Utilizzo di Aspergillopepsina I per rimuovere le proteine responsabili della casse proteica nel vino
RISOLUZIONE OIV-OENO 541B-2021
UTILIZZO DI ASPERGILLOPEPSINA I PER RIMUOVERE LE PROTEINE RESPONSABILI DELLA CASSE PROTEICA NEL VINO
L’ASSEMBLEA GENERALE,
VISTO l’articolo 2, paragrafo 2 b) ii dell’Accordo del 3 aprile 2001 che istituisce l’Organizzazione internazionale della vigna e del vino,
SU PROPOSTA del Gruppo di esperti “Tecnologia”,
CONSIDERATO il parere del Gruppo di esperti “Sicurezza alimentare”,
DECIDE, facendo seguito alla proposta avanzata dalla Commissione II “Enologia”, di inserire nella parte II del Codice internazionale delle pratiche enologiche, le seguenti pratiche e trattamenti enologici:
Titolo : Utilizzo di Aspergillopepsina I per rimuovere le proteine responsabili della casse proteica nel vino.
Definizione:
Aggiunta di Aspergillopepsina I da Aspergillus spp. al vino al fine di rimuovere le proteine responsabili della casse proteica.
Obiettivo:
Prevenire la casse proteica nei vini bianchi e rosé fermi e spumanti.
Prescrizioni:
- Successivamente all’aggiunta del preparato contenente Aspergillopepsina I, si deve sottoporre il vino a un breve riscaldamento, che contribuisce alla denaturazione delle proteine responsabili della casse proteica, ne consente la degradazione enzimatica mediante proteasi e causa la denaturazione delle proteasi stesse.
Questo singolo trattamento termico deve tener conto:
- dell’attività del preparato contenente Aspergillopepsina I in funzione della temperatura,
- della quantità di Aspergillopepsina I utilizzata,
- della temperatura minima del trattamento, che deve essere pari o superiore alla temperatura di denaturazione delle proteine, generalmente compresa tra 60 °C e 75 °C,
- della durata del riscaldamento, generalmente pari a circa 1 minuto; una durata eccessiva del riscaldamento potrebbe avere effetti negativi sulle caratteristiche organolettiche.
La perdita della struttura tridimensionale delle TLP (proteine taumatina-simili) è reversibile, il
trattamento termico deve quindi avvenire contemporaneamente all’aggiunta degli enzimi per garantire risultati ottimali.
- Raffreddare immediatamente il vino a una temperatura adeguata.
- Eseguire una filtrazione per rimuovere le proteine residue (comprese le proteasi aggiunte e altre proteine
- Gli enzimi utilizzati devono essere conformi alle prescrizioni del Codex enologico internazionale.
Raccomandazione dell’OIV:
Ammesso.