Decisioni riguardanti la viticoltura e l'ambiente
- Nell'ambito della viticoltura, l'OIV ha adottato una raccomandazione volta a promuovere la ricerca e lo studio sull'uso di estratti vegetali, di fertilizzanti sostenibili e specifici, di ormoni, di pratiche agronome e di prodotti chimici come alternative agli agenti sintetici di interruzione della dormienza utilizzati nella produzione di uva da tavola (risoluzione OIV-VITI 607-2018).
- Una raccomandazione volta a promuovere la ricerca e lo studio sull'uso di agenti di lotta biologica, di estratti vegetali naturali antimicrobici, di agenti o di trattamenti fisici decontaminanti sostenibili e di soluzioni agronomiche come alternative ai solfiti e altri conservanti nella produzione di uva da tavola e uva passa (risoluzione OIV-VITI 608-2018).
- Il protocollo dell'OIV per l'uso sostenibile dell'acqua in viticoltura (risoluzione OIV-VITI 569-2018). Questo protocollo definisce le buone pratiche di gestione idrica basate sui principi di sostenibilità, tenendo conto delle conseguenze di un approvvigionamento idrico limitato in alcuni territori o regioni o in alcuni anni e dell'esigenza di garantirne un impiego più efficiente nella produzione vitivinicola. L'uso sostenibile delle risorse idriche può essere raggiunto grazie a un'adeguata selezione e gestione del vigneto, del materiale di impianto, del terreno e della vegetazione interfilare, nonché in virtù della distribuzione tempestiva di quantità adeguate di acqua irrigua, con perdite minime.
- L'OIV ha adottato una raccomandazione sulle buone pratiche per minimizzare gli effetti negativi associati all'applicazione degli agrofarmaci in viticoltura (risoluzione OIV-VITI 592-2018). Tali buone pratiche costituiscono le basi per un uso razionale degli agrofarmaci e delle raccomandazioni tecniche ottimali in merito all'applicazione dei presidi fitosanitari nel vigneto. I criteri suggeriti si basano sui diversi protocolli ufficiali emanati dagli Stati membri dell'OIV e si prefiggono di ridurre quanto più possibile i rischi per le persone e per l'ambiente nell'ambito della responsabilità e della sostenibilità. Queste direttive devono essere oggetto di revisione periodica.
Decisioni riguardanti le pratiche enologiche
Varie risoluzioni riguardanti nuove pratiche enologiche andranno a integrare il Codice internazionale delle pratiche enologiche dell'OIV, in particolare:
- L'OIV ha proseguito il lavoro di differenziazione delle sostanze già ammesse dall'Organizzazione in sostanze utilizzate come additivi o come coadiuvanti tecnologici, in particolare il glutatione (risoluzione OIV-OENO 567B1-2018) e i tannini (risoluzione OIV-OENO 567C-2018). Tale distinzione contribuirà a raggiungere una maggior armonizzazione tra le organizzazioni internazionali e semplificherà il commercio internazionale di vino d'uva.
Decisioni riguardanti le specificazioni dei prodotti enologici
Le seguenti monografie andranno a integrare il Codex enologico internazionale:
- La monografia sulla determinazione dell'attività emicellulasica nei preparati enzimatici (risoluzione OIV-OENO 573-2018). Le emicellulasi catalizzano la degradazione delle emicellulose. Le emicellulose delle pareti cellulari degli acini d'uva sono principalmente costituite da xiloglucani e arabinoxilani. Questi due polisaccaridi costituiscono circa il 90% delle emicellulose dell'uva. L'attività emicellulasica presente nei preparati enzimatici viene determinata misurando l'attività della 1,4-β-xilanasi. I preparati enzimatici che contengono attività emicellulasica sono utilizzati durante la macerazione dell'uva, la chiarifica di mosti e vini, nonché per migliorare la filtrabilità.
- La monografia sul carbonato di potassio (risoluzione OIV-OENO 579-2018), che può essere utilizzata per la disacidificazione dei mosti e dei vini. Questa monografia è accompagnata da specificazioni dettagliate, in particolare: il prodotto destinato alle applicazioni enologiche deve contenere almeno il 98% di carbonato di potassio.
- La monografia sui lieviti inattivati a tenore garantito di glutatione che completa la pratica enologica (risoluzione OIV-OENO 603-2018). Il glutatione viene usato per le sue proprietà antiossidanti in grado di contrastare i fenomeni ossidativi nei mosti e nei vini e di proteggere i composti aromatici. Questa monografia è corredata da specificazioni dettagliate, in particolare riguardo ai contenuti di glutatione ridotto, di cisteina e di gamma-glutamilcisteina.
- Una revisione della monografia sul carbone enologico relativamente al contenuto di ceneri qualora il carbone sia agglomerato con la bentonite (risoluzione OIV-OENO 604-2018).
Decisioni riguardanti i metodi di analisi
Nel corso di questa seduta sono stati adottati nuovi metodi di analisi destinati a completare il corpus analitico dell'OIV. Nello specifico:
- L'aggiornamento del metodo di determinazione del diossido di zolfo, distinguendo tra il metodo di determinazione del diossido di zolfo libero, metodo di tipo IV (risoluzione OIV-OENO 591A-2018) e la determinazione del diossido di zolfo totale, metodo di tipo II (risoluzione OIV-OENO 591B-2018). Il principio di questi metodi si basa sul trascinamento del diossido di zolfo da una corrente d'aria o d'azoto; viene fissato e ossidato per gorgogliamento in una soluzione diluita e neutra di perossido d'idrogeno. L'acido solforico che si forma viene titolato mediante una soluzione a titolo noto di idrossido di sodio.
- Determinazione dell'etanale nei vini (risoluzione OIV-OENO 595-2018). Il metodo descritto è adatto alla determinazione dell'etanale totale (libero e legato all'anidride solforosa) nei vini per concentrazioni comprese tra 0,2 e 80 mg/L. L'identificazione dell'analita avviene mediante derivatizzazione della molecola con 2,4 dinitrofenilidrazina (DNPH) e successiva eluizione tramite tecnica HPLC. La rilevazione è effettuata considerando il tempo di ritenzione alla lunghezza d'onda di 365 nm.
- L'aggiornamento del metodo di dosaggio dell'acidità totale dell'aceto (risoluzione OIV-OENO 597-2018). Il principio di questo metodo si basa sulla neutralizzazione degli acidi del campione mediante soluzione alcalina. La modifica apportata consiste nell'assicurarsi che l'acqua utilizzata sia esente di CO2, che ha una reazione acida e potrebbe influenzare il risultato finale della titolazione.
- Il metodo per il dosaggio dell'acido L-lattico nei vini mediante analisi enzimatica specifica utilizzando un analizzatore sequenziale automatico (risoluzione OIV-OENO 598-2018). Questo metodo è caratterizzato su una scala di misura che va da 0,06 a 1,43 g/L. Il principio di questo metodo di tipo III si basa sulla reazione del nicotinammide adenina dinucleotide (NAD) con l'acido L-lattico, che viene ossidato a piruvato. Il piruvato formato viene trasformato in L-alanina in presenza di L-glutammato. Il nicotinammide adenina dinucleotide ridotto (NADH) prodotto viene misurato grazie al suo assorbimento a 340 nm. Esso è proporzionale alla quantità di acido L-lattico.
- Il metodo per il dosaggio dell'acido L-malico nei vini mediante analisi enzimatica specifica utilizzando un analizzatore sequenziale automatico (risoluzione OIV-OENO 599-2018). Questo metodo è caratterizzato su una scala di misura che va da 0,12 a 2,30 g/L. Il principio di questo metodo di tipo III si basa sulla reazione del nicotinammide adenina dinucleotide (NAD) con l'acido L-malico, che viene ossidato a ossalato. L'ossalacetato formato viene trasformato in L-aspartato in presenza di L-glutammato. Il nicotinammide adenina dinucleotide ridotto (NADH) prodotto viene misurato grazie al suo assorbimento a 340 nm. Esso è proporzionale alla quantità di acido L-malico.
- Il metodo che consente il dosaggio del contenuto totale di D-glucosio + D-fruttosio nei vini mediante analisi enzimatica specifica utilizzando un analizzatore sequenziale automatico (risoluzione OIV-OENO 600-2018). Este metodo è caratterizzato su una scala di misura che va da 0,1 a 96,31 g/L, tenendo conto dell'introduzione di una diluizione del campione superiore a 5 g/L. Il principio di questo metodo di tipo III si basa sulla reazione del nicotinammide adenina dinucleotide fosfato (NADP) con il glucosio-6-fosfato, che viene ossidato a gluconato-6-fosfato. La concentrazione di nicotinammide adenina dinucleotide fosfato ridotto (NADPH) prodotta è direttamente proporzionale alla concentrazione di glucosio-6-fosfato e quindi a quella del D-glucosio. Il fruttosio-6-fosfato (F6P) viene trasformato in glucosio-6-fosfato (G6P) dalla fosfoglucosio isomerasi (PGI) che si ossida secondo la reazione precedente. Il nicotinammide adenina dinucleotide fosfato ridotto (NADPH) prodotto viene misurato grazie al suo assorbimento a 340 nm.
- L'aggiornamento del metodo di analisi dei composti volatili presenti nei vini mediante gascromatografia (risoluzione OENO-SCMA 606-2018). L'aggiornamento apportato consiste nell'integrazione dei risultati della prova interlaboratorio effettuata e nella classificazione dei tipi di metodi secondo i composti considerati.
- L'aggiornamento del metodo per il dosaggio del 2,4,6-tricloroanisolo rilasciabile nel vino dai tappi di sughero (risoluzione OIV-OENO 623-2018). La modifica apportata concerne la quantità di cloruro di sodio che può essere aggiunta al fine di aumentare l'efficacia dell'estrazione e la sensibilità del metodo in funzione degli eventuali effetti matrice. Viene inoltre precisata una selezione di ioni specifici per la quantificazione mediante spettrometria di massa.
Decisioni riguardanti la Sicurezza e la Salute
- Infine, l'OIV ha adottato un aggiornamento dell'albero delle decisioni dell'OIV per la valutazione tossicologica dei coadiuvanti tecnologici e degli additivi utilizzati nei prodotti della vite (risoluzione OIV-SECSAN 627-2018). Tale aggiornamento è stato elaborato in vista del suo utilizzo nel corso della procedura di adozione di una pratica enologica relativa a coadiuvanti tecnologici o additivi.
I testi integrali delle risoluzioni adottate dalla 16ª Assemblea generale dell'OIV saranno consultabili prossimamente qui