Christmann ha presentato l'OIV, i suoi obiettivi e il suo ruolo, nonché i dati statistici sulla congiuntura del mercato viticolo mondiale.
Nell'ambito di questa conferenza si è anche tenuta una riunione aperta al pubblico del Comitato nazionale del coordinamento per la collaborazione con l'OIV. Questa riunione ha suscitato un vivo interesse tra i partecipanti e gli attori della filiera. Tatiana Svinartchuk ha presentato le procedure operative dell'Organizzazione e i principali documenti normativi discussi ed elaborati dall'OIV.
Sono state inoltre discusse le sfide della cooperazione internazionale nell'elaborazione e nell'applicazione di norme di produzione e commercializzazione del vino e di altri prodotti vitivinicoli internazionali. Nello specifico, l'attenzione è stata posta sull'importanza dell'applicazione delle norme internazionali nella legislazione nazionale, al fine di evitare possibili problemi di adempimento per i produttori locali e, contestualmente, difficoltà commerciali per importatori ed esportatori.
La formazione di specialisti in enologia e viticoltura è stata indicata come aspetto fondamentale. La presidente dell'OIV ha sottolineato l'importanza dei programmi di mobilità internazionale per studenti.
Successivamente alla conferenza sono state organizzate delle visite a vigneti russi (Abrau-Durso, Vedernikov, Usadba Divnomorskoye, Elbuzd, Lefkadiya) per i rappresentati dell'OIV e i partecipanti alla conferenza. La presidente dell'OIV si è complimentata per l'alto livello tecnico e l'eccellente qualità dei vini.
Si auspica che questa visita consentirà di dare dinamicità alla partecipazione della delegazione russa ai lavori dell'OIV.
Impeccabilmente organizzata dal direttore generale del Consiglio vitivinicolo, Gabriel Padilla Maya, questa visita ha permesso a Jean-Marie Aurand di presentare, a pochi mesi dall'adesione del Messico all'Organizzazione, l'OIV e le sue missioni ai responsabili professionali del settore vitivinicolo messicano e di visitare le principali regioni vitivinicole del paese: Sonora, Parras, Coahuila, Querétaro, Baja California, Valle de Guadalupe e Valle de Santo Tomás.
In occasione della riunione di presentazione presso il Senato del progetto di legge per lo sviluppo dell'industria vitivinicola nazionale, volto a stabilire il quadro generale dell'intervento statale in favore del settore vitivinicolo, e in presenza dei rappresentanti dei governatori e del Consiglio vitivinicolo messicano, il direttore generale dell'OIV ha sottolineato l'importanza di questa iniziativa che, come avvenuto in numerosi altri paesi, permetterà di accompagnare la crescita della vitivinicoltura messicana.
Davanti alla platea di rappresentanti dei produttori di uva da tavola e di uva passa, Jean-Marie Aurand ha presentato l'ultimo studio dell'OIV realizzato insieme alla FAO sul panorama mondiale dell'uva da tavola e dell'uva passa, mettendo in evidenza le opportunità per i produttori messicani.
Con una produzione di 260.000 tonnellate di uva da tavola l'anno, in crescita del 25% dal 2000, di cui più del 60% viene esportato, il Messico è divenuto un attore importante sul mercato mondiale. La sua produzione è ben valorizzata, poiché immessa sul mercato europeo fuori stagione (da maggio a luglio).
Per quanto riguarda l'uva passa, a partire dal 2000 la produzione è cresciuta del 225%, raggiungendo le 14.000 tonnellate nel 2015.
Sorretta da una forte domanda interna (crescita dei consumi del 12% su base annua negli ultimi 10 anni), la produzione vinicola conosce uno sviluppo notevole. Le numerosissime aziende vitivinicole dislocate su 11 stati della Repubblica messicana producono ogni anno circa 200.000 ettolitri di vino di ottima qualità e caratterizzato da una grande diversità.
Lo sviluppo e la modernizzazione del settore sono sostenuti collettivamente dal Consiglio vitivinicolo messicano con l'appoggio del Governo.
Nel corso di una visita all'Università Autonoma della Bassa California, che ha organizzato il concorso internazionale Ensenada Tierra del Vino, i promotori hanno espresso la volontà di richiedere il patrocinio dell'OIV per le prossime edizioni.
In occasione di una riunione presieduta dal sottosegretario all'Agricoltura Jorge Armando Narváez Narváez, che è anche delegato presso l'OIV, Jean-Marie Aurand ha presentato ai responsabili del settore vitivinicolo le principali tendenze e sfide per il futuro del mercato mondiale del vino, evidenziandone le opportunità per il Messico. Il direttore generale e il sottosegretario all'Agricoltura hanno espresso la propria soddisfazione per l'adesione del Messico all'OIV, decisione che riveste una grande importanza per il futuro della viticoltura messicana. Aurand si è complimentato per la presenza attiva degli esperti messicani nei lavori dell'OIV, sostenuta dal Consiglio vitivinicolo messicano e incentivata dal ministero attraverso il Comitato interistituzionale vitivinicolo di recente creazione.
Infine, il sottosegretario all'Agricoltura ha annunciato l'intenzione di organizzare prossimamente una presentazione di vini messicani presso la sede dell'OIV.
In questa occasione Jean-Marie Aurand, dopo aver ricordato le principali missioni dell'OIV, ha descritto l'attuale situazione del settore vitivinicolo mondiale, evidenziando le maggiori tendenze e le sfide future.
La discussione si è concentrata su alcune questioni strategiche e di attualità:
- l'importanza delle norme e degli standard internazionalmente riconosciuti ai fini della conservazione delle caratteristiche essenziali dei vini e della garanzia della fluidità degli scambi commerciali,
- il ruolo dell'OIV, in qualità di organizzazione intergovernativa di riferimento in materia,
- i principi per la determinazione dei limiti degli additivi,
- le prospettive in materia di etichettatura degli ingredienti.
Jean-Marie Aurand si è congratulato per la qualità della collaborazione sviluppatasi nel tempo tra OIV e OENOPPIA, che gode dello statuto di osservatore presso l'OIV. I rappresentanti di OENOPPIA apportano una competenza riconosciuta all'interno dei diversi gruppi di esperti dell'Organizzazione e sono stati promotori di molte risoluzioni.
OENOPPIA è un'associazione che riunisce i principali attori della produzione di prodotti enologici. I membri di OENOPPIA rappresentano quasi il 90% dei prodotti enologici adoperati nel mondo.
Il valore della produzione dell'uva è superiore a quello di qualsiasi altra coltura frutticola.
Dopo essersi concentrata sui vini spumanti nel 2014 e sui rosati nel 2015, l'Organizzazione internazionale della vigna e del vino (OIV), in collaborazione con l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), presenta un nuovo studio su quest'importantissimo settore delle sue competenze.
Lo studio presenta alcune informazioni chiave relative all'uso alimentare e al valore nutrizionale della gamma di prodotti dell'uva e le serie storiche, a partire dal 2000, relative alla produzione interna, l'import-export, le dimensioni del mercato e il consumo apparente.
Il direttore generale dell'OIV, Jean-Marie Aurand, insieme al direttore aggiunto della Divisione di statistica della FAO, José Rosero Moncayo, hanno sottolineato come questa pubblicazione sia il risultato tangibile dell'ottima e duratura collaborazione tra la FAO e l'OIV.
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In questa occasione ha espresso l'intenzione di dare nuovo slancio alla collaborazione tra Slovenia e OIV.
Il direttore generale ha accolto con soddisfazione tale desiderio, che si inserisce nell'ambito di una già stretta collaborazione e che si traduce, in special modo, nel patrocinio dell'OIV concesso al concorso internazionale di vini "Vino Ljubljana", che quest'anno si svolgerà dal 30 giungo al 2 luglio.
Jean-Marie Aurand ha auspicato una maggiore presenza degli esperti sloveni nei lavori dell'OIV. Inoltre, ha menzionato la possibilità per la Slovenia di organizzare una presentazione di vini presso la sede dell'Organizzazione.
La viticoltura slovena ha alle spalle una lunga storia. La coltura della vite risale infatti all'epoca celtica, 2.500 anni fa. Ne è testimone la Stara Trta di Maribor, piantata nel XVI secolo, e considerata la vite più antica del mondo.
Da qualche anno a questa parte il settore vitivinicolo sloveno vive un profondo rinnovamento grazie all'introduzione di una politica di vini di qualità basata in particolare sulla grande varietà di terroir e sulla valorizzazione dei vitigni autoctoni.
La produzione di vini slovena si attesta in media sui 600.000 hl l'anno, di cui il 75% bianchi. Oltre il 70% dei vini gode di una denominazione d'origine.