Davanti ai portavoce locali, ai rappresentanti del settore vitivinicolo (tra cui il presidente della Federazione Italiana Industriali Produttori, Esportatori ed Importatori di Vini, Vini Spumanti, Aperitivi, Acquaviti, Liquori, Sciroppi, Aceti ed Affini - FEDERVINI), agli scienziati e agli esperti del settore, Jean-Marie Aurand, dopo aver presentato l'OIV, ha offerto una panoramica della vitivinicoltura mondiale, evidenziandone le tendenze dominanti, per poi passare a descrivere le principali sfide economiche, ambientali, sociali e imprenditoriali del futuro. All'evento hanno partecipato inoltre il professor Luigi Bavaresco, promotore dell'iniziativa, Vittorino Novello, Eugenio Pomarici e il presidente onorario dell'OIV, il professor Mario Fregoni.
Il direttore generale dell'OIV ha avuto l'occasione di visitare la Biblioteca internazionale "La Vigna", una vera istituzione del settore, notevole per il numero di volumi che custodisce (oltre 60.000 opere, di cui 20.000 dedicate alla vitivinicoltura) e per la loro antichità e varietà.
Fondata 50 anni fa, alla fine degli anni '60 da Demetrio Zaccaria, imprenditore di Vicenza che iniziò la collezione per passione, la Biblioteca internazionale "La Vigna" è ormai un istituto di documentazione specializzato, che promuove attività culturali, organizza convegni ed eventi incentrati sull'agricoltura, la viticoltura e la diffusione della cultura contadina.
In occasione di questa visita, il direttore generale dell'OIV e il presidente della biblioteca Mario Bagnara hanno discusso della possibilità di stabilire una collaborazione tra la Biblioteca internazionale "La Vigna" e l'OIV.
Infine, la giornata del 3 maggio è stata dedicata a una visita dei vigneti della provincia di Verona, nel cuore della DOC Valpolicella, durante la quale il direttore generale dell'OIV è stato accolto dal presidente di FEDERVINI, Sandro Boscaini, nella sua azienda del Gruppo Tecnico Masi.
Patrocinato dall'OIV, questo concorso è membro di VINOFED (Federazione mondiale dei grandi concorsi di vini e alcolici).
Si tratta del maggior concorso internazionale di vini dell'America del Nord.
446 produttori di 31 paesi hanno presentato circa 1820 etichette a una sessantina di degustatori provenienti da 15 paesi del mondo.
Il direttore generale dell'OIV, presente all'evento, ha sottolineato il ruolo di questi concorsi nella diffusione delle conoscenze e la promozione dei vini in un mercato sempre più globalizzato.
Con un consumo di vino di quasi 5 milioni di ettolitri l'anno, il Canada è un grande importatore (4,2 milioni di ettolitri nel 2016). Va sottolineato che il commercio di vini nella maggior parte delle province del paese è gestito da società pubbliche (monopoli).
La produzione canadese registra una crescita regolare e nel 2017 ha raggiunto i 600.000 ettolitri.
Jean-Marie Aurand si è inoltre unito all'omaggio reso a Ghislain K-Laflamme, presidente di VINOFED e di Sélections Mondiales des Vins Canada, deceduto nel 2017, ricordandone le qualità professionali messe al servizio del settore vitivinicolo e le caratteristiche della sua forte personalità, riconosciuta e apprezzata da tutti i suoi interlocutori.
L'edizione 2018 dell'Enoforum, evento patrocinato dall'OIV, si è tenuta per la prima volta in Spagna, a Saragozza, dal 31 maggio al 1º giugno 2018.
L'Enoforum è uno dei principali congressi scientifici europei del settore vitivinicolo ed è anche, e soprattutto, un luogo di incontro e di scambio per tutti gli attori della filiera.
Durante questi due giorni sono state presentate oltre 40 relazioni su questioni di grande importanza e interesse generale.
Le lectiones magistrales di questa edizione 2018 hanno consentito di approfondire gli aspetti scientifici di importanti materie, quali:
- la gestione idrica rispetto alla maturazione dell'uva,
- la microssigenazione attiva e passiva dei vini,
- l’influenza della temperatura sull'evoluzione del vino,
- le buone pratiche per il commercio del vino sfuso e in bottiglia.
Altre comunicazioni hanno affrontato una grande varietà di questioni, quali:
- la liberazione dei tioli durante la fermentazione: fattori genetici e nutrizionali,
- la bioprotezione in viticoltura ed enologia,
- la fertilità microbiologica del suolo: dalle conoscenze scientifiche all'applicazione nel vigneto,
- impiego di nuovi trattamenti per la stabilizzazione tartarica,
- modalità di gestione degli aspetti negativi e positivi dei composti solforati nei vini,
- nuove tecniche di vinificazione dei vini rossi,
- riattivazione delle funzionalità di base delle botti di rovere mediante la rigenerazione,
- l'approccio analitico delle cantine e dei laboratori,
- studio sull'impatto delle condizioni fermentative nella produzione di esteri da parte dei lieviti.
Nel corso di questa edizione, il coordinatore scientifico dell'OIV, Jean-Claude Ruf, è intervenuto presentando l'OIV e il suo ruolo strategico rispetto alle nuove pratiche enologiche. Questi ha inoltre ricordato il ruolo dell'OIV nel settore vitivinicolo e le principali questioni in corso di valutazione.
Questa visita si inserisce a continuazione della presentazione di vini slovacchi che si è tenuta a Bordeaux il 30 novembre scorso.
Nel corso dell'incontro presso il ministero dell'Agricoltura, Gabriela Matečná ha sottolineato la dinamicità della filiera vitivinicola slovacca, impegnata in un profondo rinnovamento accompagnato e sostenuto dal governo.
Questo processo di modernizzazione è imperniato sulla grande varietà dei terroir, sulla valorizzazione dei vitigni autoctoni e sulla ricerca di valore aggiunto attraverso la produzione di vini di qualità.
Oltre l'80% dei vini slovacchi godono di una denominazione d'origine controllata o di un'indicazione geografica protetta. "La Slovacchia è un piccolo paese di grandi vini" commenta compiaciuta la ministra.
Nell'ambito della politica di sviluppo della ricerca e della formazione, la ministra ha menzionato la possibilità di presentare una candidatura slovacca alle borse di ricerca conferite dall'OIV.
Jean-Marie Aurand si è congratulato per gli ottimi rapporti che intercorrono tra OIV e Slovacchia ricordando, tra gli altri, il ruolo dell'ambasciatore František Lipka nella sua veste di presidente della Giuria dei Premi dell'OIV.
La diversità della vitivinicoltura slovacca
In occasione del "Laboratorio di viticoltura" organizzato nell'ambito del Salone nazionale dei vini slovacchi, il direttore generale dell'OIV ha presentato l'Organizzazione e la congiuntura del settore vitivinicolo mondiale all'Associazione dei viticoltori di Slovacchia, evidenziando le principali tendenze e le grandi sfide per il futuro.
Dopo la presentazione del sistema di controllo e di certificazione, fatta da Ivana Benkovičová (delegata slovacca presso l'OIV) e del panorama della situazione della vitivinicoltura slovacca, fatta dal presidente e dalla direttrice generale dell'Associazione dei viticoltori, Ondrej Celleng e Jaroslava Kaňuchová-Pátková, si è tenuta la consegna dei premi del Salone nazionale dei vini slovacchi.
Per concludere, il direttore generale dell'OIV ha visitato tre aziende rappresentative della diversità della vitivinicoltura slovacca.
Il fine settimana è stato segnato inoltre dall'organizzazione a Prešov della 23ª edizione del concorso internazionale Muvina, patrocinato dall'OIV.
La Slovacchia annovera circa 600 produttori che valorizzano i quasi 10.000 ha di vigneti (su un potenziale di 16.000 ha) per una produzione di circa 300.000 hL l'anno, commercializzati principalmente sul mercato nazionale.
All'evento, il quinto del suo genere (i precedenti si sono tenuti in Francia, USA e Germania), hanno partecipato 32 aziende provenienti dalle diverse regioni vinicole del paese.
Il ministro degli Affari esteri libanese, Gebran Bassil, ha colto l'occasione per evidenziare la dinamicità della filiera vitivinicola del Libano, che produce vini di qualità e grande diversità che vengono esportati in tutto il mondo.
Il direttore generale dell'Agricoltura, Louis Lahoud, ha ricordato la lunga storia della viticoltura libanese e ha sottolineato gli sforzi compiuti dal suo governo per la promozione dei vini e per l'assistenza alle aziende del settore.
In un mercato mondiale sempre più globalizzato, in cui circa il 45% dei vini consumati ha attraversato almeno una frontiera, le richieste di promozione collettiva acquisiscono un significato ancora maggiore, come ha sottolineato Jean-Marie Aurand nel suo intervento.