In occasione di un incontro con il direttore generale dell'OIV, questi ha ricordato la lunga tradizione viticola della Bosnia-Erzegovina, i cui vitigni autoctoni, come il Zilavka e il Blatina, sono parte integrante del patrimonio viticolo mondiale.
Jean-Marie Aurand ha sottolineato l'importanza per ogni Stato membro dell'OIV di partecipare attivamente ai lavori scientifici e tecnici dell’Organizzazione e ha ricordato che l'OIV aveva espresso il suo riconoscimento delle specificità viticole della Bosnia-Erzegovina assegnando il Premio dell'OIV 2012 all'opera Hercegovina Zemlja Vina - Hercegovina Wine Country di Branimir Martinac.
Sin dall'adesione del Libano nel 1996, Serge Hochar è stato uno dei principali attori del rinnovamento e dello sviluppo del settore vitivinicolo del Libano, in stretto rapporto con l'OIV.
Capo della delegazione libanese presso l'OIV per circa quindici anni, è stato inoltre uno degli artefici della nascita della legislazione viticola del Libano nel 2000, fondatore e presidente dell'Unione vinicola del Libano e, più recentemente, presidente dell'Istituto nazionale della vigna e del vino. Ha saputo posizionare i vini del Libano nella scena internazionale, infaticabile ambasciatore al servizio di una passione e di una visione della viticoltura del suo paese.
Jean-Marie Aurand, direttore generale dell'OIV, che lo scorso settembre ha visitato il Château Musar con Serge Hochar, gli ha reso omaggio sottolineando la "sua visione filosofica dei vini che rimarranno testimonianza vivente della sua passione".
Aurand ha approfittato di questa occasione per complimentarsi per le eccellenti relazioni con le autorità italiane e per l'altissimo livello di partecipazione degli esperti della delegazione italiana nell'ambito degli organi tecnici e scientifici dell'OIV, ricordando che una delle quattro commissioni dell'OIV, quella incaricata delle questioni economiche e giuridiche, è attualmente presieduta dal professor Eugenio Pomarici.
Il direttore generale dell'OIV ha tenuto inoltre a elogiare l'attività svolta a favore dell'Organizzazione dal suo predecessore, l'italiano Federico Castellucci, e ha presentato all'ambasciatore d'Italia le linee strategiche che verranno sviluppate nei prossimi cinque anni. S.E. Checchia ha ricordato l'importanza del settore vitivinicolo per il suo paese e ha garantito al direttore generale il sostegno dell'Italia per l'attuazione di questi orientamenti strategici, ai quali il suo paese ha così largamente contribuito.
In questo contesto, nel quale si sviluppa una concorrenza tra i paesi, è vitale definire caratteristiche dei prodotti vitivinicoli e delle loro specificazioni, promuovere le buone pratiche regolamentari al fine di assicurare la lealtà degli scambi, l'integrità e la perennità delle diverse produzioni viticole sul mercato mondiale.
È importante rispondere alle aspettative dei consumatori in termini di qualità dei prodotti, di tutela della salute e dell'ambiente e di informazioni sui prodotti vitivinicoli, mantenendo al contempo un mercato mondiale del vino sostenibile.
L'OIV occupa una posizione di rilievo per fornire ai paesi produttori e consumatori di vino le informazioni necessarie a elaborare regolamenti vinicoli che minimizzino gli ostacoli al commercio, promuovano la produzione sostenibile e proteggano i consumatori. L'OIV deve assicurarsi che il proprio lavoro si basi su dati scientifici solidi. Di conseguenza, un aspetto importante del lavoro dell’OIV consiste in un aggiornamento continuo delle proprie risoluzioni.
Le sfide legate alla coltura della vite e ai prodotti da essa ottenuti in termini commerciali, economici, ambientali, territoriali e sociali sono considerevoli e l'OIV devefornire prontamente la sua esperienza e consulenza al riguardo.
Il Piano strategico 2015-2019 intende di fornire la migliore risposta a tali questioni. Esso si iscrive in un percorso di continuità con lo scorso Piano strategico 2012-2014, durante il quale una sessantina di raccomandazioni, che includevano pratiche enologiche, metodi di analisi e raccomandazioni di ambito viticolo, sono state valutate da una comunità di esperti internazionali e adottate dai paesi membri. Inoltre, sono state definite e adottate nuove categorie di prodotti vitivinicoli, insieme alle loro regole di presentazione.
Vera tabella di marcia, il Piano quinquennale 2015-2019 si articola sulle cinque linee strategiche seguenti:
1.Promuovere una vitivinicoltura sostenibile
Nell'ambito dello sviluppo del vigneto e delle evoluzioni della viticoltura convenzionale, l'OIV desidera promuovere una viticoltura sostenibile. A tal fine, l'OIV prende in conto la sfida del cambiamento climatico; caratterizza e valutai metodi di produzione di uva, vino e altri prodotti, i prinicpi ed analizza la loro efficacia economica, prendendo in considerazione le attività delle imprese in materia di responsabilità sociale. L'OIV si occupa di proteggere e ottimizzare l'utilizzo delle risorse naturali e la sostenibilità dei terroir viticoli.
2.Stabilire le regole di autenticità dei prodotti vitivinicoli e promuovere le buone pratiche regolamentari
Con l'obiettivo di definire le categorie di prodotti vitivinicoli, l'OIV promuove i principi delle buone pratiche regolamentari e elabora raccomandazioni, pratiche enologiche, metodi di analisi. L’OIV definisce le formazioni professionali del settore.
3.Comprendere le evoluzioni del mercato e le dinamiche della filiera
Nel contesto della crescita degli scambi internazionali nel settore vitivinicolo e al fine di comprendere le dinamiche del settore, l'OIV sviluppa dei sistemi di scambio di dati e di analisi statistica e facilita l'identificazione delle tendenze dei mercati mediante la catena di valore.
4.Contribuire alla sicurezza del consumatore e prendere in considerazione le loro aspettative
Sulla base di valutazioni e pareri scientifici, l'OIV contribuisce alla sicurezza sanitaria dei prodotti vitivinicoli, valutando le tecnologie innovative, gli aspetti fisiologici e nutrizionali legati al consumo di prodotti vitivinicoli, cosi come i fattori socio-comportamentali. L'OIV cerca inoltre di assicurare la coerenza per quanto riguarda la tracciabilità e l'etichettatura.
5.Rafforzare la cooperazione internazionale e la governance dell'OIV
In qualità di organizzazione intergovernativa, l’OIV favorisce la cooperazione internazionale e la partecipazione ai propri lavori da parte degli Stati membri e degli osservatori. L'OIV agevola la produzione scientifica, valorizzandola con un'adeguata comunicazione.
Il Piano strategico 2015-2019 é attuato secondo un programma di lavoro adattato su base annuale elaborato dalle diverse commissioni, sottocommissioni,gruppi di esperti, Comitato tecnico e scientifico e adottato dal Comitato esecutivo.
A l’issue de sa première année de mandat, Jean-Marie Aurand a fait le bilan de 2014, soulignant d’abord que «la famille de l'OIV s'est agrandie puisque nous comptons un nouvel Etat membre : l'Arménie, qui a rejoint l'Organisation après l'Azerbaïdjan en 2013 et l'Inde en 2012. C’est le signe que l'Organisation est attractive et a une bonne image ». Avec le souhait que se concrétisent les négociations pour de futures adhésions en 2015, le directeur général a rappelé que « les Etats-membres représentaient actuellement près de 85% de la production et 80% de la consommation mondiale de vin ».
Ensuite, Jean-Marie Aurand s’est félicité du succès du 37ème Congrès Mondial de la Vigne et du Vin, en novembre 2014, à Mendoza, Argentine. « Un congrès mémorable qui a rassemblé plus de 1000 participants au cours duquel plus de 500 communications scientifiques ont été présentées ». Egalement, à cette occasion, l’Assemblée générale a adopté le plan stratégique 2015-2019, véritable feuille de route de l’Organisation pour les 5 ans qui viennent. « Ce plan prend en compte les grandes évolutions du secteur vitivinicole : un marché qui se globalise et s'internationalise de plus en plus, (sur 5 bouteilles de vin consommées dans le monde 2 sont importées) une concurrence accrue, des nouvelles attentes des consommateurs et des citoyens », selon le directeur général.
Dans ce contexte « il est important de définir de bonnes pratiques, des règles qui permettent de maintenir la stabilité et la qualité des produits afin d'assurer la loyauté des échanges et de répondre aux attentes du consommateur en matière de qualité du produit, de protection de la santé et de transparence. Par ailleurs, ce plan stratégique intègre les nouveaux enjeux tels que l’impact du changement climatique, ou la promotion d’une vitiviniculture durable. [Plan stratégique 2015-2019]
Un autre fait marquant cité par Jean-Marie Aurand concerne «les efforts faits pour améliorer et moderniser le fonctionnement de l'Organisation. Il s’agit, par exemple, de la faculté ouverte aux experts de l'OIV, pour la première fois, de valoriser leurs présentations et leurs travaux chez un éditeur scientifique » [OIV-EDP Sciences], ou encore de l’enrichissement des informations et des présentations des données statistiques du secteur vitivinicoles.
Le directeur général de l’OIV a par ailleurs rappelé que 2015 verra l'élection d'un nouveau président de l'Organisation ainsi que de nouveaux présidents des commissions et sous-commissions, à Mayence, en Allemagne où se déroulera le prochain congrès de l'OIV, du 5 au 10 juillet, congrès pour lequel l’appel à communications scientifiques a été lancé et laisse augurer d’un grand succès. [38eme Congrès Mondiale de la Vigne et du Vin]. Il a également annoncé la refonte du site web de l’OIV et la modernisation des systèmes d’information.
Jean-Marie Aurand a donné rendez-vous aux experts qui seront présents aux réunions de Paris en avril afin de mettre en œuvre le programme de travail 2015 qui s’annonce riche et dense. Il a souligné la qualité de leur travail et les a remercié pour leur forte implication.