Nell'edizione 2016 sono stati assegnati 12 Premi e 13 Menzioni speciali dell'OIV.
In via eccezionale, il Gran Premio dell'OIV è stato conferito sia a Pierre Galet che a Jancis Robinson, per il loro contributo alla diffusione delle conoscenze sul settore vitivinicolo e in riconoscimento del loro lavoro, acclamato a livello internazionale.
La presidente Christmann e il DG Aurand hanno posto l'accento sul crescente successo dell'evento, che offre ai lettori opere di qualità sul mondo del vino negli ambiti della scienza e della tecnica, dell'economia e del diritto, della storia e delle belle arti, della letteratura, della salute, dell'accostamento di vini e pietanze, della scoperta e della presentazione dei vini e delle regioni viticole di tutto il mondo.
L'edizione 2016 ha confermato la notorietà e il prestigio dei Premi dell'OIV e, vista la partecipazione di opere riguardanti paesi non membri dell'OIV, o la cui produzione di vino è ancora poco conosciuta, ne ha ribadito la formidabile apertura.
Nel corso della conferenza, a cui hanno partecipato rappresentanti dei ministeri dell'Agricoltura e dell'Industria, ma anche dell'Economia, del Commercio e degli Affari esteri e che ha visto un'ampia partecipazione dei professionisti dell'Unione vitivinicola del Libano (UVL) presieduta da Zafer Chaoui, il direttore generale dell'OIV ha ricordato le grandi sfide del settore mondiale e le relative risposte offerte dall'Organizzazione, insieme alle linee prioritarie del Piano strategico 2015-2019, in particolare in materia di sviluppo sostenibile.
Gli interventi del ministero dell'Agricoltura sulla regolamentazione, dei professionisti dell'UVL sul cambiamento climatico e la delimitazione delle parcelle, degli accademici sulla caratterizzazione pedoclimatica dei terroir libanesi, la cooperazione in materia di ricerca e gli effetti funzionali del consumo di vini rossi, insieme a quello di Yann Juban dell'OIV sugli aspetti sanitari e nutrizionali in materia di etichettatura, hanno offerto numerosi spunti di discussione.
In occasione di questa visita è stato inoltre avviato un dialogo tra il presidente dell'Istituto francese del vino, Bernard Nadal, e il suo omologo libanese, Carlos el Adem, al fine di sviluppare i progetti che furono cari a due dei principali fautori del rinascimento della viticoltura libanese, recentemente scomparsi, Serge Hochar e Michel de Bustros, che sono stati ricordati con un omaggio ufficiale.
Durante le visite tecniche alle diverse aziende viticole della Beqa' (Kefraya, Ksara e Saint-Thomas), Jean-Marie Aurand ha evidenziato l'evoluzione del settore vitivinicolo libanese, che ha avviato degli studi preliminari per approfondire la conoscenza e l'identificazione dei vitigni autoctoni, come l'Obeidy, e per differenziare i terroir, fondamenti necessari per definire l'identificazione geografica dei vini libanesi. Jean-Marie Aurand si è congratulato per il successo di questo 3º incontro internazionale, ottenuto grazie all'impegno del direttore generale per l'Agricoltura, Louis Lahoud, la cui dedizione è altrettanto riconosciuta nell'ambito del Gruppo di esperti "Economia e mercati" dell'OIV, di cui è vicepresidente. Il direttore generale dell'OIV ha avuto inoltre modo di apprezzare il patrimonio vitivinicolo plurimillenario del Libano durante la visita al tempio di Bacco a Baalbek.
Elementi della congiuntura vitivinicola mondiale
La produzione mondiale di vino 2016 è stimata in 259 Mio hl, in calo del 5% rispetto al 2015
La produzione 2016, tra le più basse degli ultimi 20 anni, è caratterizzata da situazioni molto contrastanti dovute agli eventi climatici
L’Italia (48,8 Mio hl) si conferma primo produttore mondiale, seguita dalla Francia (41,9 Mio hl) e dalla Spagna (37,8 Mio hl).
- Dopo due annate cattive la Romania (4,8 Mio hl) ritrova un buon livello di produzione.
- Il livello di produzione rimane elevato negli Stati Uniti d'America (22,5 Mio hl).
- In America del Sud la produzione subisce un calo considerevole in Argentina (8,8 Mio hl), in Cile (10,1 Mio hl) e in Brasile (1,4 Mio hl).
- La produzione australiana (12,5 Mio hl) e quella neozelandese (3,1 Mio hl) sono in crescita.
Secondo le prime stime dell'OIV, la produzione mondiale di vino, esclusi succhi e mosti, dovrebbe toccare i 259,4 milioni di ettolitri, in calo del 5% rispetto al 2015, attestandosi tra le tre più basse dal 2000.
Il bilancio verte sul potenziale di produzione vitivinicola, la superficie vitata, la produzione e il consumo mondiali di vino e i volumi delle importazioni e delle esportazioni di vino.
•Nel 2015 la superficie viticola mondiale raggiunge i 7,5 Mio ha
•La produzione mondiale di uva nel 2015 si attesta a 76 Mio t
•La produzione mondiale di vino 2016 (esclusi succhi e mosti) è stimata in 259 Mio hl
•Nel 2015 il consumo mondiale di vino è stimato in 240 Mio hl
Bilancio dell'OIV della situazione vitivinicola mondiale [EN]
Grazie al lavoro congiunto del ministero dell'Agricoltura brasiliano, dello stato di Rio Grande do Sul, della città di Bento Gonçalves, dell'Embrapa e dell'Ibravin, dal 23 al 28 ottobre 2016 la capitale brasiliana del vino si è convertita nella capitale mondiale di tutto il settore.
Monika Christmann, presidente dell'OIV, ha sottolineato la qualità delle presentazioni tecniche e scientifiche che, in particolar modo, hanno permesso una migliore comprensione della realtà della viticoltura brasiliana e dell'alto livello della ricerca universitaria di questo paese. Le visite tecniche nelle diverse zone viticole hanno a loro volta mostrato il potenziale di una vitivinicoltura in larga parte destinata alla produzione di vini spumanti di qualità.
Jean-Marie Aurand, Il direttore generale dell'OIV, ha a sua volta evidenziato il dinamismo e l'entusiasmo dei partecipanti, che hanno consentito dibattiti densi e di qualità. Inoltre, la notevole partecipazione di giovani ricercatori provenienti dai vari paesi è stata la riprova della rinascita e dell'attrattiva sia del settore vitivinicolo che dell'Organizzazione.
La 14ª Assemblea generale dell'OIV ha concluso la settimana di lavori scientifici con l'adozione di 16 nuove risoluzioni, in particolare negli ambiti dell'ambiente, dell'enologia, dell'economia e del diritto.
L'Assemblea generale degli Stati membri dell'OIV ha inoltre ufficializzato il ritorno nell'Organizzazione del Messico – che è divenuto il 46º Stato membro – e ha accettato l'invito della Svizzera a ospitare il Congresso del 2019.