
Nato nel 2008, il programma Wine in Moderation rappresentò all'epoca una prima assoluta per il settore vitivinicolo. Per la prima volta, infatti, tutti gli attori europei del settore si sono riuniti per elaborare un programma completo mirato alla promozione di un consumo di vino responsabile e moderato.
La missione di WIM è offrire un quadro di riferimento comune, che riunisca l'insieme degli attori della catena del valore internazionale del vino e che ne stimoli il contributo nel contrasto agli aspetti negativi legati all'eccessivo consumo di alcol.
Celebrandone i 10 anni, i responsabili di WIM hanno voluto, in questi giorni, stilare un bilancio delle iniziative realizzate e, soprattutto, riflettere sulle strategie che Wine in Moderation intende adottare per il futuro. Oltre 50 partecipanti del mondo professionale, scienziati e rappresentati del settore vitivinicolo hanno partecipato a questa due giorni che ha segnato l'inizio di una riflessione e di un lavoro strategico e di maggiore prospettiva.
Il direttore generale dell'OIV, Jean-Marie Aurand, accompagnato dalla vicepresidente dell'OIV, Monika Christmann, e dal coordinatore scientifico dell'OIV, Jean-Claude Ruf, ha evidenziato l'importanza del ruolo e del contributo del programma Wine in Moderation-Art de Vivre nella promozione della responsabilità sociale del settore vitivinicolo e si è complimentato per il contributo di WIM nell'ambito della sua partecipazione in qualità di osservatore all'OIV, iniziata nel 2015.


Sin dall'adesione all'OIV dell'Azerbaigian nel 2013, i rapporti tra questo paese di millenaria tradizione viticola e l'OIV si sono rafforzati ai massimi livelli. In tale contesto, il direttore generale dell'Organizzazione ha ricevuto il ministro dell'Agricoltura azero, presentatosi alla guida di una delegazione di produttori venuti a presentare i propri vini alla stampa e ai professionisti del settore.

Jean-Marie Aurand si è complimentato per la collaborazione tra l'Azerbaigian e l'OIV. Il direttore generale ha sottolineato l'interesse dell'OIV a un ulteriore ampliamento della collaborazione con la repubblica caucasica e allo sviluppo degli scambi tecnici e scientifici con gli esperti azeri durante le riunioni dell'OIV.
"Lo sviluppo della filiera vitivinicola è uno dei nostri principali obiettivi. Il presidente azero, Ilham Aliyev, riconosce particolare importanza a questo settore. L'Azerbaigian ha recentemente adottato un programma nazionale per lo sviluppo della viticoltura", ha dichiarato Inam Karimov, ministro azero dell'Agricoltura, durante il suo incontro con il direttore generale dell'OIV.

Karimov ha inoltre ribadito l'importanza del rafforzamento della già stretta collaborazione e comunicazione con gli esperti dell'OIV, del sostegno allo sviluppo della filiera vitivinicola, della partecipazione di studenti azeri a diversi livelli di formazione e alle borse di ricerca offerte dall'OIV.
In occasione della degustazione, Elchin Matadov (lien vers video), presidente dell'Associazione dei produttori ed esportatori di vino, ha ricordato la storia della viticoltura del suo paese e il suo odierno sviluppo, con nuovi impianti annuali compresi tra i 500 e gli 800 ettari.

Con 282 milioni di ettolitri (Mio hl), la produzione vitivinicola 2018 è una delle più elevate dal 2000.
- In Europa: Italia (48,5 Mio hl), Francia (46,4 Mio hl) e Spagna (40,9 Mio hl) fanno registrare livelli di produzione molto alti. Anche la Germania (9,8 Mio hl), la Romania (5,2 Mio hl), l'Ungheria (3,4 Mio hl) e l'Austria (3,0 Mio hl) prevedono raccolti superiori alle proprie medie quinquennali. Il Portogallo (5,3 Mio hl) e la Grecia (2,2 Mio hl) sono i soli paesi ad aver conosciuto un calo di produzione rispetto al 2017.
- Il livello di produzione degli Stati Uniti d'America (23,9 Mio hl) si mantiene stabile da tre anni.
- In Sud Africa, la siccità ha influenzato significativamente la produzione 2018 (9,5 Mio hl).
- In America del Sud i livelli di produzione sono molto elevati. In Argentina (14,5 Mio hl) la produzione vinificata cresce del 23% rispetto all'anno precedente, mentre in Cile (12,9 Mio hl) cresce del 36%. Il Brasile (3,0 Mio hl) si attesta su un livello elevato, nonostante la sua produzione si sia ridotta rispetto a quella molto alta del 2017.
- La produzione di vino australiana (12,5 Mio hl) diminuisce rispetto a quella dell'anno precedente, mentre la produzione neozelandese (3,0 Mio hl) si mantiene su un livello molto elevato.


Questo concorso, patrocinato dall'OIV, è organizzato dalla Commissione nazionale del Pisco, presieduta da Javier Enrique Dávila Quevedo, viceministro della Produzione, e riunisce i rappresentanti delle autorità pubbliche e del settore privato (produttori e aziende di Pisco).

Un centinaio di produttori per oltre 300 campioni di Pisco presentati in questa competizione che mira a promuovere il Pisco e l'immagine di qualità della denominazione di origine di cui gode.
Il Perù conta 520 produttori di Pisco per una produzione annuale compresa tra i 6 e gli 8 milioni di litri.
Otto varietà di uva (Quebranta, Negra Criolla, Mollar, Uvina, Italia, Torontel, Moscatel e Albilla) e i relativi assemblaggi (acholados) generano una grande diversità di Pisco e sono alla base della forte tipicità delle produzioni.
Sono cinque le regioni (Ica, Lima, Arequipa, Moquegua e Tacna) che producono il Pisco peruviano. Si tratta di una produzione consumata principalmente all'interno del paese, ma che sta registrando negli ultimi anni esportazioni crescenti.
Riunioni con rappresentanti
Durante questa visita, Jean-Marie Aurand ha incontrato prima il viceministro della Produzione, Javier Enrique Dávila Quevedo, e poi il ministro della Produzione, Raúl Pérez Reyes, che hanno confermato l'impegno del loro paese nei confronti dell'OIV e hanno espresso soddisfazione per la qualità dei rapporti intrattenuti tra le parti.

Oltre a queste riunioni, Jean-Marie Aurand ha incontrato anche altri rappresentati delle autorità pubbliche presso il ministero degli Affari esteri, l'Istituto nazionale per la difesa della concorrenza e la protezione della proprietà intellettuale (INDECOPI) e la Commissione peruviana per la promozione delle esportazioni e del turismo (PROMPERÚ), e rappresentanti del settore privato, tra cui la Società nazionale delle industrie (Comitato Vitivinicolo). Questi incontri hanno consentito al direttore generale dell'OIV di spiegare meglio il ruolo e la missione dell'Organizzazione e di rispondere a diverse domande sulle maggiori tendenze del mercato del vino e delle bevande spiritose.


Posto sotto l'alto patrocinio dell'OIV, questo convegno organizzato dalla Società degli esperti chimici di Francia (SECF) e dall'Associazione dei laboratori di enologia del Portogallo (ALABE) ha trattato in particolare gli sviluppi in materia di tecniche di analisi, norme e metodi che consentono e garantiscono l'identificazione e l'autenticazione dei vini e delle bevande alcoliche.

Le tecniche e gli strumenti che concorrono ad assicurare la tracciabilità dei prodotti vinicoli, hanno come fine una maggior difesa dell'autenticità e della qualità dei vini, in particolare rispetto a contraffazioni e frodi.
La tracciabilità viene intesa in senso molto ampio e interessa sia la viticoltura che il processo di vinificazione, il prodotto in sé, la sua confezione e la sua distribuzione. Quest'anno l'accento è stato posto in particolare sull'analisi isotopica del vino, sulla tracciabilità del sughero e del vetro delle bottiglie.
Wine Track® 2018 è stata un'occasione di scambio unica tra scienziati e fornitori di materiali e di attrezzature sulla situazione e i mezzi attualmente disponibili per garantire l'autenticità e la tracciabilità dei prodotti del settore e anticipare nuove soluzioni.
L'importanza di garantire l'autenticità e la tracciabilità dei prodotti vitivinicoli
Il coordinatore scientifico dell'OIV, Jean-Claude Ruf, ha ricordato l'importanza di garantire l'autenticità e la tracciabilità dei prodotti vitivinicoli in un mercato sempre più globalizzato.

Credito fotografico: ALABE
Ha inoltre presentato dettagliatamente le iniziative già intraprese dall'OIV in questo contesto, in particolare tramite l'elaborazione di norme internazionali relative a:
- definizione dei prodotti,
- pratiche enologiche, in particolare concernenti la sicurezza del consumatore e la conservazione del carattere autentico dei vini e delle loro qualità organolettiche,
- norme di etichettatura,
- creazione di norme di tracciabilità,
- creazione di norme analitiche per il controllo di tale tracciabilità e origine.
Al termine del convegno, è stato deciso che la prossima edizione del Wine Track® si terrà nella regione francese della Champagne, nel 2019.