Per celebrare il Centenario dell’Organizzazione internazionale della vigna e del vino (OIV), vogliamo portare l’attenzione sulle diverse materie che plasmano il settore vitivinicolo internazionale, come la sicurezza alimentare. La risoluzione OIV/OENO 427/2010 pone per prima le fondamenta per la quantificazione degli allergeni nel vino, rispondendo all’impellente necessità di tutelare i consumatori dalle sostanze che possono provocare allergie o intolleranze.
La risoluzione OIV/OENO 427/2010 pone le basi per l’identificazione dei residui di allergeni nel vino
Adottata dall’Assemblea generale dell’OIV di Tbilisi nel 2010, la risoluzione OIV/OENO 427/2010 pone le basi per l’identificazione dei residui allergenici nel vino, come le proteine degli agenti chiarificanti. Questo passaggio fu fondamentale per l’armonizzazione delle pratiche per l’identificazione degli allergeni nel settore vinicolo mondiale, garantendo l’adeguata tutela e informazione dei consumatori.
L’accuratezza prima di tutto
All’iniziale adozione della risoluzione OIV/OENO 427/2010 è seguita quella della risoluzione OIV-SECSAN 709-2022, adottata dall’Assemblea generale celebrata in Messico nel 2022. Questa risoluzione apporta dei miglioramenti introducendo criteri aggiornati alla luce dei recenti progressi dei metodi analitici: nuovi limiti di determinazione e quantificazione, maggior precisione, recupero, specificità e accuratezza dei metodi impiegati per la rilevazione degli allergeni. I criteri così perfezionati sono fondamentali per garantire l’accuratezza e la sensibilità della quantificazione degli allergeni, migliorando di conseguenza l’affidabilità e l’efficacia della loro rilevazione, come previsto dal Codice dell’OIV delle buone pratiche di chiarifica dei vini (OIV-OENO 520-2014), che si applica all’uso di agenti chiarificanti di origine proteica con potenziale allergenico. Questa guida raccomanda le migliori pratiche per evitare la presenza di residui, in particolare degli agenti chiarificanti potenzialmente allergenici.
Risoluzioni che aumentano la sicurezza alimentare e la tutela della salute dei consumatori
La presidente del Gruppo di esperti “Sicurezza alimentare” dell’OIV, Angelika Paschke-Kratzin, sottolinea l’importanza di questo lavoro: “Le allergie alimentari sono una preoccupazione crescente per un numero sempre maggiore di consumatori. Almeno l’1% della popolazione adulta è affetta da intolleranze o allergie alimentari. Sebbene le allergie alle uova o al latte siano più comuni nei bambini, anche negli adulti si possono osservare sintomi quali orticaria, esantema, dolori addominali o shock anafilattico. Lo stesso accade per le proteine del pesce. È per questo che nell’Unione europea (UE), ad esempio, gli alimenti che contengono uno degli allergeni elencati nel regolamento (UE) n. 1169/2011 devono essere debitamente etichettati per tutelare gli individui sensibili. Il tema ha una rilevanza fondamentale non solo nell’UE, ma anche in altri paesi non membri dell’Unione”.
A questo riguardo, Patrizia Restani, segretaria scientifica della Commissione “Sicurezza e salute”, spiega che “La risoluzione del 2010 illustrava il metodo analitico di riferimento (la tecnica ELISA) e i criteri richiesti per la sua esecuzione, tra cui un limite di determinazione (LOD) di almeno 0,5 mg/L e un limite di quantificazione (LOQ) di almeno 1 mg/L. In linea con il principio di garantire ai consumatori (anche ai più sensibili) la maggior tutela possibile, con la risoluzione OIV-SECSAN 709-2022 l’OIV ha reso più stringenti i criteri per i metodi ELISA, riducendo il LOD a 0,25 mg/L e il LOQ a 0,5 mg/L. Tale miglioramento è stato apportato nella consapevolezza che i metodi ELISA sviluppati appositamente per l’analisi del vino sono in grado di ottenere i nuovi livelli di prestazione specificati”.
Un metodo accurato per l’identificazione degli allergeni non solo aumenta la tutela dei consumatori, ma contribuisce a facilitare il commercio internazionale, stabilendo modalità più esaustive e armonizzate per l’identificazione e l’etichettatura degli allergeni. In tal modo si garantisce che i vini prodotti e venduti nel mondo rispondano a standard di sicurezza omogenei e in linea con la Norma internazionale per l’etichettatura dei vini dell’OIV relativamente agli additivi e ai residui potenzialmente allergenici.
Queste risoluzioni ribadiscono l’impegno dell’OIV per la sicurezza alimentare e la tutela della salute dei consumatori.