Questa riunione è avvenuta a seguito della visita di Jean-Marie Aurand in Giappone, lo scorso settembre.
In questa occasione, il direttore generale dell'OIV ha presentato all'ambasciatore l'Organizzazione e i suoi obiettivi. Inoltre, ha auspicato un avvicinamento tra l'OIV e il Giappone dal punto di vista istituzionale.
Nel 2012 l'OIV ha ospitato una prima degustazione di vini giapponesi organizzata dal "Koshu of Japan".
Aurand ha ribadito la disponibilità dell'OIV a ripetere eventi di questo genere.
Il Giappone ha una lunga tradizione vitivinicola. La sua produzione si basa in special modo sulle varietà Koshu e Muscat Bailey, che danno vita a vini che esprimono con eleganza e raffinatezza le caratteristiche dei terroir, e su un sistema di indicazioni geografiche.
Inoltre, il consumo di vini in Giappone registra una crescita sostenuta e regolare, raggiungendo nel 2014 circa 3,5 Mio hl.
In questa occasione si sono distinti numerosi vini georgiani, elaborati secondo il metodo di vinificazione tradizionale in kvevri (grandi giare di argilla).
Jean-Marie Aurand si è intrattenuto in un colloquio con il ministro dell'Agricoltura Otar Danelia, il quale ha sottolineato quanto sia importante per il proprio paese essere presenti nell'OIV e ha espresso il desiderio di approfondire ulteriormente la collaborazione con l'Organizzazione.
Il direttore generale si è recato inoltre all'Agenzia nazionale del vino e al "Scientific Research Center" di Jigaura, che riunisce oltre 525 varietà autoctone di vite coltivate in Georgia. Ha poi visitato l'Università di Tbilisi, con il suo noto dipartimento di vitivinicoltura, e diverse aziende vitivinicole dei dintorni della capitale e in Cachezia.
La Georgia produce oltre un milione di ettolitri di vino l'anno ed esporta circa il 40% della sua produzione.
Intrinseco elemento della storia e della cultura del paese, la viticoltura georgiana è punto di incontro tra tradizione e modernità.