"le raccomandazioni dell’OIV sono espressamente assimilate a norme di diritto dell’Unione per quanto riguarda i metodi di analisi per determinare la composizione dei prodotti del settore vitivinicolo, i requisiti speciali applicabili, in termini di pratiche enologiche, alle importazioni di vino proveniente da paesi terzi, nonché i requisiti di purezza e le specifiche delle sostanze impiegate nell’ambito delle pratiche in parola" (§61)
"le raccomandazioni (…) le quali (…) vertono su nuove pratiche enologiche, su metodi di analisi per determinare la composizione dei prodotti del settore vitivinicolo o su requisiti di purezza e specifiche di alcune sostanze impiegate nell’ambito delle menzionate pratiche, sono tali da incidere in modo determinante sul contenuto della normativa adottata dal legislatore dell’Unione nell’ambito dell’organizzazione comune dei mercati vitivinicoli. " (§63)
"tali raccomandazioni, segnatamente stante il loro inserimento nel diritto dell’Unione (…) hanno effetti giuridici, ai sensi dell’articolo 218, paragrafo 9, TFUE, in detto ambito e che l’Unione, sebbene non sia parte dell’accordo OIV, è autorizzata a stabilire una posizione da adottare a suo nome relativamente a siffatte raccomandazioni, tenuto conto della loro incidenza diretta sull’acquis dell’Unione nell’ambito di cui trattasi. " (§64)
Questa edizione ha permesso a Olivier Serra, con la tesi in storia del diritto "Il legislatore e il mercato vinicolo nella Terza Repubblica", di ottenere il Gran Premio. L'Accademia ha inoltre consegnato un Premio per l'iniziativa all'associazione Wine Mosaic, per il suo progetto volto alla protezione e alla promozione dei vitigni meno noti. Il direttore generale dell'OIV, Jean-Marie Aurand, presente alla cerimonia, si è congratulato con i vincitori e ha messo in evidenza le attività a favore della ricerca scientifica realizzate dall'Accademia Amorim e il ruolo di osservatrice che essa ricopre presso l'OIV.
In questa occasione, Jean-Marie Aurand ha incontrato il direttore nazionale del dipartimento di agricoltura e allevamento (SAG), Ángel Sartori, insieme al capo del sottodipartimento di vitivinicoltura, sicurezza degli alimenti e biotecnologia, Alejandra Aburto Prieto, al delegato cileno presso l'OIV, Joaquín Almarza Serrano, e del capo della divisione di protezione agricola e forestale, Rodrigo Astete Rocha.
Durante questo incontro, il direttore nazionale del SAG ha ricordato che il Cile è membro dell'OIV da oltre 60 anni. Ha inoltre sottolineato l'alta considerazione che il suo paese, grande attore del mercato mondiale, accorda all'attività dell'OIV e ha confermato il suo completo sostegno all'Organizzazione.
Jean-Marie Aurand ha espresso l'augurio che il Cile possa rafforzare ulteriormente la sua presenza presso l'OIV, coinvolgendo gli esperti a partecipare ai vari lavori.
Sono stati altresì organizzati diversi incontri sul territorio con le aziende del settore vitivinicolo cileno, che hanno permesso un interessante scambio di vedute sul mercato mondiale del vino, le sue evoluzioni e le sue prospettive.
Nato a Cerea (VR) nel 1953 e residente a Fumane, Roberto Ferrarini vantava molto titoli. È stato autore di oltre 150 lavori, pubblicazioni e comunicazioni nazionali e internazionali di carattere scientifico, tecnico e divulgativo. Direttore di ricerca e di servizi di sviluppo, oltre che di ricerca universitaria, è stato inoltre responsabile scientifico di diversi progetti finanziati dalla regione Veneto. Quale professore nel corso di Scienze e tecnologie viticole ed enologiche presso l'Università di Verona, Ferrarini era membro dell'Accademia italiana della vite e del vino e apparteneva inoltre alla delegazione italiana presso l'OIV per conto del ministero dell'Agricoltura, nello specifico, presso la Commissione “Enologia” e il Gruppo di esperti “Tecnologia”.
Questa presentazione dà seguito alla visita del direttore generale, avvenuta lo scorso settembre, per presentare ai professionisti del settore l'attività scientifica e tecnica dell'OIV e rafforzare lo scambio di conoscenze. Il direttore generale del ministero dell'Agricoltura israeliano, Ramy Cohen, si è rallegrato per questo secondo appuntamento presso la sede dell'OIV, dove la viticoltura israeliana ha avuto ancora una volta la possibilità di essere apprezzata come parte della cultura vinicola del Mediterraneo.