Il segretariato generale dell'organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) ha appena pubblicato un rapporto dal titolo “Contrastare l’uso dannoso di alcol: Politiche economiche e di sanità pubblica”*.
Quest’opera fornisce un'analisi dettagliata delle tendenze e delle disparità sociali relative al consumo di alcol. Inoltre, offre una vasta valutazione delle conseguenze sanitarie, sociali ed economiche delle principali scelte politiche per contrastare gli effetti dannosi legati all'alcol in tre paesi dell’OCSE (Canada, Repubblica Ceca e Germania), estrapolando indicazioni politiche applicabili a una più ampia platea di paesi.
La pubblicazione si divide in sei capitoli:
Capitolo 1. Alcol: l'aspetto sanitario di un fenomeno sociale
Capitolo 2. Evoluzione del consumo di alcol nei paesi dell’OCSE
Capitolo 3. Disparità sociali e consumo di alcol
Capitolo 4. Lotta contro gli effetti dannosi dell'alcol: quale approccio politico?
Capitolo 5. Impatti economici e sanitari delle principali scelte politiche relative all'alcol
Capitolo 6. L'alcol, l'individuo e la società: appello per delle politiche coerenti relative all’alcol
Per leggere la sintesi dell'OCSE: [DE], [EN], [ES], [FR], [IT]
Per leggere il rapporto dell'OCSE (in inglese): Sassi, F.(ed.) (2015), Tackling Harmful Alcohol Use: Economics and Public Health Policy, OECD Publishing, Parigi.
DOI: http://dx.doi.org/10.1787/9789264181069-en
*le opinioni espresse e gli argomenti utilizzati nel presente documento non riflettono necessariamente le posizioni ufficiali dei paesi membri dell'OCSE
Decisioni riguardanti la viticoltura
- Quale componente fondamentale del “terroir” vitivinicolo, il clima influisce in modo considerevole sulle caratteristiche fisiologiche e agronomiche della vite e sulla qualità finale dei suoi prodotti. Al fine di valutare l'importanza e la vastità dell’impatto del cambiamento climatico sulla vitivinicoltura mondiale degli ultimi decenni, congiuntamente alle proiezioni per il futuro, l'OIV ha adottato una metodologia affinché tali valutazioni scientifiche vengano adattate al settore vitivinicolo e siano il più precise possibile, prima di poter proporre strategie di adattamento ai cambiamenti attuali o previsti per il futuro (Risoluzione OIV-VITI 517-2015). La metodologia prevede quattro fasi: 1) definizione del periodo dello studio; 2) definizione dell’ambito spaziale dello studio; 3) scelta delle variabili climatiche e vitivinicole; e 4) scelta dei modelli climatici e degli scenari dello studio.
- Inoltre, l'OIV ha adottato delle raccomandazioni per l’inventario delle emissioni di gas a effetto serra (GHG) nel settore vitivinicolo, indicando i GHG da prendere in considerazione e il loro potenziale di riscaldamento globale, insieme alle attività rilevanti e ai loro relativi impatti (Risoluzione OIV-CST 503AB-2015). L'Organizzazione ha inoltre deciso di fornire informazioni specifiche sulle metodologie esistenti a livello nazionale e internazionale per la valutazione delle emissioni di GHG in una relazione informativa separata, che sarà regolarmente aggiornata dagli esperti dell'OIV. Questo documento, basato sui principi generali del Protocollo per il calcolo dei GHG dell’OIV, mira a fornire informazioni specifiche sugli elementi di cui tener conto per il calcolo delle emissioni di GHG di un'azienda o di un determinato prodotto, nonché informazioni dettagliate sui GHG da considerare.
Decisioni riguardanti le pratiche enologiche
Varie risoluzioni riguardanti nuove pratiche enologiche andranno a integrare il Codice internazionale delle pratiche enologiche dell'OIV, in particolare:
- Una nuova pratica enologica per il trattamento dei mosti e dei vini con il glutatione (Risoluzioni OIV-OENO 445-2015 e OIV-OENO 446-2015). Le finalità di tale pratica sono di limitare l'intensità dei fenomeni ossidativi dei mosti grazie alla capacità del glutatione di catturare i chinoni e di ridurre la loro attività ossidante, nonché di proteggere dall’ossidazione le sostanze aromatiche del vino grazie alle proprietà antiossidanti del glutatione. Per i vini si raccomanda di aggiungere il glutatione al momento della conservazione e/o del condizionamento, incluso l'imbottigliamento. Le dosi da utilizzare non devono superare i 20 mg/L.
- È stato adottato il trattamento dei vini con attivatori della fermentazione malolattica. Questa pratica ha la finalità di favorire l'attivazione, la cinetica o la conclusione della fermentazione malolattica, sia mediante arricchimento del mezzo con elementi nutritivi e fattori di crescita dei batteri lattici, sia mediante adsorbimento di alcuni inibitori dei batteri (Risoluzione OIV-OENO 531-2015).
Decisioni riguardanti le specificazioni dei prodotti enologici
Le seguenti monografie sono intese a integrare il Codex enologico internazionale:
- Un aggiornamento della monografia relativa alle sostanze proteiche di origine vegetale. È stata aggiunta una specificazione per la proteina di patata fissando il contenuto massimo di glicoalcaloidi (?-solanina e ?-caconina) a 300 mg/kg di proteina (Risoluzione OIV-OENO 557-2015).
- Un aggiornamento della monografia relativa ai tannini (Risoluzione OIV-OENO 554-2015). La modifica riguarda il contenuto di ferro, che dovrà essere inferiore a 50 mg/kg, ad eccezione del contenuto di ferro dei tannini di castagno, che viene portato a 200 mg/kg.
- Un aggiornamento della monografia relativa alla caseina (Risoluzione OIV-OENO 555-2015). La modifica apportata riguarda la variazione del contenuto di carbonato di potassio e di idrogenocarbonato di potassio nella miscela di caseina solubile e del contenuto di ceneri, che deve essere inferiore al 3% per la caseina acida e al 23% per la miscela di caseina acida e carbonato di potassio o di idrogenocarbonato di potassio.
Decisioni riguardanti i metodi di analisi
Nel corso di questa stessa seduta sono stati adottati nuovi metodi di analisi che andranno a integrare il corpus analitico dell'OIV. Si tratta in particolare di:
- Metodi specifici per l'analisi dello zucchero d'uva (mosti d'uva concentrati rettificati). Questi metodi interessano in particolare la determinazione di meso-inositolo, scillo-inositolo e saccarosio mediante gascromatografia, previa silanizzazione (Risoluzione OIV-OENO 419C-2015) e l’introduzione dell’Indice di Folin-Ciocalteu. I composti fenolici del MCR vengono ossidati dal reattivo di Folin-Ciocalteu e la colorazione blu viene misurata mediante spettrofotometria a 750 nm (Risoluzione OIV-OENO 419D-2015)
- Due metodi hanno subito delle lievi modifiche. Si tratta, in particolare, della sezione relativa alla preparazione del campione per il metodo di determinazione dell'acidità volatile nei vini (Risoluzione OIV-OENO 549-2015) e per il metodo di determinazione dell'acidità totale nei vini (Risoluzione OIV-OENO 551-2015).
- Un metodo relativo alla determinazione della distribuzione di deuterio nell'acido acetico da aceto di vino mediante l’utilizzo della risonanza magnetica nucleare (NMR) (Risoluzione OIV-OENO 527-2015). Questo metodo consente l'analisi del rapporto isotopico dell'idrogeno (D/H)CH3 nel sito metilico dell'acido acetico estratto dall'aceto di vino. Il metodo si basa sul principio secondo il quale il deuterio contenuto negli zuccheri e nell'acqua del mosto d'uva è ridistribuito, dopo la fermentazione alcolica, nelle molecole dell’etanolo del vino e, dopo la fermentazione acetica, nelle molecole dell'acido acetico. Questo metodo consente quindi di determinare l'origine dell'alcol negli aceti di vino.
Decisioni riguardanti la salute e la sicurezza
Ai sensi dell'Accordo che istituisce l'Organizzazione, l'OIV ha adottato due risoluzioni relative agli orientamenti della ricerca rispetto al consumo di prodotti vitivinicoli e ai loro effetti sulla salute.
- Una guida per le ricerche future sugli effetti del consumo di uva o di succo d'uva sulla salute (Risoluzione OIV-SECSAN 429-2015). Considerato che il consumo di uva fresca e di succo d'uva è una fonte di composti fenolici, l'OIV ha raccomandato l’avvio di ricerche, in particolare riguardanti: 1) studi in vitro e in vivo sugli effetti del consumo di uva o di succo d'uva sulla salute umana, in particolare le attività biochimiche e fisiologiche associate alle malattie cronico-degenerative; 2) studi di intervento sull'uomo per valutare l'impatto del consumo di succo d'uva sulla salute; 3) valutazioni volte a determinare l’esistenza di un’azione sinergica di polifenoli, flavonoidi e altri composti dell'uva sulla salute; 4) valutazioni dell'attività antibatterica dei polifenoli dell'uva sui ceppi patogeni.
- Una guida per le ricerche future sugli effetti del consumo di vino (Risoluzione OIV-SECSAN 463-2015). Si tratta in particolare di raccomandare l'avvio di: 1) ricerche sulla possibile relazione tra il consumo moderato di vino durante i pasti e la riduzione degli effetti ossidativi dell'etanolo; 2) studi randomizzati, attentamente controllati, su popolazioni adeguate; 3) studi finalizzati a stabilire le condizioni in cui il consumo ridotto o moderato di vino può ridurre la mortalità alcol-attribuibile e l’incidenza di alcune malattie; 4) ricerche volte a determinare se l'alcol, i composti fenolici e altri componenti del vino forniscano effetti protettivi di qualunque genere sulle cellule, sugli organi e sui tessuti del corpo umano; 5) ricerche sulla diversità delle motivazioni dei consumatori.
I testi integrali delle risoluzioni adottate alla 13a Assemblea generale dell'OIV saranno presto consultabili sul sito internet dell'OIV, www.oiv.int.
La Bolivia, già membro dell'OIV dal 1993 al 2004, è uno degli stati firmatari dell'Accordo del 3 aprile 2001, sebbene non lo abbia ancora ratificato, anche a causa delle riforme costituzionali interne operate in questi ultimi anni.
Il direttore generale dell'OIV ha messo in risalto le specificità del vigneto boliviano, come i "vinos de altura" o l'acquavite Singani, che costituiscono elementi rilevanti del patrimonio vitivinicolo dell'America Meridionale e che devono portare il settore vitivinicolo di questo paese a ricongiungersi alla comunità vinicola mondiale all'interno dell'OIV.
S.E. Guevara Ávila ha dichiarato che il processo di adesione è in corso e ha fiducia che possa concludersi entro la fine del 2015.
Grazie al suo lavoro, la Federazione si è imposta come rappresentante dell'industria vitivinicola, in particolare come osservatore attivo presso l'OIV e il Codex Alimentarius. L'OIV rende onore alla memoria di un uomo appassionato, che ha consacrato la sua vita allo sviluppo dell'attività vitivinicola mondiale, e si stringe attorno ai suoi cari.
James Finkle
James P. Finkle era presidente del consiglio di amministrazione di FIVS Abridge, un database interattivo che raccoglie tutti regolamenti e gli accordi internazionali relativi al commercio del vino. È stato vicepresidente con delega agli affari esteri dell'azienda americana Constellation Brands ed è stato membro del comitato esecutivo del Distilled Spirits Council of the United States e del consiglio direttivo del Wine Institute, di Wine America e dell'Associated New York State Food Processor. È intervenuto inoltre davanti alla commissione del consiglio tecnico per il commercio presso il ministero dell'Agricoltura degli Stati Uniti d'America. Finkle aveva una laurea (1971) e un master (1981) in Economia vitivinicola e agricola dell'Università di Cornell, negli USA.
I lavori, cui hanno partecipato esperti internazionali di marketing e comunicazione insieme a produttori e cantine di Oporto, sono stati seguiti da laboratori di degustazione.
La riflessione si è prolungata sino all'11 settembre, grazie a un simposio sul ruolo del Porto e dei vini del Duero nell'economia locale.
Il direttore generale dell'OIV, Jean-Marie Aurand, è intervenuto in questa occasione sulla funzione della scienza e dell'innovazione nel settore vitivinicolo e sul ruolo dell'OIV in questo ambito.
Con circa 24.000 produttori, la regione di Oporto produce uno dei vini liquorosi più rinomati al mondo, modellando il suo paesaggio con caratteristici terrazzamenti che nel 2001 sono stati riconosciuti Patrimonio mondiale dell'umanità dall’UNESCO come paesaggio culturale evolutivo e vivente.
La regione del Duero si estende su 250.000 ha di terreni di scisto, di cui 44.000 ha di vigneti che producono le denominazioni di origine Porto e Douro.
Il Duero è la regione vitivinicola delimitata e regolamentata più antica del mondo (1756). Il vino Porto può essere gustato in circa 120 paesi nei cinque continenti e rappresenta una quota significativa dell'economia vitivinicola portoghese.