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01 Gen 2020

Nel 2016, gli era stato conferito il Gran Premio dell’OIV in riconoscimento del suo lavoro eccezionale. Con tale omaggio, l’OIV aveva voluto sottolineare il contributo dell’autore del Dictionnaire encyclopédique des cépages et de leurs synonymes (Dizionario enciclopedico dei vitigni e dei loro sinonimi) alla diffusione delle conoscenze del settore vitivinicolo e il ruolo dell’ampelografia nello sviluppo delle scienze viticole.La sua formidabile memoria e le sue incredibili conoscenze scientifiche hanno suscitato spesso la massima ammirazione della comunità scientifica grata che questa eccezionale erudizione venisse trasmessa in un’opera apprezzata a livello internazionale:1947 - Istambul, Turchia: Diploma d’onore per il libro scritto in collaborazione con Henri Agnel, Les Porte-greffes (I portainnesti). 1953 - Roma, Italia: Premio della Giuria nella categoria Viticoltura per il libro Précis d'ampélographie pratique (Compendio di ampelografia pratica).1963 - Parigi, Francia: Premio della Giuria nella categoria Viticoltura per il libro Cépages et vignobles de France (Vitigni e vigneti di Francia), volumi 1 & 2.1979 - Stoccarda, Germania: Premio della Viticoltura per il libro Les Maladies et les parasites de la vigne (Le malattie e i parassiti della vite), volume 1.1983 - Johannesburg, Sudafrica: Premio della Giuria Fuori concorso, medaglia d’argento, nella categoria Viticoltura per l’insieme della sua opera.2001 - Adelaide, Australia: Premio della Giuria nella categoria Viticoltura, medaglia d’argento, per l’opera Cépages et vignobles de France (Vitigni e vigneti di Francia), 2a edizione, volumi 1 & 2. 2006 - Parigi, Francia: Premio della Giuria nella categoria Viticoltura per l’opera Cépages et vignobles de France (Vitigni e vigneti di Francia), 2a edizione, volume 3 (2 volumi).2016 - Parigi, Francia: Gran Premio dell'OIV per il suo contributo alla diffusione delle conoscenze del settore vitivinicolo e in riconoscimento del suo lavoro apprezzato a livello internazionale.

29 Dic 2019

Il Centro di Risorse Biologiche della Vite (CRB-Vigne), unità sperimentale dell’INRA a Montpellier. Iniziata 140 anni fa e costituita oggi da 8000 accessioni provenienti da tutti i paesi viticoli, questa collezione preserva una grande diversità di vitigni oltre che di portinnesti, ibridi e specie imparentate con Vitis vinifera. La collezione è interamente volta alla conservazione, alla caratterizzazione e alla valorizzazione delle risorse genetiche della vite. Nell’ambito del lavoro svolto dal Gruppo di esperti dell’OIV “Risorse genetiche e selezione della vite” (GENET), facente parte della Commissione “Viticoltura” (vedere l’Organigramma del Comitato scientifico e tecnico dell’OIV), dei rappresentanti dell’Organizzazione hanno visitato il CRB-Vigne di Vassal-Montpellier.In particolare, il direttore generale dell'OIV, Pau Roca, il presidente del Gruppo GENET, Luigi Bavaresco, e il capo dell’unità “Viticoltura” dell’OIV, Alejandro Fuentes Espinoza, hanno incontrato Cécile Marchal, responsabile del CRB-Vigne e gli esperti Jean-Michel Boursiquot (Montpellier SupAgro, UMR AGAP) e Thierry Lacombe (INRA Montpellier, UMR AGAP).Pau Roca, Jean-Michel Boursiquot, Luigi Bavaresco, Thierry Lacombe, Cécile Marchal et Alejandro Fuentes Espinoza.Uniti per la conservazione e la salvaguardia del patrimonio genetico mondiale della vite Gli obiettivi del CRB-Vigne sono una priorità anche per l’OIV, in particolare per quanto riguarda alcune attività intraprese dalla Commissione “Viticoltura” attraverso il suo Gruppo di esperti GENET.Nel corso della visita si è evocato il ruolo essenziale che l’OIV deve assumere a livello internazionale nella conservazione e nella salvaguardia del patrimonio genetico della vite. In questo senso, sono stati messi in evidenza diversi punti:

  • La sottospecie Vitis vinifera subsp. sylvestris o Lambrusche. In Francia questa sottospecie, considerata l’antenata di Vitis vinifera, è minacciata e per questo inserita tra le specie protette. Anche in altri paesi si riscontra questo rischio di estinzione. Oggi la Lambrusca rappresenta un serbatoio di geni cruciale per il mantenimento della diversità biologica del vigneto mondiale, in particolare a fronte della pressione esercitata dalle malattie e/o dall’adattamento ai futuri shock climatici. L’OIV intende agire dunque al fine di favorire il mantenimento e la preservazione delle Lambrusche a livello internazionale.
  • In quest’ottica di salvaguardia, l’OIV deve ricoprire un ruolo essenziale nel mantenimento/preservazione delle risorse documentarie di collezioni ampelografiche a livello mondiale. L’OIV si propone anche di agire per rendere il formato delle risorse documentarie delle collezioni ampelografiche più adatto alle nuove pratiche derivate dalla rivoluzione digitale, al fine di facilitare a tutti l’accesso alla totalità di queste conoscenze e di offrire così nuove opportunità agli attori della filiera.
  • L’ultimo punto menzionato è molto importante e concerne l’attività in corso del Gruppo GENET sui descrittori dell’OIV per la specie Vitis. L’OIV, storico leader tecnico e scientifico nella descrizione delle varietà di Vitis, si occupa attualmente di aggiornare questi descrittori.
La descrizione delle varietà e soprattutto l’ampelografia restano oggi uno strumento fondamentale nel campo della viticoltura per consentire ai diversi attori del settore vitivinicolo di scegliere le varietà produttive più adatte a far fronte alle nuove sfide ambientali e legate al cambiamento climatico. Il direttore generale si augura che l’OIV e la Commissione “Viticoltura” mettano queste attività in cima alle loro priorità, in un settore che oggi esige in misura crescente strumenti e risposte diversificate a tutti i livelli per continuare a contribuire al proprio sviluppo. CRB-Vigne di Vassal-Montpellier

19 Dic 2019

In presenza della vicepresidente dell'OIV, Monika Christmann, il direttore generale dell’OIV, Pau Roca, ha presentato gli auguri dell'Organizzazione ai rappresentanti del corpo diplomatico, delle amministrazioni e dei professionisti del settore vitivinicolo.Una première nei nuovi locali dell’OIV, “una sede pratica e moderna per un periodo di transizione. La sede definitiva non si limiterà ad accogliere degli uffici amministrativi, ma sarà il Centro internazionale del mondo della vite e del vino”, ha affermato Pau Roca.Il direttore generale ha ribadito l’importanza dell’OIV: “un’organizzazione che riunisce circa 750 esperti, detentori di vaste conoscenze e grande capacità di analisi, un collettivo che si rinnova costantemente grazie a delegazioni nazionali pronte a impegnarsi, a fornire risposte e a suggerire soluzioni ai problemi del settore vitivinicolo”.“Possiamo essere fieri dei progressi ottenuti su progetti come la riduzione degli input”Nel suo discorso, Pau Roca ha identificato nel cambiamento climatico e nell’esigenza di garantire un commercio internazionale sicuro le sfide principali per il vino e i prodotti della viticoltura.“Nell’ambito dell’iniziativa 4 per 1000, sono stato molto soddisfatto di vedere quanti progetti, capaci di offrire soluzioni legate alla problematica del sequestro di carbonio nel suolo, abbiano compiuto dei passi in avanti”.“Purtroppo, i nostri stessi paesi non sono riusciti a trovare un accordo in occasione della recente COP25 a Madrid. Questo non significa tuttavia che non facciamo progressi concreti, soprattutto nei gruppi più specializzati. Ad esempio, la settimana scorsa, nell’ambito dell’iniziativa 4 per 1000, sono stato molto soddisfatto di vedere quanti progetti, capaci di offrire soluzioni legate alla problematica del sequestro di carbonio nel suolo, abbiano compiuto dei passi in avanti”, si è rallegrato il direttore. In questo senso, Pau Roca ha sottolineato il ruolo dell’OIV: “possiamo andar fieri dei progressi fatti su progetti definiti quest’anno come la riduzione degli input e la caratterizzazione dei suoli mediante tecniche di genetica in grado di svelarci anche un nuovo e sconosciuto universo di microrganismi”.Sul tema del commercio internazionale, il direttore generale ha affermato come sia fondamentale che le relazioni commerciali restino fluide. “È deplorevole che alcuni paesi ostacolino il commercio mentre noi dell’OIV offriamo delle norme standardizzate, ma anche che, improvvisamente, alcuni Stati stabiliscano di aumentare le tariffe a causa di conflitti che non hanno nessun legame con il vino: il vino non può essere una moneta di scambio”, ha dichiarato il DG. Nel 2019, l’OIV ha stabilito una tabella di marcia modellata sugli obiettivi di sviluppo sostenibileGrazie a importanti meeting internazionali, come quelli del Codex Alimentarius, in cui l’Organizzazione ha visto confermata la rappresentatività intergovernativa dell’attività vitivinicola, o grazie alla sua presenza in oltre 50 eventi – concorsi o convegni scientifici – tenuti sotto il suo alto patrocinio, “l’OIV ha dimostrato, anche quest’anno, la vitalità della propria attività”, ha sottolineato il direttore. Nel corso dell’Assemblea generale che ha avuto luogo nel mese di ottobre 2019, l’OIV ha anche approvato il suo nuovo Piano strategico in vigore dal 2020 al 2024. Per questo “il 2020 sarà per l’OIV un periodo carico di opportunità per i progetti che abbiamo definito, in armonia con le linee del Piano strategico e con i principi e i valori che rendono la viticultura un fenomeno presente a tutti i livelli: sociale, economico, culturale e ambientale”, ha spiegato il direttore. “Dal 23 al 27 novembre 2020, in occasione del 43° Congresso mondiale della vigna e del vino, saremo in Cile, uno dei paesi più attivi nel commercio internazionale del vino, impegnato nella ricerca sui problemi di resistenza e di lotta al deperimento della vite”, ha comunicato Pau Roca.Dopo il discorso di Pau Roca, la presentazione degli auguri dell’OIV è stata un’ottima occasione di incontro, grazie anche alla piacevole degustazione del Riesling tedesco, fermo e spumante, prodotto all’Università di Geisenheim dalla vicepresidente Monika Christmann, nonché di vini svizzeri che hanno ricordato il grande successo del 42° Congresso della vigna e del vino organizzato a Ginevra a luglio 2019.

08 Dic 2019

Questa pubblicazione integra le schede del Codice Internazionale delle Pratiche Enologiche dell’OIV che descrivono i trattamenti enologici (tabella 1 dell’allegato I) e i composti enologici (tabella 2 dell’allegato I) autorizzati dal regolamento delegato (UE) 2019/934. Redatta nelle 21 lingue dell’Unione europea, la pubblicazione delle schede del Codice Internazionale dell’OIV rappresenta un progresso molto significativo nel riconoscimento e nell’applicazione delle norme internazionali e pubbliche dell’OIV per la produzione del vino. Il Codice internazionale delle pratiche enologiche viene pubblicato annualmente dall’OIV. Si tratta di un compendio di tutte le risoluzioni dell’OIV relative alla definizione dei prodotti vitivinicoli, delle pratiche enologiche e della produzione consentita per ciascun prodotto. 20 membri dell’OIV sono membri dell’Unione europea che godono dello status di osservatore particolare presso l’OIV dal 2017.

04 Dic 2019

Durante una conferenza tenutasi nell'ambito dell'evento, la presidente ha presentato il bilancio mondiale del settore vitivinicolo. Ha inoltre partecipato alla cerimonia di consegna dei premi del concorso che, da alcuni anni, ha ottenuto il patrocinio dell'OIV.Con Dmitry Kiselev (sinistra) e Lev Oganesyants (destra) durante la conferenzaIn questa occasione, Regina Vanderlinde ha inoltre incontrato rappresentanti delle autorità russe. In particolare, la presidente si è riunita con il viceministro all'Agricoltura della Federazione Russa, Sergey Levin. Nel corso della riunione, Sergey Levin ha confermato che la Russia avvierà le procedure necessarie per chiedere l'introduzione della lingua russa come lingua ufficiale dell'OIV. In caso di approvazione, il russo diverrà la sesta lingua ufficiale dell'OIV, insieme francese, inglese, spagnolo, tedesco e italiano.Regina Vanderlinde con il viceministro Sergey Levin presso il Ministero dell'Agricoltura russoRegina Vanderlinde è stata ricevuta all'Istituto scientifico di stato delle industrie della birra, del vino e delle bevande non alcoliche russe dal direttore, Lev Oganesyants, e dal vicedirettore, Alexandre Panasyuk. Con Alexandre Panasyuk (sinistra) e Lev Oganesyants (destra)Infine, ha incontrato il nuovo presidente dell'Unione degli enologi e dei viticoltori russi, Dmitry Kiselev, che è anche il direttore generale dell'agenzia di stampa internazionale di Stato russa "Rossiya Segodnya".Regina Vanderlinde si è congratulata per le importanti discussioni avute durante queste riunioni, nelle quali le autorità russe hanno espresso un forte interesse a investire nello sviluppo del settore vitivinicolo del paese e ad aumentare considerevolmente la partecipazione della Russia ai lavori dell'OIV.

24 Nov 2019

Pau Roca ha colto l'occasione per spiegare il ruolo fondamentale rivestito dall'OIV sin dalla sua fondazione per la regolamentazione del settore: "l'armonizzazione di definizioni, pratiche enologiche, metodi di analisi, etichettatura, ecc. ha fatto sì che più o meno tutti possiamo giocare con le stesse regole del gioco. Anche paesi che non sono membri dell'OIV si conformano alle sue norme, oppure, attraverso specifici accordi commerciali, i membri vi fanno riferimento".Sebbene, a suo avviso, il settore sia molto più regolamentato rispetto ad altri, "ciò non impedisce lo sviluppo del commercio mondiale, tanto che il vino è un prodotto molto internazionalizzato: circa una bottiglia su due valica una frontiera".In tale contesto, Pau Roca ritiene che "la densità normativa è frutto di maturità storica ed evoluzione". L'OIV, "al contrario di altri organismi le cui norme si limitano prevalentemente alla sicurezza alimentare, entra in questioni relative a integrità, identità, origine, ecc. che nel settore vinicolo sono particolarmente importanti. In realtà, va detto che il mondo del vino è stato pioniere di molte norme sulla qualità", ha assicurato."Dobbiamo fornire risposte a quei milioni di produttori e di consumatori che non vogliono che le produzioni siano delocalizzate", Pau RocaIn tal senso, il direttore ritiene che le condizioni normative conferiscano una struttura economica differenziata al settore, la cui caratteristica più evidente è la frammentazione e la grande diversità degli attori. Sebbene ciò complichi l'esistenza di marchi globali, "in quanto i marchi devono competere con l’origine sul piano della notorietà", ha ricordato, "in un sistema di piccole dimensioni, di grandi investimenti e di scarsa redditività immediata, non sempre è uno svantaggio". Il direttore dell'OIV ha argomentato in tal senso che "questa struttura economica sarà un modello di resilienza che, grazie alle capacità di innovazione e di adattamento, resiste all'inesorabile crisi causata dal riscaldamento globale".Relativamente al cambiamento climatico, Pau Roca ritiene che "gli economisti dovrebbero studiare di più l'ecologia. Conoscere il funzionamento di alcune leggi o principi basilari di un ecosistema terrestre o marino".La sostenibilità come nuovo valore per la crescita Il direttore generale dell'OIV sostiene che "un'economia che presti attenzione a questa realtà è sicuramente più adeguata. La crescita potrà pure essere un indice di transizione, ma l'obiettivo dell'umanità deve essere preservare la biosfera e salvaguardare questo bene finito che è la Terra, e che, come tale, è l'unico capitale di riferimento". In questo contesto, ha evidenziato nel suo intervento il nuovo piano strategico dell'OIV per i prossimi 5 anni (2020-2024). Questo piano strategico contempla sei linee strategiche principali dalle quali derivano gli obiettivi da perseguire "e abbiamo cercato di allinearci con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Se riusciremo ad attuare il nostro piano strategico, potremo dire che il settore del vino avrà raggiunto, in maggior o minor misura, 13 dei 17 OSS", ha aggiunto Pau Roca. Tre delle linee strategiche riguardano la sostenibilità e l'adattamento al cambiamento climatico, senza tralasciare gli sforzi per la mitigazione, perché, come dichiara Pau Roca, "dobbiamo fornire risposte a quei milioni di produttori e di consumatori che non vogliono che le produzioni siano delocalizzate. Alla base del terroir ci sono tre concetti: il fattore climatico, che è mutevole e apparentemente fuori controllo al momento, il suolo, a sua volta sottomesso al clima, il materiale vegetale e la grande diversità genetica che ci offre il genere Vitis e il lavoro e la tradizione dell'uomo". Nota: Il nuovo piano strategico dell'OIV sarà consultabile online nelle prossime settimane.

19 Nov 2019

Il 15 novembre 2019, oltre 200 persone hanno partecipato alla 7ª edizione di Wine Track®, organizzata a Reims, Francia.Posto sotto l'alto patrocinio dell'OIV, questo convegno, organizzato congiuntamente dalla Société des Experts Chimistes de France (SECF) e dalla sezione Champagne-Ardenne dell’Union des Œnologues de France, si è dimostrata un'opportunità unica per gli scienziati per discutere sulle tecniche e gli strumenti che contribuiscono a garantire la tracciabilità e l'autenticità dei prodotti vinicoli, in particolare per quanto riguarda le contraffazioni e le frodi.Il coordinatore scientifico dell'OIV Jean-Claude Ruf ha colto l’occasione per ricordare che l'OIV è da tempo impegnata in questo settore, in particolare attraverso la creazione di norme internazionali relative a:

  • la definizione dei prodotti,
  • le pratiche enologiche, in particolare relativamente alla sicurezza dei consumatori e alla conservazione del carattere autentico dei vini e delle loro qualità organolettiche,
  • le norme di etichettatura,
  • la definizione di norme per la tracciabilità,
  • la definizione di norme analitiche per il controllo di tale tracciabilità e origine.
I sistemi di tracciabilità e di autenticazione necessitano di un importante livello di fiducia tra gli operatori, in particolare nei sistemi di blockchain, e non possono prescindere da un buon livello di interoperabilità tra i sistemi.Per ciò che riguarda l'autenticità, sebbene i metodi di analisi degli isotopi leggeri rimangano ampiamente utilizzati, le analisi di isotopi non tradizionali, degli elementi in tracce, consentono di dimostrare che ciascun vino possiede una propria codifica isotopica naturale. Inoltre, anche altri isotopi, quali quelli dell'azoto, possono servire da marcatori geografici. Infine, metodi ablativi laser non aggressivi consentono di individuare la contraffazione analizzando il contenitore, in quanto anch'esso possiede una firma chimica specifica. Risulta quindi che i diversi metodi, quali l'analisi degli isotopi stabili o di alcuni isotopi leggeri, insieme alla determinazione degli elementi in tracce e all'analisi protonica, sono tutti strumenti complementari che aprono nuovi orizzonti e prospettive nell'ambito della tracciabilità e dell'autenticazione.Jean-Claude Ruf OIV. Wine Track® 2019© Foto : R. Lartigue - Toppan Europe

12 Nov 2019

Il direttore generale dell'OIV, Pau Roca, ha aperto la conferenza "Wine, Environment & Society" [Vino, ambiente e società] martedì 5 novembre 2019, con un intervento sulle problematiche ambientali globali e il loro impatto sulla società.Suzanne Mustacich, redattrice di Wine Spectator, ha moderato la conferenza nella quale il professor Hans Schultz, esperto dell'OIV e presidente del Gruppo ENVIRO, nonché rettore dell’Università Hochschule Geisenheim, ha partecipato con un contributo sull'impatto del riscaldamento climatico sulla produzione vinicola. Il panel di relatori era completato dal direttore della ricerca dell'ISVV-INRA di Bordeaux, Eric Giraud-Héraud, che ha parlato dell'impatto della richiesta da parte dei consumatori di produrre vini 'puliti ed ecologici'.Suzanne Mustacich, Pau Roca, Hans Schultz, Eric Giraud-HéraudA questi interventi è seguita una tavola rotonda a cui hanno partecipato Jeremy Cukierman MW, direttore di KEDGE Wine & Spirit Academy, Caroline Feely, direttrice di Château Feely, Caroline Frey, proprietaria ed enologa di Château La Lagune e Kim Forsberg, responsabile della sostenibilità di Vingruppen (Svezia).Tra i punti più discussi si annoverano le nuove tecniche di coltura biologica ed ecoresponsabile, e il packaging e la logistica più ecosostenibili.Il Great Wine Capitals Global NetworkGreat Wine Capitals è una rete di dieci grandi metropoli mondiali di entrambi gli emisferi che condividono un aspetto economico e culturale fondamentale: la fama internazionale delle loro regioni vinicole.Questa rete comprende vini dei cosiddetti "Vecchio" e "Nuovo" mondo e mira a promuovere gli scambi turistici, pedagogici e commerciali tra le prestigiose regioni di Adelaide, Bilbao, Bordeaux, Losanna, Magonza, Mendoza, Porto, San Francisco, Valparaiso e Verona.Fondata nel 1999, questa rete ha avviato e sviluppato diversi progetti, iniziative e programmi volti all'eccellenza in materia di turismo, servizi commerciali e istruzione nell'ambito dell'alleanza internazionale tra le sue prestigiose regioni vinicole.

03 Nov 2019

Dopo aver ringraziato Jean-Luc Berger per aver ricoperto con competenza il ruolo di segretario scientifico negli ultimi anni, il CST è stato unanime circa il percorso professionale necessario a rispondere ai requisiti che esige una funzione essenziale per l'esame delle opere scientifiche e tecniche presentate alla Giuria dei Premi dell'OIV.Ingegnere in enologia e viticoltura (Haute École di Changins, Svizzera), Richard Pfister ha ottenuto il premio dell'Unione svizzera degli enologi per la sua tesi in analisi sensoriale dal titolo "La méthodologie de l'olfaction en parfumerie : Possibilités d’application à l’analyse sensorielle des vins" (Il metodo olfattivo in profumeria: possibilità di applicazione all'analisi sensoriale dei vini).In seguito a un'esperienza da enologo in Spagna e di numerosi anni da profumiere, è diventato consulente enologo internazionale e consulente sensoriale. Insegna inoltre in diversi istituti di istruzione superiore (Changins in Svizzera, Università di Bordeaux ISVV e Scuola di ingegneria di AgroSup Dijon in Francia).Diamo il benvenuto a Richard Pfister tra i membri della Giuria dei Premi dell'OIV!Richard Pfister è inoltre un giudice esperto di degustazione internazionale, osservatore dell'OIV e di Vinofed, valutatore di opere presentate alla Giuria dei Premi dell'OIV, relatore e formatore in tutto il mondo, nonché, dal 2006, redattore di Objectif (una rivista svizzera di viticoltura, enologia e silvicoltura) e autore di articoli enologici su numerose riviste francesi, svizzere e italiane.Infine, dal 2013 è anche membro del Consiglio della Fondation Internationale des Sciences et Culture de la Vigne et du Vin di Aigle (Svizzera).La sua opera "Les Parfums du Vin" (I profumi del vino), dedicata all'analisi sensoriale, ha ottenuto il Premio dell'OIV nel 2015.Diamo il benvenuto a Richard Pfister tra i membri della Giuria dei Premi dell'OIV!

30 Ott 2019

Durante la conferenza stampa che si è tenuta presso la sede dell'Organizzazione internazionale della vigna e del vino, Pau Roca, direttore generale dell'OIV, ha presentato le prime stime sulla produzione vinicola mondiale del 2019.Comunicato StampaPrezentazione PPT [EN]Produzione di vino 2019 - Prime stime

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