Verso un approccio internazionale coordinato per affrontare le principali malattie epidemiche della vite

24 May 2024

Il 17 maggio, nella città di Austin, Texas (USA), si è tenuto il Convegno internazionale sulle malattie epidemiche della vite, un evento organizzato congiuntamente dal dipartimento dell’Agricoltura del Texas (TDA) e dall'Organizzazione internazionale della vigna e del vino (OIV).

Sono state quasi cento le persone che hanno partecipato al convegno: un’opportunità di scambio di idee, di confronto su diversi temi e di apprendimento, grazie alla presenza di quindici relatori internazionali. Gli argomenti affrontati hanno riguardato, fra gli altri, le conseguenze del cambiamento climatico, le norme internazionali, i quadri normativi, le strategie di mitigazione e l'impatto economico delle malattie epidemiche della vite.

 

L’urgenza di combattere le malattie epidemiche della vite


Sid Miller, commissario del dipartimento dell’Agricoltura del Texas, ha aperto i lavori dell’evento dando il benvenuto ai partecipanti e sottolineando il valore della collaborazione tra il TDA e l’OIV. John Barker, direttore generale dell'OIV, ha evidenziato l’importanza del convegno scientifico in un videomessaggio, nel quale ha parlato delle crescenti preoccupazioni dei paesi vitivinicoli per la diffusione delle malattie epidemiche della vite, come la malattia di Pierce nell’America settentrionale e in Messico e la flavescenza dorata in Europa.

In questa importante occasione, il commissario Sid Miller e il direttore generale dell'OIV John Barker hanno potuto dare pubblico riconoscimento al prezioso contributo che Thomas Volney Munson ha apportato alla viticoltura del Texas e del mondo. In omaggio alla sua eredità, è stata offerta a Heather McKinney, discendente di T.V. Munson, un'illustrazione artistica della varietà Carmenère dipinta da un artista francese.

 

Le strategie globali e le prospettive scientifiche

 

Il convegno è stato strutturato in quattro sessioni scientifiche e tecniche:

 

Prima sessione

 

  • Amit Dhingra, docente a capo del dipartimento di Scienze dell’orticoltura presso la Texas A&M University (USA), ha parlato degli effetti del cambiamento climatico sulla viticoltura globale e della necessità di adattarsi alle nuove condizioni colturali avverse.
  • Rodrigo Almeida, docente presso la UC Berkeley (USA), ha evidenziato l'impatto del cambiamento climatico sulla complessa epidemiologia della malattia di Pierce, esortando a prestare maggiore attenzione ai vettori della malattia.
  • Elisa Angelini, ricercatrice presso il CREA-VE (Italia), ha presentato il tema della flavescenza dorata e della sua ampia diffusione in Europa dopo il recente ritiro di alcuni insetticidi efficaci nel controllo del vettore della malattia.

 

Seconda sessione

 

  • Enrico Battiston, capo dell'unità “Viticoltura” dell'OIV, insieme a Valerie Grimault, funzionaria dell'OEPP, e a Sarah Brearey, rappresentante della NAPPO, hanno descritto le norme esistenti. Hanno inoltre evidenziato il ruolo fondamentale delle organizzazioni internazionali nell’ambito della viticoltura e della protezione delle piante, attraverso la definizione di linee guida armonizzate per il controllo delle ampelopatie e dei loro vettori.

 

Terza sessione

 

  • Alcune istituzioni dei principali paesi vitivinicoli che si occupano dello sviluppo delle politiche hanno presentato i propri sistemi normativi in materia di monitoraggio e controllo delle malattie.
  • Allen Proxmire, funzionario dell’USDA APHIS (Animal and Plant Health Inspection Service, afferente al ministero statunitense dell’Agricoltura), ha sottolineato l'importanza dei controlli negli Stati Uniti d’America.
  • Gabrielle Vivian-Smith, funzionaria del DAFF, il dipartimento dell’Agricoltura e delle risorse idriche australiano, ha descritto il programma nazionale di biosicurezza.
  • Mylona Panagiota , funzionaria della Commissione europea (DG SANTE), ha evidenziato l'impatto della nuova legislazione fitosanitaria dell'UE.

 

Quarta sessione:

 

  • In questa sessione sono state presentate alcune pratiche adottate a livello globale, che si sono rivelate efficaci nel contenere le malattie dannose.
  • Luis Diaz-Garcia, ricercatore presso la UC Davis, ha presentato un programma di miglioramento genetico per costituire nuove varietà di vite resistenti alla malattia di Pierce. 
  • Jacques Grosman, funzionario del ministero dell'Agricoltura francese, ha illustrato una strategia nazionale per monitorare e prevenire la diffusione della flavescenza dorata. 
  • Fiona Constable, virologa vegetale presso il dipartimento dell’Ambiente e delle industrie primarie dello Stato australiano del Victoria, ha fornito una panoramica delle misure fitosanitarie applicate in Australia, che comprendono lo screening del materiale vegetale importato e il trattamento con acqua calda. Queste procedure sono fondamentali per evitare i rischi biologici ed economici associati alla diffusione delle malattie epidemiche della vite.

 

Un panel finale, composto da professionisti e scienziati dell'industria vinicola e dei centri di ricerca texani, ha discusso l'approccio adottato dal Texas nella gestione della malattia di Pierce e nella promozione delle attività di ricerca per garantire una maggiore protezione.

 

Le azioni da intraprendere

 

Nella tavola rotonda conclusiva, moderata dal presidente onorario dell’OIV, Peter Hayes, i relatori si sono confrontati sullo sviluppo di un approccio internazionale coordinato per la gestione delle malattie epidemiche della vite. Sono state infine proposte le seguenti azioni:

 

  • consolidare i programmi di miglioramento genetico della vite, avvalendosi anche dei nuovi strumenti biotecnologici (NBT), per ottimizzare e accelerare la costituzione di nuove varietà resistenti alle malattie epidemiche,
  • condurre studi approfonditi sulla qualità e la vita del suolo del vigneto per definire adeguate strategie di mitigazione degli stress associati all'impatto del cambiamento climatico,
  • prestare particolare attenzione agli insetti vettori, nonché alle loro interazioni con il patogeno e la pianta,
  • condividere le conoscenze con i professionisti e gli operatori del settore vitivinicolo, promuovendo la creazione di programmi di formazione specifica,
  • migliorare la rete di ricerca internazionale, facendo in modo che si mantenga in contatto e in aggiornamento costante per evitare la duplicazione della ricerca e la dispersione dei fondi,
  • definire delle strategie di mitigazione che prevedano un'analisi accurata dell'impatto sociale delle malattie epidemiche e del loro controllo,
  • sviluppare un approccio internazionale armonizzato, garantendo dibattiti trasversali tra scienziati, istituzioni nazionali e associazioni professionali, con il coordinamento dell'OIV e delle organizzazioni regionali della CIPV*.


Lindsay Baerwald , specialista di marketing presso il TDA, ha chiuso i lavori congratulandosi per la giornata produttiva e stimolante, e manifestando la speranza che a questo primo convegno ne faccia seguito un altro, mirando a un'azione collettiva internazionale per affrontare la sfida posta dalle malattie epidemiche della vite.

 

* A gennaio 2024 l’OIV e l’Organizzazione europea e mediterranea per la protezione delle piante (OEPP) hanno è firmato una lettera di intenti. Tale collaborazione ha lo scopo di rafforzare lo scambio di informazioni utili, esperienze e sostegno in aree cruciali come i prodotti fitosanitari, le normative fitosanitarie e la salute della vite. Unendo le forze, queste organizzazioni intendono consolidare le loro attività per preservare la salute della vite e proteggere le superfici vitate dagli organismi nocivi. L’OIV e l’OEPP si impegnano a raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, combattere il cambiamento climatico e promuovere lo sviluppo sostenibile nel settore vitivinicolo.