- Leggera crescita della superficie vitata mondiale (7.554 mha, +8 mha): la Cina diventa il secondo vigneto del mondo, con circa 800 mha.
- La produzione mondiale di vino si colloca su una buona media (279 Mio hl), dopo i volumi elevati del 2013 (291 Mio hl).
- Il consumo mondiale di vino nel 2014 viene stimato a 240 Mio hl, registrando un leggero calo di 2,4 Mio hl rispetto al 2013, in un contesto globale di stabilizzazione iniziato nel 2009.
- Nel 2014 gli scambi mondiali di vino hanno ripreso a crescere in termini di volume (104 Mio hl, +2%), attestandosi su un valore stabile di 26 Mrd EUR.
- Prime stime dei raccolti 2015: lieve flessione nell'emisfero australe.
Nota de congiuntura vitivinicola mondiale
Presentazione PPT [FR]
Nella sua vita ha pubblicato oltre 30 articoli scientifici e detiene diversi brevetti. In quanto figura leader a livello mondiale dell'industria vinicola, Art è stato per molti anni delegato ufficiale degli Stati Uniti d'America presso il Gruppo di esperti Tecnologia del vino dell'Ufficio internazionale della vigna e del vino (l’attuale OIV). È stato, inoltre, membro attivo della Sottocommissione Metodi di analisi e del gruppo di esperti che ha redatto il Codice delle pratiche enologiche dell'OIV.
In riconoscimento del suo contributo all'Organizzazione, nel 1999 è stato insignito del Merito dell'OIV, convertendolo in uno dei pochissimi statunitensi ad aver ricevuto questa onorificenza.
La sua presidenza ventennale del Comitato tecnico dell'Istituto del vino degli USA ha giocato un ruolo fondamentale nel successo dei lavori del Comitato in diverse aree cruciali per l'industria dell'uva e del vino. Caputi ha inoltre guidato numerose sottocommissioni dell'Istituto del vino, relazionandosi con organi normativi come il Bureau of Alcohol, Tobacco and Firearms, il dipartimento dell'Agricoltura, la U.S. Food and Drug Administration, agenzie di protezione ambientale (EPA) federali e statali, il California Air Resources Board e diverse agenzie che si dedicano alla qualità dell'acqua e alla gestione dei rifiuti. Ha ricevuto l'ambitissima onorificenza dell'American Society for Enology and Viticulture e di questa è stato primo direttore dei progetti tecnici, quindi presidente e infine editore dell'American Journal of Enology and Viticulture. Ha ricoperto l'incarico di editore della sezione enologica di tale pubblicazione e del capitolo sull'analisi del vino degli Official Methods of Analysis of AOAC International per quasi trent'anni, venendone eletto membro. Ha servito infine come funzionario di collegamento tra l'AOAC e l'American Society for Enology and Viticulture per oltre trent'anni.
L'ambasciatrice ha ricordato che la Georgia, il cuore del Caucaso, è una della culle della viticoltura mondiale. La vite viene coltivata da millenni in condizioni climatiche e geologiche ideali. I semi più antichi, rinvenuti in diverse località del paese, risalgono ad almeno 8000 anni a.C. e appartengono alla specie Vitis Vinifera. Attualmente in Georgia vengono coltivati 525 vitigni autoctoni.
Il direttore generale dell'OIV, Jean-Marie Aurand, ha dato il benvenuto alla seconda edizione di questa presentazione e ha ringraziato la Georgia per il grande impegno mostrato nelle attività dell'OIV sin dal Congresso mondiale di Tbilisi del 2010. Annunciando che si recherà nel paese a inizio giugno, Aurand ha evidenziato la rinascita dei vini georgiani. Piccoli viticoltori, cooperative e aziende vinicole indipendenti rivaleggiano in qualità.
Giorgi Samanishvili, presidente dell'Agenzia nazionale del vino della Georgia (GNWA), ha presentato i diversi aspetti della storia e delle sfide della viticoltura georgiana, insistendo sul fatto che per la Georgia il vino è allo stesso tempo ricchezza, cultura e virtù. La vite è presente ovunque ed è profondamente radicata nella vita quotidiana dei georgiani, nella loro poesia, nella pittura e nell'architettura.
Questa cultura della vite e del vino è intimamente legata alla storia del paese, le tradizioni viticole sono trattate con rispetto e vengono trasmesse di generazione in generazione. A partire da dicembre 2013, il metodo di vinificazione tradizionale in kvevri (una grande giara di argilla) è stato riconosciuto patrimonio culturale immateriale dall'Unesco.
Gaumarjos, alla salute, in georgiano!
Tra i diversi punti all'ordine del giorno, uno in particolare interessava le disposizioni relative agli additivi alimentari della categoria di alimenti 14.2.3 (Vini di uva) e relative sottocategorie.
Il vino di uva figura nell'allegato 3, pertanto gli additivi il cui uso è ammesso nella categoria “vini di uva” e nelle sue sottocategorie devono essere valutati caso per caso.
Nel 2014, il Comitato ha deciso di creare un gruppo di lavoro telematico per raccogliere informazioni sulle categorie funzionali, sulla necessità di stabilire, per alcuni additivi, dei livelli di buone pratiche di fabbricazione (BPF) o dei limiti massimi numerici, nonché delle concentrazioni d’uso effettive.
In occasione di questa 47a riunione, il Comitato ha approvato la raccomandazione di adottare in fase 8 il progetto di disposizione per il diossido di carbonio nella categoria di alimenti 14.2.3 (Vini di uva) con un livello massimo di BPF e di rivedere la nota applicabile al fine di limitare il contenuto di CO2 a 4000 mg/kg a 20 °C.
Inoltre, il Comitato ha approvato la raccomandazione di istituire un gruppo di lavoro telematico incaricato di elaborare un documento di discussione, per la prossima riunione, che sia di supporto all’analisi caso per caso delle disposizioni specifiche della categoria di alimenti 14.2.3 (Vini di uva) e sue sottocategorie.
È stato fatto presente che i dubbi non vertono sulla sicurezza, bensì sulla giustificazione tecnologica delle disposizioni.
La Giornata mondiale della salute 2015 è dedicata alla sicurezza degli alimenti, un tema di grande interesse per tutta la popolazione del pianeta e con molteplici attori coinvolti, inclusi i governi, la società civile, il settore privato e gli organismi intergovernativi.
Con l'aumento continuo della globalizzazione degli approvvigionamenti alimentari, si fa sempre più evidente la necessità di rafforzare i sistemi volti a garantire la sicurezza degli alimenti in tutti i paesi. È per tale ragione che l'OMS ha colto l'occasione della Giornata mondiale della salute per incoraggiare le misure destinate al miglioramento della sicurezza degli alimenti in ciascuna delle fasi della catena, dalla fattoria alla tavola.
L'OMS assiste i vari paesi a prevenire, individuare e ad affrontare i focolai di malattie di origine alimentare nei modi previsti dal Codex Alimentarius, che raccoglie norme internazionali, direttive e codici di pratiche relativi all'alimentazione e si occupa dei principali alimenti e processi. Insieme all'Organizzazione delle Nazioni unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), l'OMS allerta i paesi in caso di emergenze relative alla sicurezza degli alimenti mediante una rete di informazione internazionale.
Partecipare alla sicurezza dei consumatori e tenere in considerazione le loro aspettative è quanto prevede una delle linee strategiche del nuovo Piano strategico dell'OIV 2015-2019.
In quest'ambito, l'OIV partecipa, per quanto gli concerne, alla sicurezza degli alimenti, grazie alla sua rete di esperti e, in particolare, ai lavori del Gruppo di esperti "Sicurezza alimentare", il quale esprime il proprio giudizio sulle nuove pratiche enologiche proposte e fissa i limiti di alcuni contaminanti.
Inoltre, l'OIV ha adottato numerose Guide di buone pratiche al fine di limitare la presenza di alcuni composti indesiderati, in particolare l'Ocratossina A, le ammine biogene e di recente un Codice delle buone pratiche di chiarifica dei vini da applicare per l'uso di agenti chiarificanti di origine proteica con potenziale allergenico.