La Giornata mondiale della salute 2015 è dedicata alla sicurezza degli alimenti, un tema di grande interesse per tutta la popolazione del pianeta e con molteplici attori coinvolti, inclusi i governi, la società civile, il settore privato e gli organismi intergovernativi.
Con l'aumento continuo della globalizzazione degli approvvigionamenti alimentari, si fa sempre più evidente la necessità di rafforzare i sistemi volti a garantire la sicurezza degli alimenti in tutti i paesi. È per tale ragione che l'OMS ha colto l'occasione della Giornata mondiale della salute per incoraggiare le misure destinate al miglioramento della sicurezza degli alimenti in ciascuna delle fasi della catena, dalla fattoria alla tavola.
L'OMS assiste i vari paesi a prevenire, individuare e ad affrontare i focolai di malattie di origine alimentare nei modi previsti dal Codex Alimentarius, che raccoglie norme internazionali, direttive e codici di pratiche relativi all'alimentazione e si occupa dei principali alimenti e processi. Insieme all'Organizzazione delle Nazioni unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), l'OMS allerta i paesi in caso di emergenze relative alla sicurezza degli alimenti mediante una rete di informazione internazionale.
Partecipare alla sicurezza dei consumatori e tenere in considerazione le loro aspettative è quanto prevede una delle linee strategiche del nuovo Piano strategico dell'OIV 2015-2019.
In quest'ambito, l'OIV partecipa, per quanto gli concerne, alla sicurezza degli alimenti, grazie alla sua rete di esperti e, in particolare, ai lavori del Gruppo di esperti "Sicurezza alimentare", il quale esprime il proprio giudizio sulle nuove pratiche enologiche proposte e fissa i limiti di alcuni contaminanti.
Inoltre, l'OIV ha adottato numerose Guide di buone pratiche al fine di limitare la presenza di alcuni composti indesiderati, in particolare l'Ocratossina A, le ammine biogene e di recente un Codice delle buone pratiche di chiarifica dei vini da applicare per l'uso di agenti chiarificanti di origine proteica con potenziale allergenico.
Catherine Geslain-Lanéelle, direttrice generale delle politiche agricole, agroalimentari e territoriali del ministero dell'Agricoltura francese, ha sottolineato la stima che la Francia dimostra verso l'attività dell'OIV concedendo le onorificenze dell'Ordine al Merito agricolo agli scienziati eletti alle più alte cariche dell'Organizzazione.
Cavalieri
Vicente Sotés Ruiz – Spagna – presidente della Commissione I “Viticoltura”
Nazionalità: spagnola.
Formazione: dottore ingegnere agronomo, specializzato in Viticoltura ed Enologia.
Carriera nazionale: professore con mansioni di ricerca, attualmente professore di Produzione vegetale (Viticoltura) presso la Scuola tecnica superiore per ingegneri agronomi di Madrid.
Specialista in fisiologia della vite e produzione viticola; relatore di 15 tesi di dottorato; autore di 165 pubblicazioni.
Carriera nell'OIV: dal 1991, delegato della Spagna presso la Commissione Viticoltura; dal 2004 al 2007, vicepresidente del Gruppo di esperti Zonazione vitivinicola; nel 2007, presidente del Gruppo di esperti Ambiente viticolo ed evoluzione climatica.
Altro: membro del Gruppo europeo di studio delle forme di allevamento della vite, membro dell'Accademia italiana della vite e del vino, membro del Comitato consultivo della Federazione spagnola del vino.
Ahmet Altindisli – Turchia – presidente della Sottocommissione “Uva da tavola, uva passa e prodotti non fermentati della vite”
Nazionalità: turca.
Formazione: dottore in Viticoltura.
Carriera nazionale: professore con mansioni di ricerca, professore di Viticoltura presso la facoltà di Agricoltura dell'Università di Ege, Smirne.
Specialista in produzione biologica e gestione della chioma; autore di 20 pubblicazioni scientifiche.
Carriera nell'OIV: dal 2007, delegato della Turchia presso la Commissione Viticoltura; nel 2007, segretario scientifico della Sottocommissione Uva da tavola, uva passa e prodotti non fermentati della vite; poi presidente dal 2012.
Altro: membro della Società turca di orticoltura; membro del Comitato scientifico del Congresso mondiale della vigna e del vino (2012).
Valeriu Cotea – Romania – presidente della Commissione II “Enologia”
Nazionalità: romena.
Formazione: dottore agronomo, specializzato in Viticoltura ed Enologia.
Carriera nazionale: professore con mansioni di ricerca, professore di Enologia, vicerettore dell'Università di Ia?i. Relatore di 7 tesi di dottorato.
Carriera nell'OIV: dal 1998, delegato della Romania presso la Commissione Enologia; dal 2007 al 2012, presidente del Gruppo di esperti Specificazione dei prodotti enologici; dal 2012, presidente della Commissione Enologia.
Altro: membro dell'Ufficio romeno della vite e del vino; membro dell'Accademia romena delle scienze agricole; presidente dell'Associazione nazionale dei produttori di vino.
Riceve il Merito agricolo 19 anni dopo suo padre, Valeriu Cotea, che l'aveva ricevuto anch'esso in qualità di presidente della Commissione Enologia nel 1996.
Paulo Barros – Portogallo – presidente della Sottocommissione “Metodi di analisi”
Nazionalità: portoghese.
Formazione: diplomato in Farmacia presso l'Università di Porto.
Carriera nazionale: ricercatore universitario di Farmacia; direttore tecnico del laboratorio di analisi dei vini di Porto; consigliere presso la presidenza dell'Istituto dei vini di Porto e del Douro; autore di oltre 50 pubblicazioni.
Carriera nell'OIV: dal 1989, delegato del Portogallo presso la Sottocommissione Metodi di analisi, della quale è divenuto segretario scientifico nel 2009 e presidente nel 2012.
Altro: organizzazione del Congresso mondiale dell'OIV a Porto, membro del Comitato nazionale dell'OIV in Portogallo.
Eugenio Pomarici – Italia – presidente della Commissione III “Economia e diritto”
Nazionalità: italiana.
Formazione: dottore in Matematica.
Carriera nazionale: professore con mansioni di ricerca, professore presso le università di Napoli e di Padova (Conegliano).
Specialista in analisi dell'offerta nel settore della frutta e del vino; autore di 74 pubblicazioni scientifiche.
Carriera nell'OIV: dal 2004, delegato dell’Italia presso la Commissione Economia e diritto; dal 2007 al 2012, presidente del Gruppo di esperti Mercati e consumo; dal 2012, presidente della Commissione Economia e diritto.
Altro: membro del Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine.
Creina Stockley – Australia – presidente della Commissione IV “Sicurezza e salute”
Nazionalità: australiana.
Formazione: master in Gestione aziendale; master in Farmacologia clinica.
Carriera nazionale: professoressa con mansioni di ricerca, responsabile di corso presso la Scuola di Agricoltura dell'Università di Adelaide; direttrice degli Affari normativi e sanitari dell'Istituto australiano di ricerca enologica; autrice di oltre 30 pubblicazioni.
Carriera nell'OIV: dal 1999, delegata dell'Australia presso la Commissione Sicurezza e salute; dal 2000 al 2006, vicepresidente del Gruppo di esperti Nutrizione e vino; dal 2007 al 2012, presidente del Gruppo di esperti Sicurezza alimentare; dal 2012, presidente della Commissione Sicurezza e salute.
Altro: membro di vari gruppi di lavoro sugli additivi e gli allergeni; consulente in ambito sanitario, nutrizionale e di sicurezza degli alimenti per diversi organismi vitivinicoli.
Ufficiale
Claudia Quini – Argentina – presidente dell’OIV
Nazionalità: argentina.
Formazione: ingegnere chimico presso l'Università tecnologica nazionale (facoltà di Mendoza).
Carriera nazionale: presso l'Istituto nazionale di vitivinicoltura, principalmente nelle direzioni analitiche e tecniche, nel laboratorio di studi enologici e analisi sensoriale e svolgendo funzioni di ricerca e controllo; professoressa di Tecnologia del vino e analisi sensoriale.
Carriera nell'OIV: dal 2004, esperta e delegata presso la Commissione Enologia; dal 2009 al 2012, personalità qualificata del Comitato scientifico e tecnico dell'OIV; eletta presidente dell’OIV a giugno 2012 a Smirne.
Altro: responsabile del concorso nazionale di vini Vinandino; membro della delegazione argentina per i negoziati internazionali in materia di vino.
Da Parigi a Mendoza, passando per Porto, Madrid, Verona, Bucarest, Smirne e Adelaide, oltre 30.000 chilometri separano le personalità premiate con il Merito agricolo, che tuttavia sono tutte riunite presso l'OIV.
Dopo aver esposto il ruolo dell'OIV, nel su intervento Baldeschi ha presentato la nota sulla congiuntura vitivinicola mondiale - di recente pubblicazione - e le ultime pratiche enologiche adottate dall'Organizzazione (nonché quelle in corso di valutazione), in particolare:
- il trattamento dei vini mediante accoppiamento tecnica a membrana-carbone attivo per ridurre l’eccesso di 4-etilfenolo e 4-etilguaiacolo,
- un codice di buone pratiche vitivinicole per evitare o limitare la contaminazione da Brettanomyces,
- una monografia sui copolimeri adsorbenti PVI/PVP.
A tale proposito, la revisione della Raccolta dei metodi internazionali di analisi dei vini e dei mosti dell’OIV si è basata su circa duemila risposte che sono state raccolte attraverso un questionario inviato dall'Organizzazione a oltre mille laboratori, un progetto che ha preso vita nel 2009.
Nell’edizione di quest’anno sono stati presentati diversi argomenti relativi all’enologia e alla produzione di vino, tra i quali:
- pratiche innovative nel vigneto,
- sostenibilità e gestione,
- come affrontare le malattie della vite vecchie e nuove,
- tecniche per l'estrazione del colore nella vinificazione,
- relazione tra vino e ossigeno,
- fermentazione malolattica,
- uso di lieviti e batteri,
- stabilizzazione dei vini.
Grazie alla presenza di relatori di diversi paesi, l’Enoforum è una vetrina internazionale unica per l’innovazione del settore vitivinicolo.
Attraverso alcuni illustri testimoni, il tema è stato affrontato sotto diversi aspetti. Christophe Riou, direttore scientifico e dello sviluppo dell’Istituto francese della vite e del vino, ha illustrato l’apporto degli enologi all’innovazione; Bernard Praz, direttore degli acquisti di vini del Gruppo Grand Chais de France, ha presentato il loro contributo allo sviluppo dei marchi; Hubert de Boüard, comproprietario del Château Angelus ed enologo consulente, si è dedicato alla valorizzazione dei terroir e dei vitigni, cui gli enologi prendono parte; infine, Gérard Bertrand, proprietario dei vini omonimi, ha parlato della serenità permessa dal savoir faire, i valori e l’arte di vivere custoditi dagli enologi.
In conclusione di questa mattinata, Yann Juban, assistente al direttore generale dell’OIV, ha spiegato come la definizione internazionale di enologo si sia evoluta a partire dal 1976 fino ad arrivare al 2013, con quella adottata dall’OIV, che ha trasformato l’enologo da collaboratore garante della correttezza delle pratiche, a esperto professionista a tutti gli effetti.
Passando per le varie fasi del lavoro dell’enologo definite dall’OIV, Juban ha ripercorso i diversi aspetti del mestiere, mettendo in evidenza come essi rispecchino l’idea internazionale di enologo. L’innovazione, specialmente nell’ambito dei vigneti “al fine di adattare la materia prima alle esigenze della produzione […] e alle necessità dei consumatori” (fase 1); il marchio, nel “formulare raccomandazioni in materia di marketing per quanto riguarda la designazione e la presentazione del prodotto […] al fine di rispondere al meglio alle preferenze mostrate dai consumatori” (fase 2); la valorizzazione, nel considerare “gli aspetti etici, sanitari, sociali e ambientali per adattare la produzione a queste esigenze” (fase 5) e, infine, la serenità, attraverso i controlli, la tracciabilità, la gestione della qualità, la sicurezza alimentare e il rispetto dell’equilibrio ambientale (fase 3).
Il vice-ministro dell'Agricoltura, Vassil Groudev, ha usato un’analogia tra l'oro dei traci e quello che invecchia nelle cantine bulgare, per collocare il suo paese tra quelli cui una grande cultura vitivinicola conferisce una magia e un'atmosfera particolare e ha invitato i presenti a scoprirne i frutti nei saloni dell'OIV e nei paesaggi e nei vigneti della Bulgaria.
Accogliendo questa manifestazione, il direttore generale dell'OIV, Jean-Marie Aurand, ha voluto sottolineare l'importanza del settore viticolo della Bulgaria, vera e propria porta dell’Europa tra i Balcani e il Mar Nero, le cui cinque regioni viticole offrono una diversità di terroir dove possono esprimersi sia i vitigni autoctoni (Gamza, Mavrud, Dimyat, Rubin o Pamid) sia quelli internazionali, impiantati più recentemente nell'ambito della ristrutturazione del vigneto.
Aurand si è inoltre complimentato per l'impegno profuso dall'Agenzia esecutiva della vigna e del vino nei lavori dell'OIV e ha auspicato lo sviluppo di nuove iniziative.