Ingegnere generale del genio rurale, delle acque e delle foreste di Francia, Georges Dutruc-Rosset ha seguito un’eccezionale carriera nell’amministrazione agricola d’oltralpe.
Divenuto assistente del direttore dipartimentale dell’Agricoltura e della selvicoltura del Passo di Calais, della Senna e Oise e del Gard e capo missione per la gestione del parco nazionale delle Cevenne dal 1967 al 1972, ha successivamente guidato numerose organizzazioni:
direttore generale della Società per la valorizzazione dell’Alvernia e del Limosino a Clérmont-Ferrand (SOMIVAL) (1972-1975),
assistente del direttore dell’Ufficio nazionale interprofessionale dell’allevamento e delle carni (ONIBEV) (1976-1980),
assistente del direttore della pianificazione presso il ministero dell’Agricoltura e della selvicoltura (1981-1986),
capo missione dei “Programmi integrati mediterranei” (PIM) (1986-1987),
direttore dell’Ufficio nazionale interprofessionale della frutta, degli ortaggi e dell’orticoltura (ONIFLHOR) (1987-1993),
direttore dell’Ufficio interprofessionale delle carni, dell’allevamento e dell’avicoltura (OFIVAL) (1993-1995).
Nel suo ruolo di capo gabinetto del ministro dell’Agricoltura, della pesca e dell’alimentazione Philippe Vasseur (1995-1996), venne proposto come candidato della Francia per succedere a Robert Tinlot alla direzione generale dell’OIV.
Eletto in Sud Africa nel 1966, mantenne l’incarico sino al 2003, quando gli successe Federico Castellucci.
Il suo mandato fu consacrato principalmente alla revisione e alla riforma dell’OIV e durante questo vennero negoziati e approvati l’Accordo del 3 aprile 2001 istitutivo dell’Organizzazione e il Regolamento interno dell’OIV.
Ex-capitano di vascello, Georges Dutruc-Rosset ha ricevuto le onorificenze francesi di ufficiale della Legione d’onore e del Merito nazionale, commendatore del Merito agricolo e membro dell’Accademia d’agricoltura di Francia. La sua profonda passione per la caccia lo portò a ricoprire l’incarico di commissario dei territori di Rambouillet e di Marly-le-Roy al termine del suo mandato all’OIV.
L’Organizzazione internazionale della vigna e del vino onora la memoria del suo ex direttore che ha posto le sue capacità al servizio della riforma dell’OIV e porge alla moglie Yvonne e ai suoi figli le sue più sentite condoglianze.
In base al The Global Burden of Desease (GBD), uno studio epidemiologico di ampio respiro condotto a livello mondiale che descrive la mortalità e la morbidità delle principali malattie, lesioni e fattori di rischio per la salute, l’esperta di Wine Information Council ha fatto una presentazione sull’importanza dell’analisi critica delle pubblicazioni scientifiche e sulla necessità di considerare i risultati in prospettiva e nel contesto appropriato.
Nel momento in cui si analizza il consumo di alcolici, è importante inserire i risultati nel contesto della dieta e dello stile di vita. Noi non beviamo alcol, per essere precisi, ma beviamo birra, vino, liquori; e non beviamo soltanto, ma mangiamo anche. Esistono poi altri fattori che hanno un’influenza sulla nostra salute. In sintesi, è necessario osservare il contesto, e non solo il consumo di alcol.
È davvero importante considerare lo stile di vita. Per esempio, è importante definire se si beve in maniera moderata o occasionalmente. Volendo considerare il consumo di alcol, si deve tener conto di vari fattori: se si beve ai pasti o fuori pasto, il tipo di bevanda, la dieta, il fumo e l’attività fisica, nonché il livello socioeconomico.
Durante l’incontro del Gruppo di esperti si è discusso a lungo dell’importanza di un’analisi critica delle pubblicazioni scientifiche. Gli esperti si accingono a preparare un documento sulla valutazione dei vantaggi e degli svantaggi di differenti modelli epidemiologici e dei relativi limiti riguardanti l’interpretazione dei loro risultati.
Il Gruppo di esperti inoltre lancerà un nuovo piano di lavoro per determinare se esiste una differenza tra gli effetti del consumo di alcol, e in particolare di vino, se studiati isolatamente o all’interno di una dieta. Si tratta di una parte importante della ricerca che è necessario effettuare.
Sembra che sia vantaggioso considerare i modelli di alimentazione piuttosto che i singoli nutrienti o gli alimenti presi individualmente. Gli alimenti non vengono consumati separatamente e i loro effetti sulla salute sono cumulativi o perfino sinergici.
Per maggiori informazioni si prega di contattare Barbara Iasiello, capo dell’unità “Sicurezza e salute” sanco@oiv.int
Proprio perché la pandemia colpisce tutti, per la prima volta l’Organizzazione ha tenuto le riunioni online. Inevitabilmente, l’attuale crisi sanitaria ha avuto un posto di primo piano in tali incontri.
I gruppi di esperti ECOMAR (Analisi economica, mercati e consumo) e STATCO (Statistiche e congiuntura) sono stati invitati a rispondere a un questionario sull’impatto della crisi. La risposta è venuta dai principali paesi vitivinicoli (circa 15) e i risultati sono stati presentati durante le riunioni tenute durante il mese di giugno.
In questo articolo presentiamo una sintesi dei principali risultati del questionario, individuati e discussi dagli esperti dell’OIV. Il riassunto delle conclusioni è opera di Françoise Brugière, vicepresidente del Gruppo ECOMAR.
Una crisi preceduta da una situazione difficile
È piuttosto spinoso effettuare un’analisi quantitativa del commercio internazionale di vino nella prima metà del 2020. In verità, la crisi sanitaria è sopraggiunta dopo una fine 2019 perturbata in Cina e a Hong Kong, e in maniera più specifica in Francia, dai dazi imposti da Trump. Con l’arrivo della pandemia, secondo gli esperti dell’OIV, sono sorti problemi logistici causati dall’introduzione di protocolli sanitari all’entrata di porti e aeroporti, dalla sospensione dei viaggi passeggeri, dalla priorità e dall’attenzione date a chi trasportava attrezzature mediche, e poi dalla necessità di garantire gli approvvigionamenti di base. Di conseguenza, con o senza l’inclusione dei vini, i problemi sono durati per settimane. Nondimeno, il commercio mondiale di vino ha registrato una caduta di valore del 6,3% a febbraio e del 10,7% a marzo (rispetto a febbraio e marzo 2019). Più specificamente, le importazioni dalla Cina sono diminuite di un quarto, sia in volume che in valore, nei primi 4 mesi del 2020, rispetto agli ultimi 4 mesi del 2019. Il Brasile, la Svizzera e la Francia (nei 4 mesi), e il Regno Unito, la Germania e la Russia (nei 3 mesi noti) hanno ridotto le importazioni, che invece sono aumentate da USA, Canada e Irlanda (in valore) come anche da Spagna e Repubblica ceca (in volume). L’andamento dei prezzi è chiaramente in discesa per tutti i paesi.
Impatto complessivo e misure adottate
In tutti i paesi l’interruzione dei flussi turistici e la chiusura di bar e ristoranti hanno condotto a un netto declino dei punti vendita. Il passaggio alle vendite per consumo familiare è stato assai parziale e ha riguardato principalmente prodotti meno cari, specie con la diffusione delle vendite di tipo bag-in-box.
Le azioni di marketing B2B e specialmente le principali fiere internazionali sono state cancellate, come anche gli eventi enologici. Inoltre, non sono state più organizzate gare e degustazioni. Attualmente si cerca di proporre delle versioni digitalizzate di questo tipo di eventi, con reazioni alquanto nebulose.
In tutti i paesi sono state introdotte delle misure di aiuto statale, più o meno generose, a favore di tutti i settori, per sostenere l’occupazione tramite aiuti alle aziende tramite apporti di liquidità. Le società grandi e piccole, dai rivenditori specializzati ai produttori di vino e alle cantine cooperative, hanno sviluppato azioni di e-commerce con la consegna o le opzioni “click & collect”, più per mantenere i contatti con i clienti che per generare introiti significativi.
I danni al raccolto nell’emisfero meridionale
I paesi dell’emisfero meridionale, colti di sorpresa, hanno dovuto agire d’urgenza per portare a termine il raccolto. Si sono dovuti confrontare con situazioni difficili in termini di mobilità della forza lavoro, applicazione delle norme sanitarie per i lavoratori delle vigne e delle cantine (fornitura di dispositivi di protezione sanitaria individuale, gel idroalcolico e mascherine, rotazione dei turni di lavoro evitando i contatti, ecc.).
In particolare, in Sud Africa l’industria vinicola ha dovuto affrontare la proibizione totale delle vendite di alcolici sul mercato interno, e per diverse settimane anche le esportazioni di vino sono state bloccate. Dopo lo svolgimento di trattative specifiche, sono state di nuovo permesse le operazioni in cantina, il trasporto e l’esportazione di vino.
Preoccupazioni per le sfide presenti e future
Dal punto di vista economico, si prevede che nel breve termine le giacenze accumulate durante le settimane del lockdown, specialmente per i prodotti di maggior valore, porteranno alla caduta dei prezzi. L’imminente raccolto nell’emisfero settentrionale potrebbe esacerbare questa situazione. Nel medio termine, in tutti i paesi ci si aspetta il fallimento di molte aziende legate al turismo e alla vendita al dettaglio a causa della caduta della domanda, con conseguenze immediate per i loro fornitori. La prevedibile crisi economica ed eventualmente finanziaria avrà probabilmente un impatto sul settore del tempo libero, riconcentrando il budget di molte famiglie sui prodotti di prima necessità.
A un livello più psicologico, la crisi sanitaria, il confinamento di metà della popolazione mondiale per diverse settimane e la persistenza del rischio epidemico potrebbero minacciare a lungo termine il valore della condivisione e della convivialità che spinge il consumo di vino nel mondo.
Se a causa di questa crisi si consoliderà a livello inconscio il bisogno di stare da soli per essere al sicuro e l’idea che un gruppo di più di 10 persone costituisca un potenziale focolaio di contagio, la ripresa del consumo di vino di qualità sarà compromessa.
E adesso?
I due gruppi di esperti, in linea con il Piano strategico dell’OIV e per le questioni di cui sono responsabili, si propongono di lavorare su piani differenti di analisi e stanno organizzando del lavoro da remoto per i mesi a venire sui seguenti punti:
- evoluzione delle giacenze mondiali di vino,
- cambiamenti nei modelli di consumo (canali di distribuzione, occasioni per i consumatori, marchi di qualità, prezzi, ecc.),
- evoluzione dell’enoturismo e, più ampiamente, monitoraggio del settore turistico e della ristorazione,
- cambiamenti degli strumenti di gestione della crisi,
- digitalizzazione del settore vinicolo (marketing, vendite, certificazioni digitali, ecc.).
* Le riunioni di primavera dell’OIV sono un’occasione di incontro per i nostri gruppi di esperti. Tali gruppi sono responsabili dello studio delle questioni scientifiche e tecniche nell’ambito del Piano strategico dell’OIV e ciascuno di essi è legato/relazionato per argomento alla rispettiva Commissione Vedi Organigramma del Comitato scientifico e tecnico dell’Organizzazione.
Nel costante impegno per servire al meglio gli Stati membri che compongono l’Organizzazione internazionale della vigna e del vino, le risposte sono state analizzate e trasmesse alla piattaforma in questione al fine di migliore questo servizio in occasione di eventuali riunioni virtuali future.
Ecco un’analisi e una proposta di chiarimenti.
Dalle 150 risposte ottenute (37%) emerge una complessiva soddisfazione, con un voto medio di 8/10.
Su 22 riunioni delle 4 commissioni e sottocommissioni, circa la metà degli esperti (48%) ha partecipato a 2-5 riunioni. Incrociando le risposte alle domande 1 e 4, si osserva che la difficoltà di uso della piattaforma si riduce drasticamente all’aumentare della frequenza di utilizzo.
Al fine di preparare al meglio le riunioni, l’OIV aveva fornito anticipatamente un manuale d’uso che riportava i passaggi da seguire per un buono svolgimento degli incontri. In considerazione del voto medio generale di 8/10, si valuterà la pertinenza e l’utilità di ripetere tale iniziativa.
I punti da migliorare
I punti deboli riscontrati al momento del collegamento e della partecipazione sono i seguenti: problemi di connessione internet per il 41% di coloro che hanno risposto al questionario, problemi audio per il 31% e video per il 10%. Il 16% degli esperti ha trovato difficoltoso l’utilizzo della piattaforma KUDO: si evidenzia che l’11% ha avuto difficoltà a richiedere l’accesso al floor (lo spazio per prendere la parola). Si ricorda che la richiesta di prendere la parola su KUDO avviene in due passaggi: prima l'esperto chiede la parola, poi il moderatore accetta la richiesta affinché l’esperto possa apparire sul floor e parlare.
La piattaforma KUDO è strutturata in modo da poter accogliere un massimo di 5 persone sul floor. Questa mancanza di visibilità nel corso delle riunioni è stata un problema per il 20% degli esperti che hanno risposto. La limitazione del numero di persone è dovuta alla larghezza di banda richiesta da KUDO e alla scelta dell’OIV di considerare il floor alla stessa maniera della tribuna delle riunioni in presenza.
Altri problemi minori sono stati la fascia oraria scelta per le riunioni (8%), la perdita della password (9%) o i firewall che hanno impedito l’uso di KUDO (9%), aspetti di cui va tenuto conto per il futuro.
Ciò nonostante, malgrado le difficoltà riscontrate, l’83% degli esperti che hanno risposto al questionario concordano nell’affermare che questi problemi tecnici sono stati risolti efficacemente da parte della squadra tecnica messa a disposizione per l’occasione. Infatti, per l’intera durata del mese delle riunioni è stato attuato un monitoraggio costante dei problemi riscontrati da ogni partecipante.
I punti di forza della piattaforma
Parallelamente, possiamo menzionare i punti di forza dell’uso di questa piattaforma per lo svolgimento delle riunioni primaverili.
L’83% ha apprezzato la presenza della traduzione simultanea. L’uso della piattaforma KUDO ha permesso agli esperti di seguire le riunioni nelle 5 lingue ufficiali dell’OIV, conditio sine qua non che ha determinato la scelta di KUDO da parte dell’OIV.
Il 68% ha indicato che uno dei principali vantaggi è stata la possibilità di connettersi dal proprio paese di origine. L’organizzazione delle riunioni virtuali non solo ha permesso ai lavori di andare avanti, con 18 risoluzioni fatte avanzare alla fase 7, ma ha anche comportato un aumento del 56% della partecipazione degli esperti rispetto all’anno precedente.
Malgrado l’assenza di contatto diretto, si osserva che la grande maggioranza dei partecipanti è complessivamente soddisfatta (7/10) dell’interazione e della presa di parola consentite dall’uso di questa piattaforma.
Questa prima parte del questionario si chiudeva con una domanda a risposta aperta in cui gli esperti erano invitati a fare dei suggerimenti per migliorare le future riunioni dell’OIV su questa piattaforma. L’OIV ha preso atto delle 85 risposte ricevute e ha trasmesso i commenti a KUDO.
Le principali tendenze che emergono da tali risposte riguardano l’ottimizzazione della chat (canale diretto verso l’operatore, maggior chiarezza nelle chat private, ecc.), la necessità di identificare chiaramente l’oratore e la procedura di registrazione, un po’ laboriosa. Alcuni suggeriscono inoltre di utilizzare KUDO per i gruppi di lavoro telematici, in modo da poter acquisire familiarità con la piattaforma.
Identikit degli esperti dell’OIV e tendenze incrociate
In un secondo momento, è stato inviato un questionario facoltativo mirato a tracciare un identikit dell’utilizzatore-tipo durante le riunioni del mese di giugno.
L’esperto-tipo lavorava dal proprio domicilio (59%), su un computer professionale (64%), portatile (57%) e che aveva meno di 3 anni (42%). L’86% utilizzava Windows come sistema operativo e Google Chrome come navigatore (91%). La connessione WiFi è stata preferita dal 57%, mentre il 43% utilizzava la fibra ottica. Le periferiche erano principalmente quelle del computer, con l’86% che utilizzava la videocamera integrata e il 39% l’audio integrato, la stessa percentuale utilizzava anche le cuffie. Infine, tra le persone che non hanno partecipato alle riunioni, il 53% non si è connesso per mancanza di tempo piuttosto che per difficoltà tecniche.
L’elaborazione di questo profilo ci permette di comprendere, incrociando i dati, l’origine di alcune difficoltà. Ad esempio, per richiedere senza problemi la parola era necessario l’uso del navigatore Chrome. Nel primo grafico vediamo che il 13% degli esperti che hanno utilizzato questo navigatore ha riscontrato problemi nel prendere la parola, mentre ne hanno avuti il 60% degli utilizzatori di Firefox.
Si può osservare inoltre che le persone che utilizzavano il 4G hanno avuto molte più difficoltà di connessione (66%) rispetto a quelle che utilizzavano una connessione via cavo o la fibra ottica (38% rispettivamente).
Infine, molti dei problemi di audio e video possono essere spiegati dal mancato uso di periferiche adeguate: ad esempio, l’uso di cuffie esterne ha permesso di ridurre i problemi audio dal 37% al 16%.
In seguito a una riunione di aggiornamento con KUDO e ai feedback sul questionario, verrà redatto un secondo documento con l’elenco delle questioni da risolvere prima delle prossime riunioni.
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Premi dell'OIV : informazioni e modulo di registrazione per l'edizione 2021 sono disponibili qui.
Registrazione: 1 settembre 2020 - 28 febbraio 2021
- Libri stampati nelle 11 categorie.
- Strumento digitale interattivo (Siti Web, Webformation) per le categorie : Viticoltura e Vitivinicoltura sostenibile, Enologia, Economia e Diritto vitivinicoli, Storia, Letteratura e Belle Arti, Vino e Salute.
Non si accettano riviste, guide commerciali e siti web commerciali.
Maggiori informazioni: jurydesprix@oiv.int