerato con la bentonite (risoluzione OIV-OENO 604-2018).
- L'aggiornamento del metodo di determinazione del diossido di zolfo, distinguendo tra il metodo di determinazione del diossido di zolfo libero, metodo di tipo IV (risoluzione OIV-OENO 591A-2018) e la determinazione del diossido di zolfo totale, metodo di tipo II (risoluzione OIV-OENO 591B-2018). Il principio di questi metodi si basa sul trascinamento del diossido di zolfo da una corrente d'aria o d'azoto; viene fissato e ossidato per gorgogliamento in una soluzione diluita e neutra di perossido d'idrogeno. L'acido solforico che si forma viene titolato mediante una soluzione a titolo noto di idrossido di sodio.
- Determinazione dell'etanale nei vini (risoluzione OIV-OENO 595-2018). Il metodo descritto è adatto alla determinazione dell'etanale totale (libero e legato all'anidride solforosa) nei vini per concentrazioni comprese tra 0,2 e 80 mg/L. L'identificazione dell'analita avviene mediante derivatizzazione della molecola con 2,4 dinitrofenilidrazina (DNPH) e successiva eluizione tramite tecnica HPLC. La rilevazione è effettuata considerando il tempo di ritenzione alla lunghezza d'onda di 365 nm.
- L'aggiornamento del metodo di dosaggio dell'acidità totale dell'aceto (risoluzione OIV-OENO 597-2018). Il principio di questo metodo si basa sulla neutralizzazione degli acidi del campione mediante soluzione alcalina. La modifica apportata consiste nell'assicurarsi che l'acqua utilizzata sia esente di CO2, che ha una reazione acida e potrebbe influenzare il risultato finale della titolazione.
- Il metodo per il dosaggio dell'acido L-lattico nei vini mediante analisi enzimatica specifica utilizzando un analizzatore sequenziale automatico (risoluzione OIV-OENO 598-2018). Questo metodo è caratterizzato su una scala di misura che va da 0,06 a 1,43 g/L. Il principio di questo metodo di tipo III si basa sulla reazione del nicotinammide adenina dinucleotide (NAD) con l'acido L-lattico, che viene ossidato a piruvato. Il piruvato formato viene trasformato in L-alanina in presenza di L-glutammato. Il nicotinammide adenina dinucleotide ridotto (NADH) prodotto viene misurato grazie al suo assorbimento a 340 nm. Esso è proporzionale alla quantità di acido L-lattico.
- Il metodo per il dosaggio dell'acido L-malico nei vini mediante analisi enzimatica specifica utilizzando un analizzatore sequenziale automatico (risoluzione OIV-OENO 599-2018). Questo metodo è caratterizzato su una scala di misura che va da 0,12 a 2,30 g/L. Il principio di questo metodo di tipo III si basa sulla reazione del nicotinammide adenina dinucleotide (NAD) con l'acido L-malico, che viene ossidato a ossalato. L'ossalacetato formato viene trasformato in L-aspartato in presenza di L-glutammato. Il nicotinammide adenina dinucleotide ridotto (NADH) prodotto viene misurato grazie al suo assorbimento a 340 nm. Esso è proporzionale alla quantità di acido L-malico.
- Il metodo che consente il dosaggio del contenuto totale di D-glucosio + D-fruttosio nei vini mediante analisi enzimatica specifica utilizzando un analizzatore sequenziale automatico (risoluzione OIV-OENO 600-2018). Este metodo è caratterizzato su una scala di misura che va da 0,1 a 96,31 g/L, tenendo conto dell'introduzione di una diluizione del campione superiore a 5 g/L. Il principio di questo metodo di tipo III si basa sulla reazione del nicotinammide adenina dinucleotide fosfato (NADP) con il glucosio-6-fosfato, che viene ossidato a gluconato-6-fosfato. La concentrazione di nicotinammide adenina dinucleotide fosfato ridotto (NADPH) prodotta è direttamente proporzionale alla concentrazione di glucosio-6-fosfato e quindi a quella del D-glucosio. Il fruttosio-6-fosfato (F6P) viene trasformato in glucosio-6-fosfato (G6P) dalla fosfoglucosio isomerasi (PGI) che si ossida secondo la reazione precedente. Il nicotinammide adenina dinucleotide fosfato ridotto (NADPH) prodotto viene misurato grazie al suo assorbimento a 340 nm.
- L'aggiornamento del metodo di analisi dei composti volatili presenti nei vini mediante gascromatografia (risoluzione OENO-SCMA 606-2018). L'aggiornamento apportato consiste nell'integrazione dei risultati della prova interlaboratorio effettuata e nella classificazione dei tipi di metodi secondo i composti considerati.
- L'aggiornamento del metodo per il dosaggio del 2,4,6-tricloroanisolo rilasciabile nel vino dai tappi di sughero (risoluzione OIV-OENO 623-2018). La modifica apportata concerne la quantità di cloruro di sodio che può essere aggiunta al fine di aumentare l'efficacia dell'estrazione e la sensibilità del metodo in funzione degli eventuali effetti matrice. Viene inoltre precisata una selezione di ioni specifici per la quantificazione mediante spettrometria di massa.
- Infine, l'OIV ha adottato un aggiornamento dell'albero delle decisioni dell'OIV per la valutazione tossicologica dei coadiuvanti tecnologici e degli additivi utilizzati nei prodotti della vite (risoluzione OIV-SECSAN 627-2018). Tale aggiornamento è stato elaborato in vista del suo utilizzo nel corso della procedura di adozione di una pratica enologica relativa a coadiuvanti tecnologici o additivi.
23 Nov 2018
Durante la 16ª Assemblea generale dell'OIV, che si è tenuta a Punta del Este (Uruguay), i 47 Stati membri dell'OIV hanno eletto il direttore generale dell'OIV per il mandato 2019-2023.Al termine delle votazioni, Pau Roca Blasco (Spagna), attuale segretario generale della Federazione spagnola del vino (FEV), è stato nominato 10º direttore generale dell'Organizzazione. Questi accompagnerà l'OIV al suo centenario.Il nuovo DG ha dichiarato che si metterà rapidamente al lavoro sul futuro Piano strategico dell’OIV (2020-2024), contando sulle competenze riconosciute degli esperti che conosce così bene, essendo stato egli stesso membro della delegazione del proprio paese presso l'Organizzazione dal 1996 e presidente del Gruppo di esperti "Diritto e informazione del consumatore".Pau Roca Blasco
18 Nov 2018
Tale bilancio riguarda la superficie vitata, la produzione di uva, la produzione e il consumo di vino e i volumi delle importazioni e delle esportazioni di vino.
- Nel 2017 la superficie viticola mondiale raggiunge i 7.534 mha
- La produzione mondiale di uva del 2017 si attesta a 73 Mio t
- La produzione mondiale di vino 2018 (esclusi succhi e mosti) è stimata in 279 Mio hl
- Nel 2017 il consumo mondiale di vino è stimato in 244 Mio hl
12 Nov 2018
Organizzata dall'Unione degli enologi georgiani, con il sostegno dell'Agenzia nazionale del vino di Georgia e la collaborazione tecnica di Poliproject Exhibitions (Moldova), questo concorso patrocinato dall'OIV ha proposto 200 campioni di vini e bevande spiritose provenienti da 12 paesi.Durante l'inaugurazione, il ministro dell'Agricoltura georgiano, Levan Davitashvili, ha presentato gli sforzi profusi dal proprio paese per lo sviluppo e la modernizzazione del settore vitivinicolo e questo concorso è stata l'occasione ideale per mostrare le ambizioni georgiane al riguardo, riassunte dallo slogan "Georgia terra del vino". Durante un incontro con il ministro, il direttore generale dell'OIV ha ricordato il contributo dell'Organizzazione agli sforzi delle autorità georgiane, in particolare ospitando ogni anno una presentazione di vini georgiani a Parigi presso la propria sede e con l'iniziativa avviata nel 2017 volta a caratterizzare i vini bianchi elaborati secondo il metodo tradizionale in kwevri.Jean-Marie Aurand si è inoltre congratulato per l'attiva partecipazione ai lavori scientifici dell'Organizzazione di esperti georgiani, alcuni dei quali hanno accettato di assumere ruoli di responsabilità all'interno dei gruppi di esperti.Millenni di storia Il settore vitivinicolo georgiano annovera circa 600 aziende che producono oltre 900.000 hl di vino, di cui il 50% è destinato all'esportazione.La produzione di vino in Georgia può contare su una storia plurimillenaria. Le prime tracce della coltura della vite risalgono a 8.000 anni fa e una parte dei vini del paese viene elaborata secondo un metodo di vinificazione tradizionale (vinificazione in kwevri, iscritto nel patrimonio dell'UNESCO). Oltre 500 vitigni autoctoni, di cui una trentina effettivamente coltivati, assicurano vini di grande tipicità. Il rosso più noto è il Saperavi, mentre tra i bianchi ci sono il Rkatsiteli e il Mtsvane. Nel XIX secolo, i vini georgiani erano i "vini della corte degli Zar". Dopo la strategia puramente quantitativa dell'epoca sovietica, la viticoltura georgiana ha avviato un processo di profondo riorientamento qualitativo che ha compreso un nuovo quadro normativo e ha reso la produzione vitivinicola una priorità nazionale attraverso la valorizzazione dei metodi ancestrali, la modernizzazione delle attrezzature, il miglioramento qualitativo dei vini, la creazione di un sistema di denominazioni di origine e lo sviluppo dell'enoturismo e una strategia di promozione internazionale (apertura di nuovi mercati, presenza nei saloni internazionali, ecc.).Tale profondo cambiamento è stato fortemente sostenuto dal governo georgiano, in particolare attraverso l'Agenzia nazionale del vino.Il metodo tradizionale in kwevri presso lo Château Zegaani
05 Nov 2018
Abdulaziz Kamilov, ministro uzbeko degli Affari esteri, ha affermato che aderendo all'OIV l'Uzbekistan desidera contribuire agli sforzi che il governo sta compiendo per sviluppare un settore vitivinicolo in grande cambiamento e che è oggetto di un piano di sviluppo promosso dal Presidente della Repubblica.
Durante un incontro con l'ambasciatore dell'Uzbekistan in Francia, il direttore generale dell'OIV si è congratulato per l'ingresso di questo paese, che è il maggior produttore di uva dell'Asia centrale e uno dei principali esportatori di uva fresca.Jean-Marie Aurand ha inoltre ricordato che il benvenuto ufficiale del nuovo membro avverrà durante l'Assemblea generale dell'OIV, che si terrà a Punta del Este il prossimo 23 novembre.La produzione di uva fresca in UzbekistanLa produzione di uva fresca si concentra principalmente nel sud del paese, a Samarcanda, nelle regioni del Surkahandarya e nella valle di Fergana, i cui lunghi periodi di temperature calde tra primavera e autunno contribuiscono alla produzione di circa quaranta varietà diverse. I vitigni principali sono il Soyaki e il Bayan-Shirin (spumanti e brandy), il Saperavi e il Rkatsiteli (vini fermi) e il May Black, il Rosy Muscat e l’Hindogni (vini da dessert). Per il consumo fresco, le varietà più comuni sono Khusayni, Rizamat, Kishmish e Damskiy Palchik.Nell'ambito del piano governativo per lo sviluppo, il vigneto si è ingrandito, toccando i 133.000 ettari (2013) e una produzione di uva di circa 1.322.000 tonnellate (2013) con una continua crescita dei nuovi impianti.Il 73% della produzione viene consumato localmente come uva fresca e il 4% viene esportato. Il restante 23% viene avviato alla produzione di succo d'uva, vini e brandy. La principale azienda del paese è la compagnia Uzvinsanoat, che riunisce 120 aziende di trasformazione, tra cui 83 cantine che utilizzano circa 215.000 tonnellate d'uva.L'Uzbekistan produce circa 60.000 tonnellate di uva passa all'anno, di cui la metà destinata all'esportazione.Con Otabek Mustafayev, Presidente di Uzvinsanoat
29 Ott 2018
Posto sotto l'alto patrocinio dell'OIV, questo convegno organizzato dalla Società degli esperti chimici di Francia (SECF) e dall'Associazione dei laboratori di enologia del Portogallo (ALABE) ha trattato in particolare gli sviluppi in materia di tecniche di analisi, norme e metodi che consentono e garantiscono l'identificazione e l'autenticazione dei vini e delle bevande alcoliche.Credito fotografico: ALABELe tecniche e gli strumenti che concorrono ad assicurare la tracciabilità dei prodotti vinicoli, hanno come fine una maggior difesa dell'autenticità e della qualità dei vini, in particolare rispetto a contraffazioni e frodi. La tracciabilità viene intesa in senso molto ampio e interessa sia la viticoltura che il processo di vinificazione, il prodotto in sé, la sua confezione e la sua distribuzione. Quest'anno l'accento è stato posto in particolare sull'analisi isotopica del vino, sulla tracciabilità del sughero e del vetro delle bottiglie.Wine Track® 2018 è stata un'occasione di scambio unica tra scienziati e fornitori di materiali e di attrezzature sulla situazione e i mezzi attualmente disponibili per garantire l'autenticità e la tracciabilità dei prodotti del settore e anticipare nuove soluzioni.L'importanza di garantire l'autenticità e la tracciabilità dei prodotti vitivinicoliIl coordinatore scientifico dell'OIV, Jean-Claude Ruf, ha ricordato l'importanza di garantire l'autenticità e la tracciabilità dei prodotti vitivinicoli in un mercato sempre più globalizzato. Jean-Claude Ruf interviene durante una delle tavole rotonde dell'eventoCredito fotografico: ALABEHa inoltre presentato dettagliatamente le iniziative già intraprese dall'OIV in questo contesto, in particolare tramite l'elaborazione di norme internazionali relative a:
- definizione dei prodotti,
- pratiche enologiche, in particolare concernenti la sicurezza del consumatore e la conservazione del carattere autentico dei vini e delle loro qualità organolettiche,
- norme di etichettatura,
- creazione di norme di tracciabilità,
- creazione di norme analitiche per il controllo di tale tracciabilità e origine.
29 Ott 2018
Questo concorso, patrocinato dall'OIV, è organizzato dalla Commissione nazionale del Pisco, presieduta da Javier Enrique Dávila Quevedo, viceministro della Produzione, e riunisce i rappresentanti delle autorità pubbliche e del settore privato (produttori e aziende di Pisco).Con Javier Enrique Dávila QuevedoUn centinaio di produttori per oltre 300 campioni di Pisco presentati in questa competizione che mira a promuovere il Pisco e l'immagine di qualità della denominazione di origine di cui gode.Il Perù conta 520 produttori di Pisco per una produzione annuale compresa tra i 6 e gli 8 milioni di litri.Otto varietà di uva (Quebranta, Negra Criolla, Mollar, Uvina, Italia, Torontel, Moscatel e Albilla) e i relativi assemblaggi (acholados) generano una grande diversità di Pisco e sono alla base della forte tipicità delle produzioni.Sono cinque le regioni (Ica, Lima, Arequipa, Moquegua e Tacna) che producono il Pisco peruviano. Si tratta di una produzione consumata principalmente all'interno del paese, ma che sta registrando negli ultimi anni esportazioni crescenti.Riunioni con rappresentanti Durante questa visita, Jean-Marie Aurand ha incontrato prima il viceministro della Produzione, Javier Enrique Dávila Quevedo, e poi il ministro della Produzione, Raúl Pérez Reyes, che hanno confermato l'impegno del loro paese nei confronti dell'OIV e hanno espresso soddisfazione per la qualità dei rapporti intrattenuti tra le parti.Con Raúl Pérez ReyesOltre a queste riunioni, Jean-Marie Aurand ha incontrato anche altri rappresentati delle autorità pubbliche presso il ministero degli Affari esteri, l'Istituto nazionale per la difesa della concorrenza e la protezione della proprietà intellettuale (INDECOPI) e la Commissione peruviana per la promozione delle esportazioni e del turismo (PROMPERÚ), e rappresentanti del settore privato, tra cui la Società nazionale delle industrie (Comitato Vitivinicolo). Questi incontri hanno consentito al direttore generale dell'OIV di spiegare meglio il ruolo e la missione dell'Organizzazione e di rispondere a diverse domande sulle maggiori tendenze del mercato del vino e delle bevande spiritose.Con Il direttore di Signos Distintivos dell'INDECOPI, Ray Meloni.
28 Ott 2018
Con 282 milioni di ettolitri (Mio hl), la produzione vitivinicola 2018 è una delle più elevate dal 2000.
- In Europa: Italia (48,5 Mio hl), Francia (46,4 Mio hl) e Spagna (40,9 Mio hl) fanno registrare livelli di produzione molto alti. Anche la Germania (9,8 Mio hl), la Romania (5,2 Mio hl), l'Ungheria (3,4 Mio hl) e l'Austria (3,0 Mio hl) prevedono raccolti superiori alle proprie medie quinquennali. Il Portogallo (5,3 Mio hl) e la Grecia (2,2 Mio hl) sono i soli paesi ad aver conosciuto un calo di produzione rispetto al 2017.
- Il livello di produzione degli Stati Uniti d'America (23,9 Mio hl) si mantiene stabile da tre anni.
- In Sud Africa, la siccità ha influenzato significativamente la produzione 2018 (9,5 Mio hl).
- In America del Sud i livelli di produzione sono molto elevati. In Argentina (14,5 Mio hl) la produzione vinificata cresce del 23% rispetto all'anno precedente, mentre in Cile (12,9 Mio hl) cresce del 36%. Il Brasile (3,0 Mio hl) si attesta su un livello elevato, nonostante la sua produzione si sia ridotta rispetto a quella molto alta del 2017.
- La produzione di vino australiana (12,5 Mio hl) diminuisce rispetto a quella dell'anno precedente, mentre la produzione neozelandese (3,0 Mio hl) si mantiene su un livello molto elevato.
24 Ott 2018
Sin dall'adesione all'OIV dell'Azerbaigian nel 2013, i rapporti tra questo paese di millenaria tradizione viticola e l'OIV si sono rafforzati ai massimi livelli. In tale contesto, il direttore generale dell'Organizzazione ha ricevuto il ministro dell'Agricoltura azero, presentatosi alla guida di una delegazione di produttori venuti a presentare i propri vini alla stampa e ai professionisti del settore.Jean-Marie Aurand si è complimentato per la collaborazione tra l'Azerbaigian e l'OIV. Il direttore generale ha sottolineato l'interesse dell'OIV a un ulteriore ampliamento della collaborazione con la repubblica caucasica e allo sviluppo degli scambi tecnici e scientifici con gli esperti azeri durante le riunioni dell'OIV."Lo sviluppo della filiera vitivinicola è uno dei nostri principali obiettivi. Il presidente azero, Ilham Aliyev, riconosce particolare importanza a questo settore. L'Azerbaigian ha recentemente adottato un programma nazionale per lo sviluppo della viticoltura", ha dichiarato Inam Karimov, ministro azero dell'Agricoltura, durante il suo incontro con il direttore generale dell'OIV. il direttore generale dell'OIV con Inam KarimovKarimov ha inoltre ribadito l'importanza del rafforzamento della già stretta collaborazione e comunicazione con gli esperti dell'OIV, del sostegno allo sviluppo della filiera vitivinicola, della partecipazione di studenti azeri a diversi livelli di formazione e alle borse di ricerca offerte dall'OIV.In occasione della degustazione, Elchin Matadov (lien vers video), presidente dell'Associazione dei produttori ed esportatori di vino, ha ricordato la storia della viticoltura del suo paese e il suo odierno sviluppo, con nuovi impianti annuali compresi tra i 500 e gli 800 ettari.
22 Ott 2018
Nato nel 2008, il programma Wine in Moderation rappresentò all'epoca una prima assoluta per il settore vitivinicolo. Per la prima volta, infatti, tutti gli attori europei del settore si sono riuniti per elaborare un programma completo mirato alla promozione di un consumo di vino responsabile e moderato.La missione di WIM è offrire un quadro di riferimento comune, che riunisca l'insieme degli attori della catena del valore internazionale del vino e che ne stimoli il contributo nel contrasto agli aspetti negativi legati all'eccessivo consumo di alcol.Celebrandone i 10 anni, i responsabili di WIM hanno voluto, in questi giorni, stilare un bilancio delle iniziative realizzate e, soprattutto, riflettere sulle strategie che Wine in Moderation intende adottare per il futuro. Oltre 50 partecipanti del mondo professionale, scienziati e rappresentati del settore vitivinicolo hanno partecipato a questa due giorni che ha segnato l'inizio di una riflessione e di un lavoro strategico e di maggiore prospettiva.Il direttore generale dell'OIV, Jean-Marie Aurand, accompagnato dalla vicepresidente dell'OIV, Monika Christmann, e dal coordinatore scientifico dell'OIV, Jean-Claude Ruf, ha evidenziato l'importanza del ruolo e del contributo del programma Wine in Moderation-Art de Vivre nella promozione della responsabilità sociale del settore vitivinicolo e si è complimentato per il contributo di WIM nell'ambito della sua partecipazione in qualità di osservatore all'OIV, iniziata nel 2015.