Alla presenza di alcuni dei precedenti presidenti, tra cui Jacques Puisais, Ezio Rivella, Pietro Pittaro e Vicente Sánchez-Migallón, gli attuali co-presidenti hanno sottolineato l'importanza acquisita a livello mondiale dagli enologi, che hanno saputo accompagnare l'evoluzione del settore vitivinicolo, passando da un ruolo suppletivo di carenze o difetti a uno volto a esaltare i vignaioli, i terroir e i vitigni di tutto il mondo. Jacques Puisais si è spinto ad affermare che l'enologia è l'unica scienza che assembli in una sola bottiglia tutte le altre, dalla chimica, la fisica e la pedologia alla climatologia, la geografia, la storia e molte altre.
La presidente dell'OIV, Monika Christmann, si è detta fiera di essere un'enologa e ha ringraziato gli enologi tutti e l'UIOE per il grande impegno profuso nei lavori tecnici dell'OIV e per le competenze che lei stessa ha potuto apprezzare durante la sua presidenze della commissione Enologia dell'OIV. Jean-Marie Aurand, direttore generale dell'OIV, ha ricordato a sua volta quale sia l'importanza del ruolo ricoperto dall'UIOE in qualità di osservatore dell'OIV, in particolare nel definire a livello mondiale la funzione e il titolo di enologo, che ha consentito la revisione adottata nel 2013. Serge Dubois ha annunciato che l'UIOE rafforzerà la sua presenza all'OIV e presterà, evidentemente, una speciale attenzione all'adattamento del programma internazionale di formazione degli enologi, attualmente in discussione.
La serata del cinquantennale dell'UIOE si è inoltre pregiata dalla presenza del ministro dell'Agricoltura dell'Uruguay, Tabaré Aguerre, che ha evidenziato l'importanza del settore vitivinicolo per l'agricoltura del suo paese e, esprimendo soddisfazione per la presidenza di José Lez Secchi dell'Istituto nazionale di vitivinicoltura dell'Uruguay e per la vicepresidenza dell'UIOE, ha invitato gli enologi del mondo a partecipare al Congresso mondiale della vigna e del vino che, nel 2018, sarà ospitato dal paese latino americano.
L'Unione internazionale degli enologi ha come fine la rappresentanza al livello internazionale delle organizzazioni nazionali degli enologi, assicurare a tutti i livelli la difesa di questa categoria professionale , opporsi all'abuso del titolo di enologo, mantenere la coesione, la solidarietà e i rapporti tra le diverse associazioni e di agire presso i decisori nazionali e internazionali competenti al fine di armonizzare le procedure biologiche, i metodi di analisi chimica, fisica, microbiologica e sensoriale, organizzare una formazione equivalente nei diversi paesi vinicolo uniformando il contenuto dei programmai, la durata dei corsi e i diplomi consegnati e fare, quindi, in modo che l'enologo possa incaricarsi dell'esecuzione del controllo di determinate procedure enologiche.